Le parole del procuratore di Modena sui capannoni, che orrore
31 Maggio 2012Oscar Giannino
Già stamane nella trasmissione su radio24 ho subito cercato di spiegare l’infondatezza di molte reazioni al sisma emiliano, improntate all’attacco a testa bassa contro gli imprenditori che avrebbero chiamato i dipendenti a lavorare a forza, e naturalmente dopo aver irresponsabilmente risparmiato sui capannoni sbriciolatisi.
Ricordo a tutti che quella parte di territorio italiano prima del 2003 non era classificato sismico, ergo per questo si hanno capannoni prefabbricati di costruzione con caratteristiche costruttive di non tenuta al sisma, che in realtà però sono perfettamente in regola. Perché la norma è diventata coattiva solo dopo il sisma in Abruzzo del 2009 ma per le nuove costruzioni, non imponendo di fatto l’adeguamento sismico sul costruito ad eccezione di alcuni casi. La maggior parte delle scuole, palestre ed edifici pubblici ricadono nella medesima situazione.
Questi sono fatti, non opinioni, di fronte ai quali il riflesso condizionato ostile all’impresa è invece partito di scatto. Perché è ideologico, non basato su fatti concreti e responsabilità individuate. E’ morto anche un imprenditore, ieri, insieme agli operai. Di fronte a questo, mi ha lasciato stupefatto, scandalizzato e pensoso la dichiarazione del Procuratore capo di Modena, Vito Zincani, nell’annunciare l’apertura di un inchiesta relativa alle vittime dei crolli avvenuti in provincia di Modena a causa del sisma di ieri. Il Procuratore sui crolli dei capannoni ha detto che la “politica industriale a livello nazionale sulla costruzione di questi fabbricati è una politica suicida”.
Bene, c’è già la sentenza. Prima di ogni verifica. Un ottimo contribuito alla giustizia basata sui fatti e non sulle opinioni. Scusate, lo dico a voce bassa: che orrore.
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