Le Origini
30 Agosto 2004Questo episodio ? narrato da Tifo Livio nel 39? capitolo delXXVI libro della sua opera storica “Ab Urbe condita” e fedelmentecitata dal Pareti nella “Storia di Roma e del mondo romano” (pag.424 Voi. II).Lo scontro navale appena accennato avvenne nel corso dellaI* guerra punica e fu determinato dalla necessit?, da parte roma-na, di portare aiuto e sussistenza alla propria guarnigione assediatanell'arce di Tarante.I tarentini, ex alleati di Roma, capeggiati da Dem cerato delpartito filo-cartaginese, fecero salpare la propria flotta nell'intentodi intercettare le navi onerarie romane che, scortate da alcune na-vi da guerra, provenivano dal porto di Reggio e dirette appunto al-l'arce di Tarante assediata.Tale scontro avvenne al traverso della localit? “Sapriportem”e che il Pareti cita di incerta identificazione nel territorio di Mas-safra. Per giungere alla identificazione di tale localit? si rendononecessario alcune considerazioni.Livio dice ed il Pareti integralmente riporta:”… quindecim. milia ferme ab urbe ad Sapriportem obviusfuit…” (A Sapriporte, circa 15 miglia da Tarante).Ora, considerando il miglio itinerario romano nella misura dimetri 1471, risulta che la localit? da identificare ricade nel territo-rio di Palagiano e precisamente nella zona costiera denominata”Palude Fetida” il cui toponimo ? a radice greca e che ci presentala seguente versione: (o'aTrpo^-Tiop'?Hoc;) “Sapros-portmos” e cio?sapros = putrido, fetido e portmos = passo che si varca, stretto, cana-le, lago, fiume ecc. da cui “Palude Fetida”, attuale toponimo dellazona in argomento.Tale zona, infatti, era anche denominata nel gergo locale “ilpascione” (vasta area pascolativa) ubicata esattamente in prossimi-t? della foce del fiume Lato che segna l'odierno confine dei territoridi Palagiano e Castellaneta.Il territorio del Comune di Palagiano, costituito da 6906 etta-ri, ? ubicato nella parte occidentale del litorale tarentino e copretale litorale per una lunghezza di circa sette chilometri. Confina anord con il territorio di Mottola, ad est con quello di Massafra, anord-ovest con l'agro di Palagianello (fino al 1908 frazione di Pala-giano) ed a sud-ovest con Castellaneta. Se guardiamo una cartina geo-grafica riproducente quello che fu il territorio della “Magna Grecia”,facilmente osserveremo come Palagiano con il suo agro viene a tro-varsi nel cuore di detto territorio che fu interessato sin dagli alboridell' Vili secolo a. C. dalla colonizzazione dei greci (Dori).Lo stesso toponimo di Palagiano deriva quindi dal greco (naXa\.oq-< J')(r\vr\~) "Palaios-Schen?" e cio? "Antico Accampamento"che nel locale idioma viene pronunciato: "Palascene".
I Dori, colonizzatori della Magna Grecia, furono allettati, nell'impresa, e dai facili approdi della zona costiera e dalla fertilit? dell'entroterra poco o per niente sfruttato dagli aborigeni. Gli stessi colonizzatori ci fecero conoscere la coltura dell'olivo ed un progredito sviluppo relativo ai grandi allevamenti del bestiame ovino,sicch? gi? da quel tempo il nostro territorio prese l'aspetto del tipico paesaggio mediterraneo che conserva ancora in parte nel nostri giorni.
I primi insediamenti si ebbero a ridosso della zona costiera e principalmente in prossimit? delle sorgenti che si possono ancora individuare nelle localit? dell'agro Palagianese denominate Chiatone. Calzo, Lenne, Trovara, Fontana del Fico. Infatti in questi luoghi sono state rinvenute numerose tombe risalenti al IV e III secolo a.C.; tombe giudicate povere in base alla scarsa consistenza dell'arredamento funerario nonch? alla loro rustica e grezza fattura.
Tutto ci? ci fa notare che quegli insediamenti erano costituiti da povere comunit? di contadini e pastori.