La prova del diavolo
7 Aprile 2006La legge Fini-Giovanardi che segna una svolta proibizionista e punitiva ? stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale a fine febbraio, ma si aspettavano le tabelle redatte dalla Commissione nominata da Storace sotto il segno della fedelt? ideologica, per comprendere le modalit? di applicazione.La lettura del prospetto riepilogativo ? il segno del pressapochismo scientifico e della strumentalit? del governo; infatti la Commissione ha definito una quantit? di principio attivo per singola assunzione idonea a produrre in un soggetto tollerante (sic!) e dipendente un effetto stupefacente o psicotropo, mentre il Governo ha inventato un moltiplicatore variabile in base alle caratteristiche delle diverse sostanze per giungere alla QMD (quantit? massima detenibile) oltre la quale scattano le sanzioni penali.Per ogni sostanza sono previste soglie diverse e solo questo fatto conferma l?operazione ideologica che ? stata compiuta con l?unificazione delle sostanze sotto una unica tabella. L?affermazione della ?guerra alla droga? imponeva la negazione delle differenze che riemergono per? anche da parte degli esperti, seppure votati all?obbedienza di regime, e perfino da parte del governo che vuole accreditare la falsit? che non si andr? in galera per uno spinello.Il messaggio che ? stato trasmesso dai telegiornali risulta comunque contraddittorio, perch? nel sovrapporsi di diversi parametri, quantit? massima detenibile in milligrammi di principio attivo (500 per la cannabis), la traduzione in grammi di peso lordo della sostanza (5 grammi per la cannabis) e la presunzione di equivalenza a 15 -20 spinelli ? apparso paradossalmente come una affermazione di liceit? del consumo.Il calcolo della QMD ? stato fatto su un livello di THC pari al 10%, ma che cosa accadr? se questo sar? pi? basso o molto pi? alto? E dove sono finite le affermazioni terroristiche di Antonio Costa secondo il quale la marijuana non poteva pi? essere definita una droga leggera?La vicenda della nuova legge sulla droga che rappresenta la svolta di 180 gradi rispetto alle politiche miti di tutti gli altri paesi europei si chiude nel modo peggiore affidando ai medici e non ai politici, come ha dichiarato il vice premier Fini, il confine tra l?uso personale e lo spaccio. Soprattutto perch? i giudici dovranno condannare non in presenza di atti concreti, di vendita o di scambio di denaro, ma solo in presenza di una detenzione diabolica, definita arbitrariamente dal moltiplicatore voluto dal potere politico.La conferenza stampa di Giovanardi rischia di creare un polverone che non fa capire pi? nulla apposta per nascondere il fatto indiscutibile della triplicazione delle pene per chiunque coltivi, produca, venda o ceda anche gratuitamente derivati della canapa.L?elemento davvero preoccupante ? che la coltivazione sar? comunque sanzionata senza riferimento ai limiti massimi del decreto (che sar? firmato da Berlusconi nella qualit? di ministro della sanit? pro tempore); e che le pene scatteranno comunque quando ?per altre circostanze dell?azione, le sostanze appaiono destinate ad uso non esclusivamente personale?. Quanto il termine ?apparire? sia compatibile con un diritto penale seppur minimamente rispettoso delle garanzie per gli imputati, lascio ai lettori immaginare.Non resta che augurarsi che questo obbrobrio rimanga in vigore per il tempo pi? breve possibile e che il nuovo Parlamento abroghi la legge Fini e metta mano a una legislazione fondata sulla depenalizzazione del consumo e sulla riduzione del danno.Quanto a Prodi, ci auguriamo che uno dei primi atti sia la nomina di un capo del Dipartimento sulle droghe che segni una profonda discontinuit?.