Italiani, brava gente. Eccetto i comunisti
16 Febbraio 2007Sin dal suo primo discorso, Napolitano ci tenne a sottolineare che sarebbe stato ?il presidente di tutti gli italiani?.
Dobbiamo ammettere che, per una volta, alle promesse sono seguiti i fatti.Vediamoli questi fatti.
La maniera migliore per dimostrarlo, sarebbe stata quella di mostrarsi imparziale, prendendo le distanze e dalla sinistra e dalla destra e, visto che siamo in Italia, anche dal centro.
E questo ha cercato di fare. A modo suo.
Dico a modo suo per le ragioni che vado a spiegare.
Napolitano, infatti, deve vivere in maniera angosciante il suo passato e non si lascia sfuggire occasione per manifestare pentimento.
L?angoscia, si sa, ? nemica della lucidit? e, tra l?altro, comporta, come spiacevole corollario alla voglia di disfarsene, il rischio di sconfinare nel suo opposto: se il soggetto angosciato finisce per essere titubante e indeciso; chi vuole dare l?impressione di non essere angosciato assume la decisione a stile di vita, senza curarsi del fatto che possa essere meditata o meno.
L?importante diventa decidere, e decidere per fugare ogni dubbio riguardo al passato.
Napolitano, in questo, ? in buona compagnia.
Non a caso siamo un Paese pieno di ex qualcosa, soprattutto a sinistra, che hanno afferrato al volo il primo treno che passava, senza curarsi troppo della compagnia insieme alla quale si imbarcavano.
Pi? importante, risultava di smettere vecchi abiti passati di moda.
Adottando tale metodo, a contare non ? quello che si dice o si fa, ma il PERCHE?.
Adottando tale metodo, si fanno e si dicono cose con leggerezza, senza badare alle conseguenze; ossia, ci si bada, ma solo facendo attenzione che risultino gradite a chi potrebbe tornare ad agitare vecchi spettri.
Accade allora che si ospiti al Quirinale l?Associazione dei profughi Giuliano-Dalmati, si distribuiscano medaglie d?oro a piene mani e, nell?entusiasmo del momento, se ne consegni una anche al figlio dell?ultimo prefetto repubblichino di Zara.
Accade che, in un discorso ufficiale, mica al bar con quattro amici, ci si scagli sdegnati contro la ?furia sanguinaria e il disegno annessionistico slavo? che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica?, sorvolando, allegramente, su venticinque anni di sanguinosa occupazione italiana e di sradicamento etnico delle popolazione slave.
Accade pure che poi ci si meravigli delle reazioni croate!
Presidente, si flagelli di meno. E cerchi di utilizzare il tempo cos? risparmiato, per riflettere.
Vorremmo evitarci, almeno, di vederla il prossimo 25 Aprile? in pellegrinaggio a Predappio.
Mimmo Forleo