Le dimissioni dell’assessore sul Corriere del Giorno…

10 Giugno 2005 Off Di Life
E, altro fatto straordinario, si scopre che il dimissionario ? un mite signore
alle soglie della sua terza giovinezza, capelli bianchi, occhi chiari, di mestiere professore di filosofia nei licei e presidente di una cooperativa di
produttori di Clementine.
L?assessore dimissionario, anzi da 15 gironi ex assessore, la lettera di dimissioni risale al 24 maggio scorso, ? Franco Parisi.
Dimissioni irrevocabili, dice, perch? ? cessata la fiducia
fra me e il sindaco.
Il carteggio con Rocco Ressa mostra un conflitto asperrimo.
Il filosofo, elencando le cause del suo disimpegno dalla giunta, usa il
guanto di velluto su un pugno di ferro, il sindaco ? sprezzante.
Assessore, anzi professore, la lettera ? il solito
?cahier de doleance?, tipico di ogni abbandono.
La sua stessa lunghezza dice che il suo gesto ha avuto una lunga incubazione.
Ma per mettere nero su bianco c?? stata unacausa scatenante. Quale?

Far accompagnare fuori dall?aula consiliare un cittadino,per giunta un assessore
collega di partito di un comune vicino, ? un fatto gravissimo…
Una protesta urlata, dicono le cronache…
Quella sera si trattava un argomento molto importante, si parlava di agricoltura,
erano con noi il presidente dell Provincia e gli assessori all?agricoltura provinciale e regionale…
Un bell?esempio di tolleranza a rappresentanti di altre istituzioni…
In effetti il problema principale dei politici ? di ridare fiducia alle istituzioni
con il loro comportamento…
La protesta ? uno dei modi di esprimersi per i cittadini…
Non ? con il mettere alla porta i cittadini adirati per una qualche disfunzione
della politica, che il politico riempie di contenuti la democrazia e ne d? il metodo pi? efficace.
La funzionalit? della democrazia ? la leva della Questione meridionale e della Questione morale…
Due problemi tornati d?attualit? in questi tempi…
Le disfunzioni della politica si ripercuotono sull?economia e sul costume.
I politici dobbiamo essere come la moglie di Cesare, su cui non deve essere ammesso nemmeno il sospetto.
Dobbiamo essere noi il primo esempio del rinnovamento della politica.
Per dirne una, sono andato personalmente in banca a dire che che dal giorno 24, il giorno delle mie dimissioni, non ho pi? diritto all?indennit?…
Una piccola cosa che, per?, con le grandi cose, ha un senso.
Prima di parlare delle sue dimissioni,parliamo un po? di lei.
57 anni, sposato, tre figli, da sempre professore di filosofia, presiedo una cooperativa di 74 produttori di mandarini Clementine.
La nostra ? una produzione di qualit? con certificazione IGP.
Abbiamo un fatturato di 3 miliardi di vecchie lire e, pur essendo cooperativa
funzionale e non di servizio,siamo in attivo.
Il suo curriculum politico?
Da giovane ero socialista lombardiano, il craxismo prima e tangentopoli poi mi
indussero a ritirarmi in disparte…
Queste dimissioni, dunque,sono le sue seconde dimissioni…
Allora continuai a far politica dando ai miei alunni il senso della politica.
Poi l?evoluzione del Pci, il segno di Berlinguer sulla Questione morale che si
trasform? in chiaro riformismo, amicizie, rientrai nella politica attiva.
Facevo parte del pool che elabor? il programma elettorale.
Non volevo candidarmi al Consiglio comunale, ma l?attuale sindaco insistette, disse perfino che senza la mia candidatura non ci sarebbe stata la sua.
Ed eccola qui, in tempo ad andarsene, prima d?essere accompagnato ala
porta, come le dice il sindaco, prima d?essere destituito d?autorit?…
Al sindaco ho risposto con l?educazione con la quale gli avevo comunicato le
mie dimissioni e ricordandogli i prestigiosi risultati del Tavolo verde…
Con quel presidio di Metaponto,in pieno inverno,il Tavolo verde ha scritto
una pagina che non avrebbe stupito nessuno durante le lotte bracciantili…
Ed ? stata una lotta vittoriosa…
Professore, quali sono le contestazioni che lei muove al sindaco.
Per chi ha partecipato all?elaborazione del programma ? pi? cocente il dispiacere di vedere quel programma disatteso…
I fatti, professore…
Due anni fa ottenemmo la fiducia popolare dicendo che ? buona amministrazione quella che favorisce la crescita del proprio territorio,
promuovendo risorse umane e materiali: solidariet?, dignit? e diritti
della persona, attenzione ai pi? deboli, trasparenza amministrativa.
..
Invece?
Invece, gli interventi sono numerosi, ma tutti all?insegna dell?improvvisazione
e dell?emergenza, senza un progetto chiaro a tutti, causa di critiche e lamentele…
Professore esca dal generico…
L?Amministrazione deve incentivare investimenti  pubblici e privati con appositi
strumenti urbanistici.
Nulla.
Erano priorit? il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, la cappella di Lenne, il castello, la chiesetta dell?Immacolata, la ristrutturazione dell?ex
caserma.
Ora non lo sono pi?.
Il ?Caso ulivi? che ha avuto molto spazio sui giornali.
I parchi dovevano essere due, uno dei quali doveva essere lo spazio da
cui sono stati spiantati. E non lo sar? pi?.
Le tasse: la popolazione non accetta aliquote superiore al & per mille.
E l?Ici agricola non dovrebbe superare il minimo imposto dalla legge.
L?agricoltura, settore trainante della nostra economia, cede sempre il passo a
interventi interventi nel centro urbano, che servono pi? all?immagine che alla
crescita del paese…
Ha fatto proposte?
Ho chiesto, facendone argomento di discussione in un incontro di maggioranza,
di mettere in atto un metodo di consultazione e informazione con gli assessori,
i capigruppo della maggioranza e la stessa maggioranza.
Ho chiesto l?istituzione dell?albo delle imprese fornitrici o appaltatrici locali, dell?albo dei professionisti di riferimento, di non sostituirsi ai tecnici nell?espletamento dei loro lavori…
Professore, da quel che dice c?? cesarismo anche a Palagiano.
Non operosit? amministrativa, ma lotta di potere…
Il professore continua a parlare spiegando questa contrapposizione, una delle
tante antinomie della filosofia e della storia umana, e, ascoltandolo e vedendone
le lunghe e secche dita aiutare la parola, si ha l?impressione di stare dinanzi
ad un personaggio o d?avanguardia o di retroguardia:
una figura comunque necessaria, perch? la retroguardia testimonia valori
e non interessi e l?avanguardia annuncia bisogni di valori, non corsa a
bottini.

Autore:Michele Cristella
michele.cristella@corgiorno.it

Fonte: http://www.corgiorno.it/