Il mistero del volantino scomparso
21 Dicembre 2010Quella che avevo definito “la saga dei rifiuti” si sta trasformando poco a poco in un vero e proprio caso degno dell’ispettore Maigret.
Ci eravamo già imbattuti nel mistero del “computo metrico” (non si è ancora compreso se esiste realmente e, se esiste, in cosa consista: è un’analisi dei costi seria, oppure è composta di cifre buttate a caso?), adesso se ne aggiunge un altro: che fine ha fatto l’ARCI?
Ieri sera c’è stato finalmente il volantinaggio annunciato anche su FaceBook, ma mancavano all’appello dei coautori importanti di quel volantino; forse perché la serata era rigida, ma avrebbero potuto comunque, se il problema era il freddo, avvalersi del fuoco messo a disposizione dal venditore di caldarroste.
Fatto sta che, oltre ad essere fisicamente assente nei suoi componenti, dal volantino sono pure scomparsi il logo dell’ARCI e tutti i riferimenti presenti nel testo scritto. E dire che nella redazione del volantino si saranno impegnati tutti i più bei cervelli dell’associazione.
A scanso di equivoci, per chi volesse verificare, metto a disposizione la versione originaria del volantino e quella monca distribuita ieri sera (Oops, Jacopo ha fatto sparire pure la nuova versione, così come aveva già rimosso la vecchia. O forse sono io che non riesco a trovarla più sulla sua bacheca FB. Accontentiamoci dell’unico volantino che avevo debitamente “fotografato”).
Nasce un sospetto, che pure a Palagiano in questi giorni, sull’esempio di quanto accadeva a Roma per merito del Cavalier Berlusconi, si sia data una compravendita?
Il sospetto, me ne rendo conto, è di quelli gravi. Stante soprattutto l’eccessivo numero di volte in cui, degli associati dell’ARCI, hanno approfittato di ogni occasione possibile e immaginabile per poter offrire lezioni di morale a chi scrive, al webmaster del sito, a Giacomo Di Pietro e perfino agli adepti della religione cattolica.
Cosa ne è stato dunque ieri sera dell’ARCI?
Attendiamo fiduciosi una risposta, non fosse altro per allontanare il grave sospetto che si è ormai insinuato nelle nostre menti.
Mimmo Forleo