“Giacomo domanda”, una nuova rubrica su palnet. di Giacomo Di Pietro.
1 Marzo 2017Candidati e programmi: Domiziano Lasigna
Le elezioni amministrative, si sa, costituiscono un appuntamento imperdibile per quanti hanno o pensano di avere la ricetta giusta per il governo di una comunità, ed infatti corrono a candidarsi. Ma d’altro lato vi sono anche coloro i quali sperano che una ricetta almeno si riveli come quella giusta e quanti sono dominati dallo scetticismo; scetticismo che a Palagiano ha trovato terreno fertile dopo le non proprio esaltanti prestazioni offerte dalle ultime due amministrazioni.
In quanto ex amministratore, non posso non far parte della schiera di coloro i quali sostengono che una ricetta giusta dovrà pur esserci, ma sarei bugiardo non confessando che un bel po’ di scetticismo starebbe tentando anche me.
Oggi non saprei dire quale dei due sentimenti sia in me dominante, ma approfittando delle elezioni in vista e dello spazio gentilmente messo a mia disposizione da Palagiano.net, cercherò di indagare, tenendovi al corrente dei risultati, se sia il caso di conservare la fede, oppure di abbandonarla abbracciando lo scetticismo.
In tale indagine mi avvarrò del lavoro prezioso e ormai insostituibile che da anni svolge Pinuccio Favale con le sue interviste.
Seguendo un ordine puramente cronologico, la prima delle intervista dedicate ai candidati a sindaco che sottoporrò a “disamina” è quella rilasciata da Domiziano Lasigna (Civico 7 e altre liste).
Le mie considerazioni, nel caso di Domiziano così come nel caso di altri candidati “inesperti”, terranno conto anche dei fattori che possono limitare la naturalezza del loro eloquio: consapevolezza dell’alto numero di persone alle quali ci si rivolge, che può giocare brutti scherzi emotivi; non completa padronanza di certe tematiche, vuoi perché del tutto sconosciute in certi casi, vuoi perché un conto è trattarle da elettori e tutt’altro conto nella veste di futuri amministratori.
Il mio giudizio sull’intervista del candidato Lasigna è già conosciuto dall’interessato, che me l’aveva espressamente richiesto; quindi, approfitto dell’occasione per rinnovargli il mio “in bocca al lupo” e per passare direttamente ai temi da lui trattati che, a mio modesto parere, avrebbero bisogno di ulteriori chiarimenti.
Dire per esempio che saranno preoccupazioni prioritarie, nel caso di sua elezione a sindaco, “il lavoro e l’occupazione dei cittadini”, equivale a non dire niente o, peggio, a porre le premesse per vedere prossimamente la casa comunale stipata di cittadini con tanto di curriculum in mano in attesa di essere assunti. Da chi?
Si tratta di una promessa che può andar bene, forse, se si è candidati alla presidenza del Consiglio, ma francamente inaccettabile se proveniente da un candidato sindaco. Le priorità di un sindaco dovrebbero essere altre: erogare servizi efficienti e provare a rendere appetibile il territorio per eventuali investimenti, ma non fare da ufficio di collocamento.
Lasigna, inoltre, dice di ritrovarsi all’interno delle proprie liste delle “competenze … le quali non solo hanno saputo individuare la soluzione al problema ma hanno anche individuato la copertura economica” (dal min. 12:05 dell’intervista), per poi passare ad illustrare un esempio concreto: le isole di eco-compattazione.
Ora. A parte che riesce difficile immaginare quale tipo di problema potrebbero risolvere tali isole nel mare di problemi ereditati con l’ultima gara sui rifiuti, l’unica cosa che appare fin troppa chiara è l’ipotesi di nuove spese da aggiungere a quelle che già si sostengono. Come finanziarle queste nuove spese? Possiamo forse accontentarci di una generica dichiarazione d’intenti, consistente nell’assicurare che “la copertura ci sarà”?
Una conferma ai dubbi che naturalmente sorgono circa la bontà del lavoro svolto da dette “competenze”, viene allorquando si fa cenno al progetto di sistemazione della foce del fiume Lenne: prima viene detto che il progetto sarebbe già pronto, poi si aggiunge che si andrà a verificare dopo se sia fattibile!
Se il criterio scelto è questo: prima progettare qualcosa e poi magari cestinarla perché non fattibile, con conseguente spreco di tempo e risorse, posso allora tranquillamente affrontare un altro dei temi toccati da Domiziano, offrendo subito una rassicurazione.
La proposta di introdurre una “premialità” per i cittadini che si distingueranno nel conferire correttamente i rifiuti è certamente fattibile. Ma volendo evitare di far crescere ancora il costo di una Tariffa già salata di suo, il costo della premialità andrebbe caricato interamente sui cittadini meno virtuosi, che si ritroverebbero delle bollette ancora più pesanti di quanto non lo siano già!
Se Domiziano e Civico 7 sono di diverso avviso, allora dovrebbero avere la bontà di spiegarci meglio come e dove andare a recuperare l’ingente quantità di moneta necessaria per premiare i cittadini più virtuosi. E nello specifico, come finanzierebbe il fondo per la Premialità? A quanto ammonterebbe questo fondo per la premialità? Perché, nel caso fosse ancora poco chiaro, della Tariffa si sa con certezza solo una cosa, che è destinata a crescere ancora.
Per ora ci fermiamo qua con le domande.
Concludo, per il momento, lasciando sospeso un giudizio che non potrebbe non essere negativo poiché Domiziano potrebbe sorprenderci, questa volta positivamente, inviandoci le sue contro-obiezioni.