Intervista a Carmine Montemurro. di Giuseppe Favale
4 Giugno 2009Carmine Montemurro, 42 anni, sposato, due figlie. Laureato in Pedagogia presso l’Università di Bari, è insegnante di Lettere di ruolo presso l’Istituto Secondario di primo grado “Papa Giovanni XXIII” di Palagiano. Iscritto al Partito Popolare, vi ha ricoperto per un breve periodo l’incarico di Responsabile provinciale delle politiche sociali. Aderì entusiasticamente alla Margherita, e poi al Partito Democratico. E’ cresciuto ed ha affinato la sua sensibilità nell’Azione Cattolica, nel centro Caritas diocesano, nelle file dell’associazione Adelphos. Per circa quattro anni è stato presidente di una cooperativa sociale di tipo B, avente lo scopo di avviare a percorsi lavorativi soggetti svantaggiati.
C’è stata unanimità sulla sua candidatura, e come si è giunti?
Da quanto mi è stato riferito, vi è stata da subito unanimità sul mio nominativo. La rosa dei concorrenti era validissima. Ritengo che il mio nome abbia fatto da collante tra le diverse componenti del Partito. E poi, perché si è apprezzata la stima sociale che circonda la mia persona per l’impegno in prima linea sul versante delle povertà in genere, e del contributo per la formazione dei volontari.
Il suo slogan.
Ho scelto quattro parole guida che vogliono dire alcune caratteristiche che mi appartengono:
Sincerità: La franchezza è alla base dell’essere e dell’agire. Messa al bando di finzioni
Semplicità: Non ricercare grandi cose. I traguardi più grandi sono fatti di piccoli passi. I successi più belli sono i più faticosi. Per me semplicità significa umiltà, farsi piccolo con i piccoli, partecipare alle sofferenze altrui.
Diversità: Fare politica secondo uno stile diverso dal solito, fermo e deciso, ma anche aperto e disponibile al confronto costruttivo, senza pregiudiziali di sorta.
Responsabilità: Poter rispondere in ogni circostanza delle proprie azioni pubbliche, sapendo di aver messo in campo le migliori energie.
Se fosse eletto, la prima cosa che farebbe…
Se dovesse giungere l’elezione, sin dal primo giorno m’impegno a seguire la vicenda relativa all’Istituto “Sforza”. Conosciamo fin troppo bene la tortuosa vicenda. I lavori riprenderanno a breve. Rimarco il mio impegno a seguire l’avanzamento dei lavori, affinché nessun ostacolo possa privare ancora una volta della “sua” scuola, elemento necessario per lo sviluppo culturale ed economico della comunità palagianese.
Come si è organizzato per la campagna elettorale.
La mia campagna elettorale sarà una campagna di ascolto, tra la gente, per la gente. Io e il Partito crediamo che il contatto con le persone sia necessario. È il miglior modo, o forse l’unico, per fare politica.
Il suo appello agli elettori.
Vi chiedo di votare con scienza e coscienza nella consapevolezza che oggi il centrodestra in Italia è assolutamente privo di un vero progetto che sappia guardare a tutte le fasce che compongono la società italiana. Basti pensare alle continue concessioni in favore della Lega Nord destinate ad aumentare in maniera irreversibile il divario tra Nord e Sud. Basti ancora pensare al silenzio assordante del centrodestra sulla crisi economica che sta oscurando il futuro delle famiglie italiane. Non si governa per spot. Un esempio: i proclami del centrodestra sulla sicurezza. Tutte operazioni pubblicitarie smentite puntualmente nei fatti, con la riduzione degli stanziamenti destinati alle forze dell’ordine e il conseguente incremento dei reati. Il Partito Democratico, di cui ho condiviso il progetto e soprattutto i valori, non gioca con i problemi della gente, come è avvenuto con la social card. Per me è centrale il tema della formazione, sostegni concreti per le famiglie, salvaguardare i posti di lavoro, valorizzare le risorse naturali per uno sviluppo sostenibile del nostro territorio. La gente ha bisogno di certezze e di attenzioni vere, non di plastica. Il nostro sforzo quotidiano è rivolto a dare soluzioni a livello locale come a livello nazionale.
Il suo invito agli altri candidati.
È un invito al confronto, aperto, sincero, leale. Anche duro alle volte, ma sempre con lo sguardo diretto ai problemi della gente. Tutta.
Ritiene che il voto europeo avrà ripercussioni sugli equilibri del Governo?
Le elezioni europee sono una grande opportunità. Ridurle a mero strumento indicatore del consenso è svuotarle del loro significato. Il Partito Democratico fornisce ai cittadini gli uomini e le donne migliori per qualità e spessore. Noi siamo convinti che l’Europa sia indispensabile.
Quale schieramento teme di più.
A voler essere sincero, non temo nessuno schieramento. Sono consapevole della mia forza, che è forza di sensibilità e impegno responsabile e maturo.
La sua posizione sul Referendum.
Il mio Partito è orientato per il si, ma questa scelta non mi trova molto d’accordo.
A proposito di Referendum, probabilmente per le prossime regionali la soglia del 4% si ridurrà al 3%.
Essere in una coalizione di Partiti vuol dire mediare fra diverse posizioni per l’equilibrio superiore della stabilità di governo.
Carrozzo dal terzo polo al PdL, Cito e Fiamma Tricolore dal PdL al terzo polo. L’avrebbe mai immaginato?
Quando la politica non è volta alla risoluzione e alla condivisione dei problemi e delle storie delle nostre genti e della nostra terra, si ha la negazione della coerenza politica e diventa mero strumento di autoreferenzialità. Non c’è limite all’indecenza.
I Riformisti di Carrozzo nella lista “Puglia prima di tutto”. Un esempio di “grande coraggio” o di eroico trasformismo politico?
Come già detto: preferiamo occuparci dei problemi della gente, e non di sporchi giochi di bassa politica.
Chi appoggereste nel caso si andasse al ballottaggio.
Noi al ballottaggio sosterremo noi stessi. Anzi, non ci sarà alcun ballottaggio. Il nostro programma, le nostre esperienze, la nostra storia è garanzia di una vittoria sin dal primo turno.
La domanda che non le ho fatto.
Una delle domande che non mi ha fatto, potrebbe essere questa: Cosa risponde a chi ha visto nella sua candidatura qualcosa di strumentale, determinata da volontà terza?
Sarei tentato di non rispondere perché la ritengo una insinuazione di basso profilo. Vorrei approfittare dello spazio concessomi per dire una volta per tutte che dietro di me non c’è alcun burattinaio. Alle mie spalle vi sono unicamente tante persone che da tempo mi spingevano a scendere in campo. Per ragioni superiori non è stato possibile farlo prima. Adesso si sono create le condizioni giuste per venire fuori con la mia personale proposizione. La mia forza sono tutti i cittadini di Palagiano, proprio tutti, che dimostrano stima nei miei confronti.
Giuseppe Favale