Equitalia e riscossioni. Qualche suggerimento per il PD.
1 Dicembre 2010La recente inchiesta dell’Espresso su Equitalia, società partecipata al 50% dall’INPS ed al 50% dall’Agenzia delle Entrate, mi spinge a fare alcune riflessioni in materia tentando di spiegare, in modo elementare, perché l’attuale sistema di riscossione risulta essere estremamente penalizzante per i cittadini onesti, in difficoltà economica, risultando al tempo stesso particolarmente vantaggioso per i veri evasori.
Ovviamente, facendo parte di un Partito, non potevo esimermi dal rivolgere anche allo stesso alcune riflessioni che meriterebbero, secondo il mio opinabile parere, un’opportuna ed approfondita riflessione.
Buona lettura.
IL SISTEMA DI RISCOSSIONE ITALIANO: UN INFERNO PER GLI ONESTI, L’ELDORADO PER GLI EVASORI.
Il sistema di riscossione messo in piedi con una serie di interventi disarticolati, succedutisi nel tempo, produce il risultato paradossale per cui ad essere perseguiti (rectius: perseguitati) sono i cittadini per bene e non i veri evasori.
Il D.P.R. 602/73, infatti, prevede norme che risultano essere incisive e invasive nei confronti di chi “esiste” per il Fisco mentre, allo stesso tempo, risulta essere un’arma spuntata verso chi è sconosciuto allo stesso.
Quello che denuncio da tempo è l’approssimazione del linguaggio da cui la politica sembra essersi fatta invadere.Vi è, evidentemente, una differenza sostanziale tra “omittente” ed “evasore”.
Omittente è colui che denuncia la sua posizione al Fisco, che conosce la sua esposizione nei confronti dello stesso ma che, allo stesso tempo, non riesce ad onorare il suo debito assoggettandosi, in tal modo, alle procedure esecutive.
Evasore, al contrario, risulta essere colui che è sconosciuto al Fisco semplicemente perchè non adempie alle formalità previste dalla legge.
Altra differenza tra l’Omittente e l’Evasore?
L’Omittente, almeno sino a quando il sistema non lo spinge ad attrezzarsi, in genere risulta essere titolare di beni, proprio perchè la sua intenzione non è quella di sottrarsi ai pagamenti ma di poterli onorare quando le sue condizioni economiche lo consentono.
L’evasore, invece, generalmente risulta essere attrezzato sotto il profilo giuridico.
Facile capirne il perchè; giocando una partita a scacchi con il Fisco, nella consapevolezza di poter essere prima o poi scovato, decide di “tutelarsi” da subito riducendo al massimo il suo patrimonio.
In campo previdenziale, poi, la situazione risulta essere ancora più grottesca.
Imprenditorii che hanno denunciato le assunzioni e che, successivamente, non sono stati in grado di onorare il debito vengono perseguiti.
Chi, invece, ha omesso le denunce risulta essere “libero” da impegni e, fino a qualche tempo fa, addirittura premiato dallo Stato. (I primi, infatti, al contrario dei secondi non potevano accedere ad erogazioni pubbliche in assenza di DURC).
Un Partito di centro-sinistra, come il PD, dovrebbe prendere a cuore la situazione degli indebitati INPS (e non solo!) perché si tratta di gente che ha messo al rischio se stessa, il proprio patrimonio, il futuro della propria famiglia per non cadere nell’ombra del LAVORO NERO!
Quando queste tematiche diventeranno prioritarie nella nostra agenda politica?
Un saluto
Donato Piccoli