Il Razzismo non è di “Casa Nostra”
16 Marzo 2009Incredibile ma Vero! Jaques Barrot, Commissario europeo per la giustizia, dopo essersi recato personalmente a Lampedusa per verificare la situazione dei clandestini nel centro d’accoglienza temporaneo, ha affermato che il governo sta agendo secondo le regole e le domande d’asilo politico puntualmente accolte. Adesso, sembra banale ricordarlo, il personaggio in questione non è nè un clericofascista e nemmeno un ultrà leghista. Eppure il risultato della sua relazione sull’Italia, sui media, non ha trovato la visibilità che avrebbe meritato. Una notizia relegata nelle ultime pagine dei maggiori Quotidiani, quasi si trattasse dell’ultima gustosissima ricetta di Anna Moroni oppure dell’ultima conquista sentimentale di Belen Rodriguez.
Quelle di Berrot, sono considerazioni che non lasciano spazio ad alcuna interpretazione discorsiva e demoliscono ampiamente le accuse di violazione dei diritti umani piovute sul nostro Paese da ogni dove. Naturalmente sul senso di civiltà del nostro popolo non vi erano grossi dubbi. Semmai, la nostra considerazione internazionale verso le politiche dell’immigrazione, soprattutto clandestina, è purtroppo condizionata dal pregiudizio ideologico di cui non ci si riesce a liberare. Specie in ambienti sinistri e adesso più che mai “sinistrati”, nei quali si continuano ad alimentare la favole del presunto razzismo italico. E dove, evidentemente, basta poco per essere considerati razzisti. Sono state sufficienti delle dichiarazioni ingiuriose, poi rivelatesi del tutto infondate, rivolte da Berlusconi a Sarkozi nei confronti della Premier Dame Carla Bruni nel corso del recente vertice italo – francese, per spingere due deputate Democratiche a denunciare il Presidente del Consiglio presso la Corte europea di Strasburgo. Accusa: violazione dei diritti umani. Solo un esempio, cazzate colossali evidenti, che spiegano in parte le ragioni per cui pian piano ci siamo guadagnati l’etichetta di Paese intollerante e xenofobo a livello planetario. L’ Italia vittima di una sorta di perdurante piagnisteo progressista che non ha ragione di essere.
In quanto a Jaques Barrot, se potessi gli rivolgerei un invito. Si occupi del razzismo anti – italiano che sembra serpeggiare con sempre maggiore insistenza nel Palazzo UE. Ci spieghi il motivo per il quale, in materia di contrasto all’immigrazione, altri Paesi possono permettersi cose che da noi è vietato solo pensare. Gli inglesi mandano a cagare i tecnici italiani in trasferta e tutti tacciono. Zapatero prende a fucilate gli immigrati che osano solo avvicinarsi al suolo spagnolo, idem con patate. In Francia il censimento dei rom è legge da tempo, “ri – idem” con patate. Noi sgombriamo un campo pieno zeppo di delinquenti e viene giù il mondo. Piuttosto che ringraziarci e darci una mano l’Europa continua a impallinarci. Sanno che per fronteggiare la marea umana che si riversa sulle nostre coste si impongono strategie sovranazionali. Però al di là delle buone intenzioni non s’è fatto nulla di concreto. Pertanto restiamo in fiduciosa attesa che l’UE prima o poi batta un colpo.
Rispettosamente, barracuda