IL PARCO DELLE GRAVINE PUO’ E DEVE DIVENTARE UN’OPPORTUNITA’
3 Marzo 2020
In occasione dell’incontro del Presidente Emiliano con gli agricoltori del
Tavolo Verde, gli abbiamo consegnato un nuovo documento con il quale, nel
ricordare l’ormai intollerabile tempo trascorso dalla formale istituzione del
Parco Regionale della Terra delle
Gravine, si torna a chiedere alla Regione
un intervento deciso e risolutivo.
Nonostante la formale istituzione con la L.R. n° 18 del 2005, il Parco è di fatto rimasto sulla carta per innegabili responsabilità della Provincia di Taranto (Ente di gestione nella fase di transizione) che, non solo non ha proceduto agli adempimenti per l’istituzione degli Organi di gestione definitivi e l’adozione del Piano Pluriennale Economico-Sociale del Parco, ma non è stata neanche capace di spendere i soldi assegnati dalla Regione!
Ma in questi 14 lunghi anni di voluto immobilismo, non si sono mai fermate le azioni demolitrici degli – da sempre – oppositori del Parco, con sponde politiche trasversali in Regione, da ultimo l’approvazione (trasversale!) della L.R. n° 52 del 1° dicembre 2017, tra l’altro, stabilisce la possibilità, sentiti i comuni, di rivedere ancora “.. La perimetrazione del Parco … utilizzando (fantomatici) confini certi, …sia per la zona 1 che per la zona 2”. Il vero obbiettivo è ridurre al nulla il Parco, attestandolo solo sulla zona 1 su beni come boschi e solchi gravinali, già ampiamente salvaguardati.
E’ certamente auspicabile che i confini del Parco siano esattamente individuabili, cosa che chiediamo da anni, ma non può e non deve essere l’alibi per riperimetrarlo in modo riduttivo, tanto più che è proprio la zona 2, dai vincoli più attutiti, che ospita le attività antropiche tradizionali, con l’obiettivo di valorizzarle.
D’altra parte, il concreto decollo del Parco delle Gravine è
imprescindibile, se si vuole ripensare per Taranto e la sua provincia il
presente e il futuro, partendo dai suoi punti
di forza: il paesaggio, la cultura, la posizione, il clima, la simbiosi tra la
natura e l’opera dell’uomo. Taranto e la Terra delle Gravine eccelle in
tutti questi aspetti e “Matera capitale della cultura europea 2019”, per
esempio, poteva essere una occasione
preziosissima: purtroppo sprecata, per colpa di ritardi, omissioni e
opportunismi politici.
La L.R. 52/2017 introduceva anche un’altra novità: la gestione del Parco affidata a un consorzio
costituito dagli enti locali interessati, che si sarebbe dovuto costituire entro 60 giorni dall’approvazione della
legge: di mesi ne sono passati 26,
ma gli Enti Locali sono fermi al palo!
E ad accelerare l’iter non è servita neanche la riunione svoltasi lo scorso 14 novembre 2019 (presenti solo 7 dei 16 Enti interessati!) presso l’Assessorato regionale, nella quale ci si concordò di approvare quanto prima lo Statuto del Consorzio e tenere la prima riunione dell’assemblea consortile entro il 31 dicembre 2019, anche per l’individuazione della sede del Parco. Anche questo ulteriore termine è spirato, senza che nulla sia accaduto, se non l’approvazione dello Statuto del Consorzio da parte di solo 4 Comuni (da quanto è dato sapere), a cui va dato atto dell’impegno!
Per queste ragioni, siamo tornati a chiedere al Presidente Emiliano ed all’Assessore Pisicchio che:
- si prenda atto dell’immobilismo della Provincia sin dalla costituzione del Parco e dell’ennesimo ritardo degli Enti Locali nella costituzione del Consorzio e si nomini con urgenza un Commissario, adottando i poteri sostitutivi, come previsto dalla stessa L.R. 18/2005;
- si renda con urgenza obbligatoria l’adozione dei sistemi informatici per il puntuale rilevamento dei confini del Parco da parte di chi pratica attività venatoria ed altre attività vietate nel Parco e nelle fasce di rispetto.
p. Il Coordinamento Provinciale
per il Parco delle Gravine
Marinella MARESCOTTI
Preneste ANZOLIN
Valentino VALENTINI