Il rinnovamento? C’è chi lo pratica.

Il rinnovamento? C’è chi lo pratica.

11 Marzo 2012 34 Di Life

Dell’affollatissima conferenza stampa di stamattina, credo che rimarranno scolpite nella memoria di tutti gli astanti queste parole di Francesco Serra: “Arriva un momento in cui tocca dimostrare di essere politicanti o politici veri. Donatello Borracci ha saputo dimostrare di appartenere alla seconda specie.”

L’ha saputo dimostrare, a mio avviso, tutto il gruppo dirigente di cui può andare giustamente fiero il PDL palagianese. A partire da quanti per primi hanno creduto fortemente nella necessità di creare una coalizione che tenesse insieme tutto il centrodestra e che sapesse attrarre consensi anche oltre quel confine. Per il bene di una Palagiano che ha fretta di voltare pagina e sa che per scriverne una nuova non è sufficiente sostituire lo scrivano, occorre cambiare gli autori.

Il mio tessere elogi verso Donatello Borracci e gli altri dirigenti del suo partito potrebbe sembrare un panegirico di circostanza, atteso che ho fatto parte del gruppo di persone che a Donatello ha chiesto di fare il passo indietro capace di farne fare uno in avanti alla coalizione che oggi ha per candidato Sindaco Francesco Serra, ma non è affatto così. Oltre un anno fa, qui su Palagiano.net, indicavo lui e Donato Piccoli come le due uniche novità positive di un quinquennio tutto da dimenticare.

Sapete com’è finita la storia. Donatello ha avuto alle spalle un partito vero che l’ha sostenuto e gli ha consentito di mostrare di quale stoffa è fatto, Donato aveva come compagni d’avventura un gruppo di scalcagnati (politicamente parlando) come se ne vedono raramente in giro. Non che gli scalcagnati siano merce rara in politica, ma un gruppo così assortito e tanto numeroso quale quello espresso dal PD ressiano è invero rarissimo a vedersi, perfino nel PD.

La storia non poteva finire altrimenti anche per i due partiti che hanno avuto la fortuna di ritrovarsi nelle loro fila i due unici nuovi talenti politici espressi da Palagiano negli ultimi cinque anni. Il PD ha dovuto rincorrere Scalera per poter avere un candidato Sindaco che sembrasse almeno all’altezza del ruolo; il PDL, seppur dolorosamente, ha saputo rinunciare a Donatello poiché sapeva di poter attingere al vasto vivaio interno.

È vero – come dice Francesco Serra – “Arriva un momento in cui…”, ma è anche vero che di quei momenti la politica è costellata in ogni istante, e ognuno di quei momenti è parimenti importante.

Non lasciamoci ingannare dalla prospettiva storica, che sembra assegnare ad ogni momento decisionale un’importanza diversa, perché diversa è l’importanza che si deve assegnare all’istante storico in cui si dà una particolare decisione. Così facendo potremmo ritenere che il politicante emerga solo quando è costretto a rivolgersi a Scalera per poter avere un candidato, ma dimenticheremmo il politicante che ha agito consapevolmente e per lungo tempo per accrescere la poco invidiabile collezione di scalcagnati presente nel suo partito.

Mimmo Forleo

(Fonte foto: Palagianonline.it)