Le domande senza risposta

4 Giugno 2010 0 Di Life

Allora, posto che si deve per forza credere alla buona fede di qualcuno, viene da pensare che il giro che faceva quell’appartamento in via Giulia era piuttosto strano. La casa è stata offerta a Bertolaso da un suo amico, che chiameremo per convenzione Pinco Pallino. Solo che la casa non era sua, ma di Raffaele Curi, il quale però Bertolaso non l’ha mai incontrato, visto che a pagare l’affitto era “un factotum” che oggi possiamo identificare in Zampolini. Che però usava i soldi di Anemone, a questo punto – possiamo esserne certi – d’accordo con l’amico Pinco Pallino che ha offerto casa a Bertolaso, pagandogliela a sua insaputa. Esattamente come aveva raccontato, facendo ridere tutta l’Italia, Claudio Scajola prima di dimettersi. Senza contare la domanda più imbarazzante: che ci faceva, Bertolaso, con un appartamento a Roma senza abitarci, ma venendoci solo di tanto in tanto, essendo proprietario di un’altra casa? Ne avrà di spiegazioni da dare, Bertolaso, ai magistrati; e dovranno essere più credibili di quelle che ha dato all’opinione pubblica. Visto che per un racconto credibile quanto il suo, Scajola si è dimesso a furor di Feltri e Belpietri.

Queste le supposizioni alle quali giunge un articolo apparso su Giornalettismo.com che vi invito a leggere per intero.

Ripeto, solo supposizioni al momento. Magari le stesse alle quali saranno giunti anche i magistrati di Perugia e alle quali Bertolaso potrebbe opporre una ricostruzione dei fatti più convincente e tesa ad escludere che si tratti di supposizioni ben fondate.

Certo è che, per far sembrare più convincenti le sue ricostruzioni, Bertolaso deve rinunciare all’espediente seguito finora: utilizzare la Protezione civile come paravento delle sue, finora solo presunte, malefatte. Si tratta di espediente utile a confondere l’opinione pubblica (e anche qualche ex assessore, come avemmo modo di notare su Palagiano.net), ma di scarsa utilità se utilizzato di fronte a dei magistrati.

Comunque, questo è un problema di Bertolaso e dei suoi legali.
Quello che qui mi preme evidenziare è altro.

Insieme alle indiscrezioni riguardanti il capo della Protezione civile, ne sono circolate altre comprendenti Prodi, Veltroni, Rutelli e Di Pietro.

Sembra che i primi tre abbiano già querelato Zampolini, l’autore delle dichiarazioni sulle quali sono basate le indiscrezioni di stampa, staremo a vedere.

Ma c’è un aspetto curioso e per certi versi sorprendente che è mancato di emergere questa volta.
Almeno io, comincio ad avvertire la mancanza delle pronte ed immancabili, in altre occasioni, richieste di dimissioni indirizzate verso ogni politico “chiacchierato”.

Sappiamo che gli specialisti in questo genere di richieste sono, da sempre, i dipietristi.
E sappiamo pure che, in tempi più recenti, a loro si sono aggiunti ben individuabili settori del Pd.

Come mai in questa occasione hanno deciso di starsene in silenzio?

P.S.: A suo tempo mi son perso questa “pregevole” intervista rilasciata dalla Capano a Radio Radicale sulla vicenda Mazzarano. Risulta interessante, ascoltandola, notare il non indifferente livello di confusione che deve regnare nella testa della deputata del Pd.
Dando per scontato che vi sia stata una “vicinanza troppo forte” tra alcuni dirigente del Pd e il mondo imprenditoriale, la Capano passa a chiedere al partito di interessarsi alla “questione” e, nello stesso tempo, derubrica la posizione di Mazzarano a un venir meno alla parola data.
Quindi, per la Capano, diventa problema politico un problema che dovrebbe interessare la magistratura – nell’accusa di “vicinanza troppo forte”, a meno che non si tratti di reali rapporti di amicizia, è facile leggervi l’accusa di collusione – e diventa problema etico un problema politico. Che cavolo di partito è un partito che accetta il processo mediatico ad un suo dirigente che non risulta neppure indagato?
E’ questo il vero problema politico, cara Capano. Ma per coglierlo occorre avere della politica un’idea diversa da quella che la identifica con le lotte correntizie.

Mimmo Forleo