Il Governo dice basta all’evasione fiscale?
18 Luglio 2005Prima aveva permesso che venissero sanate, con il pagamento di pochi spiccioli, tutte le irregolarit? commesse fino al 2002, con un maxi condono senza confini.
Poi aveva pi? volte giustificato il comportamento (giudicandolo ?moralmente? giusto) di chi non paga le giuste imposte, dimenticandosi che quelle cose le avrebbe potute pensare (e difficilmente dire) un imprenditore piuttosto che il Presidente del Consiglio, chiamato a far quadrare i conti dello Stato e, prima ancora, a far rispettare le leggi (un caso ben riuscito di doppia personalit? ???).
Addirittura durante la festa del 2004 della Guardia di Finanza era arrivato a dire che chi si ingegna a trovare sistemi elusivi o evasivi lo fa comunque in sintonia con il suo intimo sentimento di moralit? (!?!).
Adesso Berlusconi torna sui suoi passi: ?l?evasione fiscale ? intollerabile e va combattuta?.
Evidentemente qualche consigliere avveduto o qualche sondaggio appena sfornato lo hanno convinto a cambiare strategia.
Tanto, avr? pensato che
(1) gli imprenditori sono gi? arrabbiati di loro (va promettendo la riduzione dell?Irap praticamente fin da quando ? andato al Governo),
(2) le imposte ai cittadini non pu? aumentarle (veramente la promessa era che doveva far finta, anche quest?anno, di continuare a ridurle?),
(3) gli Enti locali sono gi? stati ridotti a un livello di sopravvivenza,
(4) le spiagge non si possono vendere, ? , tanto vale mostrare un po? di rigore nei confronti degli evasori fiscali.
Pare quindi che a breve saranno varati diversi strumenti per portare nelle casse dello Stato almeno 3 miliardi di euro: si parla del ritorno dell?obbligo di indicazione IVA dei clienti e dei fornitori (misura che proprio Berlusconi aveva abolito nel 1994), di una revisione degli studi di settore (e qui bisogner? sentire cosa ne pensa la Lega?), di un incremento dei controlli e di un inasprimento delle sanzioni, anche penali.
E chiss? se si torner? a parlare dell?istituzione dell?anagrafe dei conti correnti (prevista da quindici anni ma mai varata), forse il vero ostacolo alla individuazione dei redditi occultati al Fisco.
Non dimentichiamoci, per?, che il vero problema non ? l?individuazione degli evasori e delle somme sottratte al fisco, perch? questo gi? avviene (li avete presenti i report che periodicamente sforna la Guardia di Finanza, con cifre da capogiro che riempiono di soddisfazione?); se infatti si riuscisse a riscuotere tutto quello che viene accertato, non ci sarebbe bisogno di manovre finanziarie annuali e la riduzione delle tasse, vera e per tutti, non sarebbe una chimera.
Il guaio ? che solo il 5% di tali somme viene effettivamente riscosso (la stima ? della Corte dei Conti). Teniamo presente che, accanto al contribuente che lavora in nero o all?artigiano che non fa la fattura o al commerciante che non fa lo scontrino, ci sono quelli che (persone fisiche o societ?) evadono ?per mestiere?.
Costoro fanno tutto a regola d?arte, nascono e scompaiono nel giro di pochissimo tempo (per lasciare meno tracce possibili), per poi rinascere sotto un altro nome e continuare il giochino; sfornano fatture false in men che non si dica agli imprenditori compiacenti che fanno affari con lor; e nel caso in cui dovessero essere beccati, fanno in modo da risultare nullatenenti, nel senso che risultano non avere, giuridicamente, alcun bene su cui il Fisco possa far valere il proprio credito.
I giochini sporchi vengono fatti attraverso societ? inesistenti, prestanomi che non hanno nulla da perdere (spesso sono persone anziane che, in cambio di pochi euro, acconsentono a firmare di tutto e di pi?), ecc? Talvolta la colpa di questa situazione viene addossata al sistema di riscossione in vigore, che non darebbe le certezze richieste; altre volte a un serio sistema sanzionatorio, anche di tipo penale (rarissimamente in Italia un evasore fiscale ha scontato il carcere); altre volte, infine, arriva il condono di turno, che baratta grosse somme sporche con pochi spiccioli puliti.Insomma, l?impresa che il Governo si appresta a porre in essere non ? delle pi? facili, speriamo, per il bene della collettivit?, che non sia un?altra operazione di facciata.
Speriamo, quindi, che i tre miliardi di euro che il Governo apposter? in bilancio come entrate (ipotetiche) derivanti dall?operazione non diventino un ennesimo buco nel gi? disastrato bilancio pubblico.