LA POLITICA PALAGIANESE SPIEGATA AI BAMBINI
5 Settembre 2012Il vero problema della politica palagianese è che il dottor Tarasco non capisce le metafore. Quando gli hanno chiesto se se la sentiva di correre per la carica di sindaco, con grande senso di responsabilità ha infilato calzoncini e scarpette da ginnastica, e sono quattro mesi che col suo baffetto gentile corre a tondo sulla pista del campo comunale.
Intanto è saltato tutto l’apparato comunicativo periferico e centrale, e nei politici è emerso il difetto atavico di questo piccolo sgraziato paese del sud: la lentezza. Incapaci di stare al passo col velocissimo movimento di roteazione e rivoluzione terrestre, la classe politica palagianese è stata sbalzata in una dimensione alternativa in cui il tempo è dilazionato oltre misura, ed ognuno di loro sta lentamente – ma molto lentamente! – cercando di recuperare nuovi equilibri gravitazionali.
Così, per esempio, l’ex sindaco Ressa sta ancora provando a dare qualche ritocco alla sua squadra amministrativa (che nel frattempo è decaduta) attraverso una sottile strategia che però non è stata capita per colpa delle perturbazioni atmosferiche di fine estate. Il Partito Democratico, dopo mesi di ingiuriose umiliazioni patite a causa degli alleati recalcitranti, finalmente ha deciso di prendere l’iniziativa politica, ma nessuno se n’è accorto poiché tutti erano impegnati a cercare di decifrare le mosse dell’ex sindaco. Altri componenti della maggioranza, invece, se fino a poco tempo fa avevano il mal di pancia, adesso hanno proprio la diarrea. Conclamata. E l’aria s’è fatta irrespirabile.
L’opposizione non resta a guardare. Ciccio Serra, in qualità di presidente della commissione giovani e sport, sta portando avanti una battaglia decisiva per tenere aperto il campo comunale: dovesse chiudere, il dottor Tarasco resterebbe intrappolato per sempre sulla pista d’atletica.
Perché lì il dottore ancora sta. E mentre tutti si azzuffano, lui, stoico ed imperturbabile, continua a girare a tondo colle scarpette da ginnastica ed il baffetto gentile: e corre, e corre, e corre e non si ferma.
P.S. A questo punto è lecito chiedersi: ma che fine ha fatto l’UDC?
Antonio Scalera, a bordo campo, prende il tempo col cronometro; Michele Amatulli, invece, da settimane è rintanato nell’ufficio postale in trepidante attesa: aspetta da Roma la risposta alla sua lettera al presidente Napolitano: dovesse arrivare finalmente questa benedetta autorizzazione presidenziale a fare la strada, in autunno si corre tutti in pineta!
L’Illuminato d’Oltreoceano
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