Gli eversivi della Diocesi di Milano
27 Marzo 2006L?articolo integrale.
La Diocesi disobbedisce a Ruini: meglio Prodi.
L?atteggiamento super partes della chiesa italiana proclamato luned? scorso da Camillo Ruini sembra non essere seguito a Milano. Nella Curia ambrosiana posizioni assimilabili a quelle del centro sinistra emergono in tutte le pubblicazioni pi? importanti.
Basta sfogliare ?Il Segno?, il mensile della diocesi fondato nel 1961 dall?allora vescovo Montini, oppure connettersi al settimanale on line www.incrocinews.it: le simpatie uliviste sono manifeste nei servizi di carattere socio-politico.
Per capire bene qual ? la posizione della Curia ? illuminante leggere l?editoriale di padre Bartolomeo Sorge che compare nell?ultimo numero del giornale on line (che nel frattempo ? diventato il penultimo, il n. 11/2006, n.d.r.)). Si tratta di un vero e proprio manifesto in vista delle prossime lezioni politiche. Il titolo, ?Valutare con sapienza i programmi?, inganna.
Perch? l?analisi sulle proposte politiche di Unione e Cdl, Bartolomeo Sorge le fa mettendosi alle spalle la prolusione di Camillo Ruini al Consiglio permanente della Cei.
Le priorit? lanciate dal capo dei vescovi italiani hanno mostrato una maggiore vicinanza della Chiesa al programma di centrodestra rispetto a quello del centrosinistra.
Sorge, per? tira dritto per tutt?altra strada: la valutazione dell?influente padre gesuita boccia senza appello gli ultimi cinque anni di governo della Cdl e promuove a scatola chiusa ?la cultura solidale e popolare? del centrosinistra.Colpa del neoliberismo, a cui la Cdl ispira il suo programma, mostratosi ?inadatto a risolvere i gravi problemi del Paese?. Anzi, ?lo ha precipitato in una grave emergenza democratica?, scrive Sorge.
E dall?altra parte? A quanto pare tutto bellissimo. ?Basti citare ? si legge ? la volont? di istituire un?authority contro il conflitto di interessi, l?impegno di riformare la Bossi-Fini, legge di stampo xenofobo, e di concedere agli immigrati il diritto di voto?. Insomma, porte spalancate all?Unione .
Dei richiami lanciati da Ruini ben poca traccia, eccezione fatta per la giusta sottolineatura sul valore della famiglia naturale, pareggiata comunque dal cenno sulla ?tutela dei diritti civili dei conviventi di fatto?. Stessa musica sul ?segno? di marzo: anche qui c?? un editoriale del gesuita intitolato ?Quale Italia vogliamo??, un allarmato fondo del giurista (nonch? Presidente emerito della Corte Costituzionale, n.d.r.) sulla ?Costituzione svilita? e si riporta l?opinione di Ferruccio De Bortoli che diagnostica un?economia in sofferenza. Tutta acqua al mulino di Prodi.
Secondo i pi? attenti osservatori l?aplomb progressista della curia non ? dovuto all?arcivescovo Dionigi Tettamanzi.
Succeduto a Martini nel 2002 ha dovuto occuparsi degli aspetti pastorali e sociali della sua missione (com?? giusto che sia, n.d.r.), tralasciando inevitabilmente di dare input precisi di carattere politico. A Milano quindi mancherebbe un Ruini: come dice un alto esponente dell?Azione Cattolica: ?Non c?? nessuno che d? la linea?.
L?esempio pi? evidente di questo nuovo corso lo ha verificato un uomo avvezzo agli ambienti ecclesiali come Rocco Bottiglione che, nell?ultima visita in citt?, ha varcato l?uscio dell?arcivescovado senza ottenere risultati. In questo contesto sono i movimenti e le associazioni a stabilire gli orientamenti politici. In primis l?Azione Cattolica, pi le Acli e la Cisl. Realt? che fanno riferimento all?Unione e, per quanto riguarda i partiti, alla Margherita. Sono cresciuti nell?Azione Cattolica il capogruppo della Margherita in Comune Fanzago e il vicepresidente della Provincia Mattioli.
Stesso discorso per le Acli che candidano alle comunali con i Dl il vicepresidente nazionale Natalino Stringhini. Nella Cisl invece, nonostante la vicinanza al partito di Rutelli testimoniata dalla candidatura di Pezzotta venuta meno all?ultimo minuto, si registra la decisione di Antoniazzi ? gi? candidato sindaco del centrosinistra nel 2001 ? di correre per i Ds. Ma non basta. Anche quella parte del mondo ecclesiale impegnato nell?assistenza ? schierato con Prodi.
Marco Granelli, collaboratore di don Colmegna, lavora nello staff di ferrante e si presenter? con la Margherita. Nessuna sorpresa da parte di don Rigodi, vicino alla sinistra, mentre don Mazzi resta defilato.Un contributo determinante allo sbilanciamento della diocesi a sinistra ? dato dagli scarsi legami del centrodestra con la diocesi. A parte Comunione e Liberazione, presenza massiccia sul piano sociale che per? fatica a riconciliarsi con la Curia dopo anni di rapporti tesi, resta ben poco.
Si possono citare i forzisti Mascaretti, legato alla fondazione Fratelli di San Francesco, e Bianco vicino ai salesiani (che parteggiano, caso raro nella chiesa, per Berlusconi: forse si ricordano che ? stato loro allievo).
Per recuperare il gap, Letizia Moratti punto al mondo del volontariato laico e cattolico: alcuni esponenti sono in lizza per la lista civica.