Epifani ? Ferrante: La violenza delle parole

15 Maggio 2006 Off Di Life
Ci avevano raccontato che gli scontri, di cui sempre pi? spesso, si rendono protagonisti gruppi di area No ? global e della sinistra radicale, erano riconducibili solo a 10cine o al massimo a poche 100naia di facinorosi ed ?imbecilli?. Avevano chiesto agli italiani ed ai loro avversari politici di evitare la strumentalizzazione di tali episodi, lesivi dell?immagine ?pulita e democratica? della stragrande maggioranza del popolo di sinistra.

Ma se questo ? vero, come mai e perch? in seguito alle loro affermazioni, nessun esponente della sinistra ha osato chiedere a Guglielmo Epifani, leader della CGIL, le sue dimissioni da Segretario del pi? grande Sindacato italiano e quindi, a Ferrante, il ritiro della candidatura nelle fila dell?Unione per la corsa alla poltrona di primo cittadino della Citt? di Milano? Definire provocatoria e sgradita la presenza di Ministri della Repubblica a delle manifestazioni pubbliche dimostrano, semmai ce ne fosse ancora bisogno, come i sentimenti di intolleranza politica e culturale nei confronti del centro ? destra, a sinistra, vanno ben oltre il singolo episodio di violenza ? sono molto pi? diffusi e capillari di quanto vogliono farci credere.

Se effettivamente la sinistra vuole scrollarsi di dosso quei personaggi che macchiano la loro integrit? morale, come fa a non prendere provvedimenti concreti nei confronti di esponenti che, per il ruolo ricoperto, rappresentano milioni di italiani? Se si lascia  filtrare il messaggio che sputacchiare ? spintonare ? offendere ? un proprio avversario politico, infondo non ? poi cos? tanto grave,  si contribuisce ben poco a rasserenare il clima politico e non si fa altro che aggiungere benzina sugli strascichi di una campagna elettorale dai contorni fin troppo avvelenata e rovente.

Vorrei ricordare agli amici della sinistra che, poco meno di 40anni fa, alcuni loro autorevoli esponenti battezzarono i responsabili delle manifestazioni di piazza che degeneravano in guerriglia urbana ?alcuni compagni che sbagliano?. Di li a poco, con l?attentato di Piazza Fontana del 1969, veniva inaugurata la stagione stragista. Ancora pi? recenti sono i brutali omicidi di Marco Biagi e Massimo D?Antona compiuti dalle Brigate Rosse e che hanno fatto respirare al nostro Paese atmosfere da anni di piombo.

Oggi senza fare del catastrofismo, anche se il contesto storico e sociale ? diverso, non bisogna assolutamente sottovalutare fenomeni di crescente fanatismo estremista. Forse mancher? quella componente fortemente ideologica determinata dai grandi blocchi capitalismo – comunismo che contraddistinsero quegli anni ma ? bene ricordarsi come, le elezioni, ci hanno consegnato un?Italia profondamente divisa.

I signori della sinistra da poco pi? di un mese sono forza di governo ed  hanno il dovere civile ed etico di isolare, iniziando dalla ?testa?, tutti coloro che esercitano violenza, fisica e verbale, nei confronti di chi ha un?idea differente dalla loro.

Rispettosamente, barracuda