……la seriet
2 Novembre 2005Ci pare di essere vivi e, piegandoci sulle tombe dei nostri cari,sentiamo che questa vita ? davvero un momento breve o lungo,concesso da Dio, ma che ha il suo traguardo altrove,ha un dopo che fa meditare,e seriamente,sul senso stesso,sulla fine,sul perch? della nostra esistenza.
Guardiamo le tombe dei nostri cari,a volte rischiamo di ricordarli solo con esteriorit?,che nulla servono al ricordo,ma rischiano di essere una esibizione che appartiene al nostro effimero mondo che passa, ma nulla ha a che vedere con la seriet? della morte e del ricordo dei nostri morti.
Loro attendono ben altro!
Nel dialogo tra il barone e lo spazzino, nella poesia ” a livella ” , di fronte alla alterigia del barone, lo spazzino giustamente affermava presso a poco: ” Un re, un magistrato, un grande uomo passando questo cancello ha perso tutto, vita e nome: perci? stammi a sentire , queste pagliacciate le fanno i vivi , noi siamo seri apparteniamo alla morte”.
Ed ? alla seriet? della morte che ci invita la commemorazione dei defunti: una seriet? che deve essere la nostra caratteristica della vita.
un consiglio: rileggi i due testi!