I proprietari dei terreni agricoli in provincia di Brindisi, Taranto e Lecce risultati contaminati dal materiale di amianto utilizzato per la rete idraulica, lunga 70 chilometri, di propriet? del Consorzio di Bonifica dell?Arneo e ormai abbandonata, stanno costituendo comitati spontanei per chiedere l?immediato intervento delle forze dell?ordine e delle istituzioni sanitarie affinch? intervengano sulla vicenda. Lo annuncia in un comunicato il senatore dell?Ulivo Antonio Gaglione. Il parlamentare rende noto che alcuni proprietari di terreni nel territorio di Erchie (Brindisi) si sono rivolti oggi ai carabinieri per chiedere l?intervento di bonifica del terreno. Sulla vicenda – prosegue – anche il Nucleo ecologico della Guardia di Finanza di Manduria (Taranto) avrebbe avviato delle indagini. Gaglione precisa che informer? dell?accaduto anche la Procura della Repubblica di Brindisi e il ministro dell?Ambiente e chieder? agli assessori all?Ambiente e all?Agricoltura della Regione Puglia (?peraltro – dice – gi? avvertiti della questione?) di compiere, entro la fine della settimana, un sopralluogo nelle aree interessate?. Si tratta – conclude il parlamentare dell?Ulivo – di liberare il terreno di quintali e quintali di materiale in amianto che costituivano i chilometri dell?intera rete di condotte idriche del Consorzio di Bonifica dell?Arneo, abbandonata nelle campagne del Salento dopo i lavori di rimozione da parte dell?impresa incaricata dal Consorzio. In un video che Gaglione ha inviato alla Guardia di Finanza e all?Agenzia regionale per l?Ambiente (Arpa) ?? visibile – spiega – l?eccezionale gravit? della situazione e l?imminente pericolo di contaminazione del terreno circostante?. ?Il materiale di amianto in frantumi – rileva – viene infatti assorbito dal terreno e diffuso nell?ambiente vicino. Ma soprattutto rischia di essere trasportato per lunghe distanze dalle acque piovane interessando cos? vaste aree?. ?Ecco perch? – dice Gaglione, che ? anche componente della Commissione Sanit? del Senato – non c?? tempo da perdere. Se entro le prossime ore le autorit? non forniranno un piano di intervento, denunceremo alla magistratura gli organi preposti?. 7/3/2005 |
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Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it