…e se LA MATEMATICA NON E’ UN’OPINIONE…
14 Ottobre 2012A seguito dell’intervento del dott. Cifone che, non ce ne voglia, ma stiamo ancora cercando di capire, vorremmo fare alcune considerazioni.
Queste nostre considerazioni, scaturiscono anche dal fatto che, sempre sul fan club “Tarasco sindaco”, un utente ha tratto delle conclusioni, probabilmente, non conoscendo bene il meccanismo delle votazioni in consiglio. Per cui, spiacenti di non poter rispondere personalmente a lui per poterlo delucidare in merito, speriamo che in qualche modo riesca a leggere il nostro post a chiarimento della situazione.
Caro dott. Cifone,
ci piacerebbe tanto capire sulla base di quale strano “teorema” lei abbia ritenuto “doveroso” sostenere che in seconda convocazione non avreste avuto bisogno del voto dell’opposizione! C’è un detto che recita: “la matematica non è un’opinione” e lei che è un commercialista non dovrebbe toppare su questo.
Dunque, proviamo a fare due conticini facili facili:
lor signori della maggioranza sono in 8 +1 di cui, due incompatibili per cui ci si ridurrebbe a 6 + 1= 7;
i monelli sono tre;
i signori dell’opposizione sono: Serra, Mancini, Marangione…e poi, Carucci (che non potrà essere malato per sempre) e, grazie all’emendamento da lei proposto e poi approvato, Borracci (che non avrebbe più alcuna incompatibilità come lei stesso ha fatto notare in Consiglio). Totale cinque.
Ricapitolando: 3 + 5 = 8 per cui, sempre che non sappia darci una giustificazione plausibile sull’intervento dell’altra sera e, sulla base del fatto che, in seconda convocazione il punto venga approvato con la maggioranza dei voti a favore, pare che basterebbe anche uno solo dei due assenti alla passata assise perchè il punto non passi…ma quello a fare bene i conti e lei per cui…
7/8 voti contrari e 7 voti favorevoli = punto non approvato.
Ora vorremmo rivolgere qualche riflessione anche al sig. Borracci.
Donatello, non ce ne volere, tu sai che noi abbiamo stima di te però, quello che non riusciamo proprio a spiegarci sono alcuni atteggiamenti legati al consiglio dell’altra sera. Premesso che tu avresti potuto avere tutte le tue ragioni per presentare uno scritto che giustificasse la tua assenza, noi riteniamo che sarebbe stato più corretto essere presente e leggere personalmente il tuo documento anche perchè, conoscendo ormai la tua ottima dialettica, avresti dato sicuramente merito a quanto scritto che, sinceramente, letto da “terzi” ha reso le tue parole al limite della comprensione! Detto questo, capisci bene che se fossi stato presente, nel momento in cui il dott. Cifone proponeva l’approvazione di alcuni emendamenti che avrebbero chiarito i tuoi dubbi sull’eventuale incompatibilità, avresti potuto tranquillamente rientrare e partecipare all’assise dando un ennesimo schiaffo morale alla finta maggioranza.
Ma ora torniamo al dott. Cifone. Tenuto conto che il suo intervento ci abbia spiazzati, abbiamo tratto solo due conclusioni a giustificazione di quanto da lei detto: uno, lei ha fantasiosamente fatto una considerazione inesistente sbagliando appieno i conteggi; due, lei ha fatto una considerazione con cognizione di causa, avendo la consapevolezza e la conoscenza che, in seconda convocazione il numero sarebbe rimasto uguale alla prima lasciando inalterata l’incompatibilità di Borracci e la malattia di Carucci (ma questo lo potrebbero chiarire meglio le persone in questione).
In ognuno dei due casi…
Dott. Cifone, prima di fare il prossimo intervento, si assicuri di non dire qualcosa che possa far sprofondare ancor più la sua maggioranza inesistente!
_________________________________gli indignati
Bravi l’indignati, lavorano molto più del sindaco, della giunta e della maggioranza e a volte anche più dell’opposizione.
Questa è la gente che vogiamo a Palagiano sul comune, lavoro duro e senza denari altro che spartizioni di potere.
Spero solomante che non diventate come diceva un famoso personaggio locale:
” S po muri’ d fssazion”.
W Palagiano.
Cari signori INDIGNATI credo che sia giunta l’ora di CONFEZIONARE PROPOSTE affinchè questa neonata amministrazione venga indirizzata sulla rotta della maturità.
Iniziamo ad invitare il sindaco TARASCO ad una saggia riflessione sugli accadimenti verificatesi dal suo insediamento ad oggi.
La proposta avanzata nell’ultima assise dal consigliere di opposizione Francesco MANCINI, relativa alle dimissioni del sindaco, a mio parere è la più appropriata. In subordine, una rivisitazione dell’attuale maggioranza potrebbe sembrare la meno dolorosa. Quindi, credo che la maggioranza della comunità, alla luce del malumore che regna sovrano, dovrebbe indurre il SINDACO ALL’AZZERAMENTO DELLA GIUNTA.
Suggerisco questo perchè quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale rappresenta l’ostracismo e tutto lo squallore di soggetti che, con il perseguimento di interessi personali, ha soffocato lo sviluppo cociale ed economico di questa comunità.
Dico questo perchè ritengo che il signor PETROCELLI non doveva presentare la rinuncia all’incarico, ma aveva il dovere di presentare le dimissioni da assessore.
L’ulteriore schiaffo alla buonafede dei consorziati viene tirato dal consigliere CIFONE il quale, se fosse stato all’altezza di comprendere la delicatezza del momento, per salvare la faccia della maggioranza, soprattutto nel segno della tutela di “alcuni interessi soggettivi” (delle lobbie), avrebbe dovuto invitare PETROCELLI alla sottoscrizione delle dimissioni da assessore.
Invece,incomprensibilmente lancia una irritante provocazione.
Bene, alla fine non ci resta che piangere fino a quando il SINDACO non si ravveda ed inizi, con senso di responsabilità, ad allontanare le OMBRE. Azzeri la giunta, rivedendo per il bene della comunità, la sua futura maggioranza. Faccia proprio la questione di CITTA’ IMPRESA rimuovendo tutti quegli ostacoli che impediscono un immediato avvio delle attività produttive.
Sindaco TARASCO, lascia il segno in questa comunità; circondati di consiglieri onesti e laboriosi, visto che nel consiglio ci sono, manda all’opposizione chi ha abusato della tua fiducia e concretizza i punti del programma.
ADANEGRO
E del fatto che nessuno degli amministratori abbia sentito la necessità di chiedere scusa per la cacciata della cittadinanza dall’aula consiliare?
Il presidente del consiglio probabilmente non si è reso appieno conto dell’enorme affronto fatto!!! E di questa scellerata decisione se ne deve vergognare per tutta la vita.