EMERGENCY
18 Luglio 2006In Afganistan e' in corso una guerra di aggressione, contraria alla legalita' internazionale nell'avvio e nella conduzione.
La partecipazione dell'Italia a questa guerra e' incompatibile con la Costituzione, e' stata decisa per mera subordinazione e viene sostenuta per “non essere esclusi dal governo del mondo”.
La guerra include, per definizione, la distruzione di esistenze umanee l'accettazione della soppressione dei propri simili come”mezzo di risoluzione delle controversie”.
Questa ci pare una semplice descrizione dello stato di cose: unaconstatazione, non un'interpretazione.
La “guerra al terrorismo” e' una metafora insensata se si traduce in aggressione armata a un paese, mietendo migliaia di vittime civili.
L'idea d'instaurare con le armi democrazia e diritti, in se'contraddittoria, ha esibito nei fatti il suo fallimento.
Anche per chi non la “ripudia”, anche per chi la sostiene, laguerrain Afganistan non riesce a enunciare propri obiettivi condivisibili,realistici, raggiungibili.
La politica internazionale va riducendosi a politica militare.
In Iraq, come in Afganistan, come in Palestina, le vie della diplomazia e del dialogo sono abbandonate e sostituite dall'uso della forza.
L'Italia potrebbe realisticamente essere un soggetto attivo di politica internazionale connotato da una volonta' incondizionata di pace, da un assoluto rifiuto della guerra.
Confermando la partecipazione alla guerra in Afganistan, il governoProdi rinuncia a costruire questa identita' per sottomettersi e conformarsi a scelte gia' risultate sterili e devastanti.
La disponibilita' alla guerra non e' “un” tema accanto ad altri, ma definisce in maniera essenziale e decisiva le formazioni e i soggetti politici.
Il movimento per la pace ? e dunque contro la guerra ? non ha”governiamici” a priori.
Deve in ogni caso sottrarsi a transazioni o”comprensioni”.
Il nostro piu' netto rifiuto degli orientamenti governativi sull'Afganistan non esprime soltanto coerenza nelle convinzioni. Include una richiesta e una proposta.
EMERGENCY
http://www.cartesio-episteme.net/diss/terzani.htm