Le leggende di Natale

16 Dicembre 2005 Off Di Life
 
LA LEGGENDA DEL PETTIROSSO

Un piccolo uccellino marrone divideva la stalla a Betlemme con la Sacra famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva, l'uccellino not? che il fuoco
che li scaldava stava per spegnersi. Cos?, per tenere caldo il piccolo, vol? verso le braci e tenne il fuoco vivo muovendo le ali per tutta la notte.

Il mattino seguente l'uccellino fu premiato con un bel petto rosso brillante come simbolo del suo amore per Ges? Bambino.

LA LEGGENDA DI BABBO NATALE

Babbo Natale sembra realmente esistito e si tratta di un personaggio cristiano appartenente all atradizione medievale: San Nicola di Mira.

San Nicola nacque a Patara (Turchia) ed apparteneva ad una ricca famiglia del luogo. Divenne vescovo di Mira (in Licia) nel VI secolo D.C. Quando mor? e le sue spoglie furono deposte a Mira e nel 1087 furono trafugate da un gruppo di cavalieri italiani camuffati da mercanti e trasportate a Bari.
Tuttora tali spoglie sono conservate nella famosa citt? pugliese di cui San Nicola divenne il santo protettore.

Si narra che San Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le loro finestre.
Da qui nasce la credenza di un arzillo vecchietto che, dopo aver fabbricato giocattoli per bambini con l'ausilio di una slitta trainata dalle renne, distribuisce ii regali calandosi dal camino.
In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia popolare “portatore di doni”, compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di natale.

LA LEGGENDA DEL VISCHIO

C'era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante.L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva piu' nessun amico.
Il vecchio mercante si girava e rigirava, senza poter prendere sonno.
Usc? di casa e vide gente che andava da tutte le parti verso lo stesso luogo.
Qualche mano si tese verso di lui. Qualche voce si lev?: – Fratello, – gli gridarono – non vieni? Fratello, a lui fratello? Lui non aveva fratelli.

Era un mercante e per lui non c'erano che clienti: chi comprava e chi
vendeva. Per tutta la vita era stato avido e avaro e non gli importava
chi fossero i suoi clienti e che cosa facessero.

Ma dove andavano? Si mosse un po' curioso. Si un? a un gruppo di vecchi e di fanciulli. Fratello! Oh, certo, sarebbe stato anche bello avere tanti fratelli!
Ma il suo cuore gli sussurrava che non poteva essere loro fratello.
Quante volte li aveva ingannati? Piangeva miseria per vender pi? caro.
E speculava sul bisogno dei poveri. E mai la sua mano si apriva per donare.
No, lui non poteva essere fratello di quella povera gente che aveva sempre sfruttata, ingannata, tradita. Eppure tutti gli camminavano a fianco.

Ed era giunto, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme. Ora li vedeva entrare e
nessuno era a mani vuote, anche i poveri avevano qualcosa. E lui non aveva
niente, lui che era ricco.
Arriv? alla grotta insieme con gli altri; s'inginocchio insieme agli altri.
– Signore, – esclam? – ho trattato male i miei fratelli. Perdonami.
E cominci? a piangere. Appoggiato a un albero, davanti alla grotta, il mercante continu? a piangere, e il suo cuore cambi?.
Alla prima luce dell'alba quelle lacrime splendettero come perle, in mezzo a due foglioline. Era nato il vischio.

Un artista di strada molto povero si trova a Betlemme nei giorni seguenti alla nascita del Bambino Ges?. Voleva andare a salutarlo ma non aveva nemmeno un dono da portargli.
Dopo qualche esitazione decise di recarsi alla grotta e di andarlo a trovare.

Gli venne in mente un'idea: fece quello che gli riusciva meglio, il giocoliere, e fece ridere i piccolo bambino.

Da quel giorno per ricordarci delle risate di Ges? Bambino si appendono delle palline colorate all'albero di Natale.

LEGGENDA DEl BASTONCINO DI ZUCCHERO

Il famoso bastoncino della leggenda ? fatto di zucchero, ha il sapore di menta ed ? bianco a strisce rosse.
La leggenda narra che un dolciaio lo cre? per ricordare Ges? alle persone. Tale bastoncino racchiude in s? molti significati:
Il caramello (di cui ? fatto il bastoncino) rappresenta Ges? come la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite.
La forma a “J” sta per Jesus (Ges?) oppure rappresenta la forma di un bastone da pastore (Ges? ? il nostro pastore).
Il colore bianco rappresenta la purezza e lassenza del peccato.
Le strisce rosse grandi rappresentano il sangue di Cristo versato per i nostri peccati.
Le strisce sottili invece rappresenterebbero i segni lasciati dalle frustate che Ges? ricevette dai soldati romani per ordine di Ponzio Pilato.
Il sapore di menta piperita ricorda il sapore dell'issopo che ? una pianta aromatica usata nel vecchio testamento per purificare.

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LA LEGGENDA DI RUDOLPH LA RENNA DAL NASO ROSSO

Babbo Natale viene rappresentato insieme ad una renna piuttosto particolare.
La sua slitta viene trainata da nove renne di cui una dotata di un naso rosso scintillante.

Questa piccola renna, derisa dal proprio branco per colpa di questa stranezza fisica, si rivel? di grande aiuto per Babbo Natale in una fredda e nebbiosa
notte di Vigilia.

Grazie al suo naso luminoso illumin? la strada e Babbo Natale riusc? a consegnare i regali a tutti i bambini.

LA LEGGENDA DELLA ROSA DI NATALE

La figlia piccola di un pastore era intenta ad accudire il gregge del padre in un pascolo vicino Betlemme, quando vide degli altri pastori che camminavano speditamente verso la citt?. Si avvicin? e chiese loro dove andavano. I pastori risposero che quella notte era nato il bambino Ges? e che stavano andando a rendergli omaggio portandogli dei doni.

La bambina avrebbe tanto voluto andare con i pastori per vedere il Bambino Ges?, ma non aveva niente da portare come regalo. I pastori andarono via e lei rimase da sola e triste, cos? triste che cadde in ginocchio piangendo. Le sue lacrime cadevano nella neve e la bimba non sapeva che un angelo aveva assistito alla sua disperazione. Quando abbass? gli occhi si accorse che le sue lacrime erano diventate delle bellissime rose di un colore rosa pallido. Felice, si alz?, le raccolse e part? subito verso la citt?. Regal? il mazzo di rose a Maria come dono per il figlio appena nato.
Da allora, ogni anno nel mese di dicembre fiorisce questo tipo di rosa per ricordare al mondo intero del semplice regalo fatto con amore dalla giovane figlia del pastore.

LA LEGGENDA DELLA ROSA DI NATALE

La figlia piccola di un pastore era intenta ad accudire il gregge del padre in un pascolo vicino Betlemme, quando vide degli altri pastori che camminavano speditamente verso la citt?. Si avvicin? e chiese loro dove andavano. I pastori risposero che quella notte era nato il bambino Ges? e che stavano andando a rendergli omaggio portandogli dei doni.

La bambina avrebbe tanto voluto andare con i pastori per vedere il Bambino Ges?, ma non aveva niente da portare come regalo. I pastori andarono via e lei rimase da sola e triste, cos? triste che cadde in ginocchio piangendo. Le sue lacrime cadevano nella neve e la bimba non sapeva che un angelo aveva assistito alla sua disperazione. Quando abbass? gli occhi si accorse che le sue lacrime erano diventate delle bellissime rose di un colore rosa pallido. Felice, si alz?, le raccolse e part? subito verso la citt?. Regal? il mazzo di rose a Maria come dono per il figlio appena nato.
Da allora, ogni anno nel mese di dicembre fiorisce questo tipo di rosa per ricordare al mondo intero del semplice regalo fatto con amore dalla giovane figlia del pastore.

LA LEGGENDE DI NATALE NEL MONDO

Leggende di Natale in FRANCIA
In Francia Babbo Natale non lascia i suoi regali sotto l'Albero di Natale, ma
dentro le scarpe dei bimbi!
Il presepe, chiamato CRECHE ? molto popolare.
Si brucia il legno di Natale, un grande legno che deve ardere durante tutto il giorno di Natale, dopodich? si mangia la “Buche de Noel”, una torta al cioccolato che assomiglia ad un legno

La leggenda dell'Agrifoglio

Un piccolo orfanello viveva presso alcuni pastori quando gli angeli araldi apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo.
Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecci? una corona di rami d'alloro per il neonato re.
Ma quando la pose davanti a Ges?, la corona gli sembr? cos? indegna che il pastorello si vergogn? del suo dono e cominci? a piangere.
Allora Ges? Bambino tocc? la corona, fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambi? le lacrime dell'orfanello in bacche rosse.
Le leggende dell'albero di Natale
Molte leggende narrano che l'abete ? uno degli alberi dal giardino dell'Eden.
Una narra che l'abete ? l'albero della Vita le cui foglie si avvizzirono ad aghi quando Eva colse il frutto proibito e non fior? pi? fino alla notte in cui nacque Ges? Bambino.
Un'altra leggenda narra che Adamo port? un ramoscello dell'albero del bene e del male con lui dall'Eden. Questo ramoscello pi? tardi divenne l'abete che fu usato per l'albero di Natale e per la Santa Croce.
La leggenda delle Ghirlande
Una vigilia di Natale, quando Ges? venne a benedire gli Alberi di Natale, not? che l'albero di una casa era coperto da ragnatele, tessute da strani ragni.
Quando benedisse l'albero, Ges? trasform? le ragnatele in bellissime ghirlande d'oro e d'argento.
Da allora noi le usiamo per decorare i nostri abeti a Natale.
La leggenda delle Palle di Natale
A Betlemme c'era un artista di strada molto povero che non aveva nemmeno un dono per il Bambino Ges? cos? egli and? da Ges? e fece ci? che sapeva fare meglio, il giocoliere, e lo fece ridere.
Questo ? il perch? ogni anno sull'albero di Natale appendiamo le Palle colorate – per ricordarci delle risate di Ges? Bambino
La legenda della Stella di Natale

La famosa “Stella di Natale” che da secoli si lega agli allestimenti tipici del Natale, sarebbe nata dal regalo ad un bimbo. Narra la leggenda, che il 25 dicembre di un anno dimenticato dalla storia, un bimbo povero entr? in una chiesa per offrire un dono a Ges? nel giorno della sua nascita. Triste e vergognoso per il suo poco degno mazzo di frasche, il bambino perse una lacrima fra quei ramoscelli che un miracolo trasformarono nel fiore pi? rosso e bello che i suoi occhi avessero mai visto.
La slitta di Babbo Natale
Questa leggenda ? nordica: la slitta, originariamente si diceva che la slitta fosse trainata da una sola renna, poi la versione ? cambiata, ed apparivano otto renne. Infine se ne ? aggiunta una nona, Rudolph appunto. Questo numero spiega la velocit? con cui Babbo Natale riesca a far fronte alle innumerevoli richieste provenienti da ogni parte del mondo.