Giovani consulenti del lavoro a proposito di indotto ILVA

28 Gennaio 2015 0 Di Life

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La vasta tematica legata al mondo del lavoro ha posto in una sempre maggiore evidenza il ruolo dei Consulenti del Lavoro. Tale figura trova una puntuale definizione collocandosi, quale “Dirigente Esterno” fra la piccola-media impresa e la grossa concentrazione industriale, tutelando diritti e doveri di aziende e lavoratori.

Questo perché il professionista del lavoro, come cittadino e come operatore sociale, vive il complesso delle problematiche più urgenti e attive della società di oggi: dall’occupazione giovanile alle relazioni industriali, dalla riforma delle pensioni ai problemi della terza età.

La categoria dei consulenti del lavoro, dunque, si configura come quella dei testimoni più attendibili dell’evoluzione e della rigenerazione sociale.

In tale scenario l’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Taranto, organismo a cui aderiscono i più giovani professionisti del settore iscritti al relativo albo, non può certo tacere nel particolare momento storico che Taranto e l’intera provincia stanno attraversando relativamente alla questione ILVA!

Di questo tenore è la missiva inviata dalla detta Associazione, a firma del presidente Antonio Coriglione, al Sindaco di Taranto, dott. Ippazio Stefàno, al Presidente della Provincia, dott. Martino Tamburrano, nonché a tutti i sindaci dei comuni della provincia.

I giovani consulenti del lavoro, senza dilungarsi ed entrare in quanto sta avvenendo in questi giorni a seguito di decisioni che interessano il tessuto socio-economico jonico, hanno evidenziato che, mai come oggi, occorre impuntarsi affinchè, a livello centrale, vengano intercettate le risorse economiche per porre rimedio alla situazione.

In primis occorre dare garanzie dei crediti maturati alle imprese dell’indotto, senza trascurare una seria e vera bonifica dello stato dei luoghi, che ad oggi non si è ancora ben compreso se si farà ed a carico di chi!

Nel quadro di un’economia traballante come quella che il meridione già da anni conosce, è impensabile ridurre fortemente tali crediti che a loro volta consentirebbero, ai nostri imprenditori, di onorare gli impegni presi e, al tempo stesso, di assicurare il regolare prosieguo della vita quotidiana. Innanzitutto urge il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori dipendenti da tali imprese.

Si provi ad immaginare, per un attimo, quali sarebbero le conseguenze per Taranto ove questa condizione non si realizzasse.

Del tutto condivisibile appare, in quest’ottica, la posizione di Confindustria. E’ ormai ben noto l’ultimatum dato al Governo affinchè si attivi immediatamente, pena la completa chiusura delle imprese dell’indotto con le conseguenze che ciò comporterebbe!

I giovani professionisti sono dell’avviso che per la risoluzione delle problematiche non occorrano più slogan politici di alcun colore, ma esclusivamente concretezza nell`assumere e mantenere impegni seri.

La riflessione offerta rappresenta un contributo di chi vive quotidianamente la nostra realtà e vorrebbe poter far qualcosa per migliorarla.

Auspicabile è, tuttavia, che le Istituzioni si muovano nella direzione indicata.

I giovani consulenti hanno concluso dando immediata disponibilità per qualunque confronto utile all’unico fine del recupero di una convergenza di obiettivi.