La citt? dell’uomo a misura d’uomo; ambiente urbano e salute
26 Febbraio 2006Ho fatto, faccio la casalinga e penso che l?esterno della mia casa come della vostra dovrebbe essere la sua continuazione con analoga organizzazione.
La vivibilit? del nostro paese e parlo della vivibilit? spicciola che, tocca tutti, quella rapportabile al quotidiano, ? in caduta libera. Il codice etico della convivenza, come patto sociale condiviso, puntualmente ? disatteso in assenza di una sanzione certa; il disimpegno morale per piccole trasgressioni intese come minori, in quanto attengono a piccoli interessi personali, ? divenuta normalit?.
La parola ?cultura?che non ? riducibile alla sola espressione artistica: ? anche sistema di valori, stili di vita, modelli e comportamenti appare pura utopia. Non ho timore a dire che da noi la democrazia ? diventata un miraggio.
Affermando la dignit? delle persone affermiamo la democrazia rilanciando il principio dell?uguaglianza mediante una cultura pubblica della collettivit?. La costruzione quotidiana di occasioni di incontro e socializzazione non ha minore dignit? del nostro impegno sui grandi temi del mondo, anzi ne ? il presupposto indispensabile.
Dobbiamo recuperare la consapevolezza di quanto sia importante essere comunit? per resistere alla rapina del tempo libero che la societ? oggi ci impone. Riappropriarsi del tempo libero, viverlo serenamente costruendo e curando relazioni sociali ? la condizione per restituire qualit? sociale alla nostra comunit?.
Il nostro quadro urbano si avvia sempre pi? ad essere caratterizzato da isolamento, spazi pubblici inesistenti e da una ^cultura della strada ^ aggressiva dove tutti gli altri utenti sono esclusi in favore delle auto.
Un parametro fondamentale per ritenere che l?ambiente urbano sia idoneo ? ritenerlo adatto ai bambini e il nostro paese non lo ?: non ci sono bambini che vanno a scuola senza esservi accompagnati perch? ? pericoloso.
L?urbanistica ha il compito di organizzare e pianificare lo sviluppo urbano delle nostre citt?, ci? non lo pu? svolgere senza una valutazione delle dinamiche sociali che vi si svolgono e delle ricadute delle proprie scelte sulla popolazione. In altri termini fare urbanistica, organizzare l?assetto urbano significa organizzare la convivenza delle persone e condiziona in modo grave i comportamenti e le modalit? di relazioni.
Fare urbanistica ? fare, in un certo senso, costume e sociologia urbana. Certamente la riesumazione del vecchio PDF, datato 1973, con l?intento legittimo di far costruire nuove abitazione probabilmente andava rivisto in un ordinamento che non fosse a macchia di leopardo in considerazione del fatto che siamo nel 2006 e che molte cose sono cambiate.
In strada da che mondo ? mondo si viaggiava s?, ma ci s'incontrava anche, si discuteva, si facevano affari e commerci. Da luoghi urbani per eccellenza oggi le strade e le piazze sono ridotte a corridoi di percorrenza continua di auto, con rumori ed emissioni di polveri sottili. Lo spazio destinato ai pedoni, anziani, bambini, disabili, donne con passeggini, ? ridotto al minimo, discontinuo e pieno d' ostacoli.
Negli ultimi anni la trasformazione ? stata radicale e, sempre a senso unico: far passare pi? auto.
La maggiore percentuale di incidenti, il 73% si ha sulle strade urbane, con il 70% dei feriti e il 44% dei morti. il 73% degli incidenti ? causato dal comportamento del conducente.
bisogna educare soprattutto i conducenti attuali (adulti) e futuri (giovani) ad una guida responsabile, in quanto l'automezzo si pu? trasformare in un'arma.
creare sicurezza attiva incentivando il cambio di modo di spostamento delle persone verso la pedonalit? e la ciclabilit?.
Loredana Favale