Il Cavaliere e la Talpa hanno ?sognato? 173 miliardi di lavori pubblici…
8 Agosto 2006Gemma Contin
Dice il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, che il valore stimato nel 2001 per le cosiddette Grandi Opere, all?atto dell?insediamento del trio Berlusconi-Tremonti-Lunardi, era di 125,9 miliardi di euro; e che cinque anni dopo, alla fine del loro mandato, il costo complessivo di tutto ci? che ricade sotto la famigerata ?legge obiettivo? (che avrebbe dovuto ottimizzare i tempi e gli sprechi) ? ?lievitato? a 173,4 miliardi di euro, con un incremento del 37,7%, il 7,5 l?anno.
La cifra di 58,5 miliardi, resa complessivamente disponibile dagli atti priorit? e scelte finanziarie del precedente esecutivo, neppure stanziata in toto ma soltanto inscritta contabilmente per quei lavori effettivamente finanziabili, ? pari a un terzo esatto, mentre mancano all?appello 114,9 miliardi. Un?eredit? fallimentare che il trio succitato non poteva non sapere che avrebbe lasciato dietro di s?, e che rischia di invalidare non solo opere faraoniche assai discutibili e invise alle popolazioni come il Ponte, il Mose e la Tav, ma persino quelle ?necessarie? e in corso d?opera come la ristrutturazione e messa in sicurezza della famigerata Salerno-Reggio Calabria (costo 13,45 miliardi, disponibili 5,35, mancanti 8,10) o i corridoi europei, e via ?puffando? tutto quello che Berlusconi e Lunardi sono andati promettendo o minacciando al popolo italiano con la complicit? di Tremonti.
Per chi non abitata a Roma, i ?puffi? o ?buffi? sono i debiti che uno lascia dietro di s? tagliando la corda senza pagarli e senza farsi trovare. Centoquindici miliardi di ?buco?. Centoquindici miliardi di invenzioni raccontate giorno dopo giorno agli italiani. Che adesso il Cipe disvela, dopo che il ministro dell?Economia Tommaso Padoa Schioppa ha chiesto di accertare lo ?stato dell?arte? per poter ridisegnare la mappa degli interventi e le priorit? di investimento, e per fare una previsione credibile e soprattutto ?fattibile? – dato lo stato dei conti pubblici lasciati dal centrodestra – di ci? che ? irrinunciabile e va fatto davvero, ci? che si pu? rinviare o rinunciare, ci? che non si pu? o non si deve fare.
Venerd?, dopo la riunione del Consiglio dei ministri, il ministro Padoa Schioppa ha consegnato ai giornalisti un fascicoletto di quattro pagine, asciutto e inequivocabile, fatto di due foglietti di spiegazione, una tabella riassuntiva con le cifre di ciascuna opera, un istogramma esplicativo del livello di fabbisogno.
Vale la pena di seguire questo ?rendiconto al Paese? del ministro dell?Economia, per capire l?esatta dimensione del buco delle fanfaronate berlusconiane-lunardiane e dell?avventurismo in cui l?Italia ha rischiato, e forse rischia ancora, di sprofondare.
Cominciamo da quelle opere di cui questo giornale si ? occupato di pi?: il Ponte, costo previsto 4,958 miliardi, inscritti come disponibili 4,684, mancanti 274 milioni; il Mose, costo 4,272 miliardi, disponibili 1,468, mancanti 2,804; la Tav del Corridoio 5 (Torino-Trieste, parte italiana del tratto Lyon-Turin e dell?asse ferroviario transeuropeo Lisboa-Kiev), costo 11,6 miliardi, resi disponibili 5,2, mancanti 6,4.
Quest?ultima opera fa parte del pi? complessivo ?corridoio purimodale Tirreno-Nordeuropa?, che prevede un costo totale di 47,238 miliardi, con una disponibilit? di 16,083 e un fabbisogno di 31,155 miliardi. Si tratta del ?buco? pi? vistoso, segu?to da quello del ?corridoio purimodale padano? con un costo totale di 35,821, di cui disponibili 13,918 e mancanti 21,903. Vengono poi i ?corridoi trasversali e dorsale appenninica?: costo 23,932, disponibili 3,265, mancanti 20,668; e i cosiddetti ?sistemi urbani?, con 20,516 miliardi di costo, una disponibilit? di 9,168 e un buco di 11,348.
Anc?ra: il ?sistema dei valichi?, costo 11,636 miliardi, disponibili 2,794, mancanti 8,842; e il ?corridoio prurimodale dorsale-centrale?, costo 5,091, disponibili circa il 10% per 596 milioni, mancano all?appello 4,496 miliardi. Ed ecco il ?corridoio prurimodale Tirreno-Brennero?, costo 4,674, disponibili 1,266, mancanti 3,408; e i ?sistemi idrici?, costo previsto 4,678, disponibili 1,616, mancanti 3,061.
Basta, fermiamoci qui, anche se va detto che mancano ancora i 2,712 miliardi per gli ?hub portuali?, 1,088 per gli ?hub interportuali?, 1,658 per la ?piastra logistica euromediterranea della Sardegna? e infine qualche ?spicciolo? di 855 milioni di euro per il ?corridoio purimodale adriatico? e di 660 milioni per gli ?allacciamenti ferroviari e stradali da e per i grandi hub aeroportuali?.
Ecco. E? tutto qua. Un bel buco da 115 miliardi di euro, lira pi?, lira meno, che adesso qualcuno dovr? pagare, o cancellare. Berlusconi protesta da ieri contro la malafede della stampa italiana che irride alle sue grandi opere. Di certo ci vorr? davvero una grande opera di risanamento per riempire quel fosso l?.