Libri, cinema e guerre

20 Luglio 2005 Off Di Life
 Libri e cinema, ovvero conoscenza quella che impedisce agli arringatori di turno di turlupinare le folle inconsapevoli.
Per me una gran passione e proprio grazie alle tante letture fatte e ai tanti film visti ho maturato una coscienza pacifista, antifascista e critica su ogni tipo di prevaricazione.(spero)
I libri non mi hanno fatto sognare la vita che non avevo, semplicemente  mi hanno aperto  gli occhi sul mondo , li ho sgranati nel vedere cosa gli umani  riescono a fare ai danni dei propri simili firmando sempre ?la giustifica?,  analoga cosa con il cinema.
Con gran curiosit?, affamata di esperienze che non vivevo, viste le poche risorse e  la piccolezza culturale della vita nel paesello contadino  , leggevo di tutto anche i fogli di giornale in cui si era adusi avvolgere gli acquisti al mercato, portati da mia madre e che con ansia attendevo.
Nei libri, nei film trovavo le vite degli altri con le loro storie imparavo e mi arricchivo di esperienza non mia, imparavo la difficolt? delle proprie ragioni e le ragioni dell?altro, I film del neorealismo tra cui Roma Citt? aperta, in cui emerge la scena di Anna Magnani uccisa nel rincorrere il camion carico di uomini deportati fece piangere allora e ci tocca ancora perch? parla della nostra storia, dell' invasione tedesca subita e la connivenza nazi-fascista, a distanza di anni ci   racconta una storia attuale, quella che si ripete in Iraq, solo che siamo noi gli invasori.
Uno spaccato della vita orientale l?ho conosciuto da bimba leggendo i romanzi di Salgari, poi i libri di Oriana Fallaci, inviata di guerra, raccontava le guerre in Medio Oriente ed i loschi intrighi internazionali finalizzati alle vendite d' armi, i giochi di potere gestiti dall?imperialismo occidentale. i suoi libri, per me occidentale, hanno rappresentato una finestra socchiusa su un mondo estraneo, Insciallah, quello che preferisco, un grido di rabbia contro tutte le guerre e i massacri. ( per questo non capisco tanta veemenza contro un popolo che ha visto martoriato e bombardato) La maggior parte delle popolazioni di altre culture subisce da sempre l?etnocentrismo e l? imperialismo occidentale che ne impedisce il diritto all?autonomia politica ed economica. 
 
I miei lontani  ricordi scolastici mi portano alla memoria guerre sante, crociate, in Medio Oriente in nome di un Dio superiore, ricordo l?arroganza delle occupazioni coloniali, forti di un diritto dovuto esclusivamente alla presunzione di razza superiore, l?impatto dell?imperialismo occidentale ha in concreto manipolato culture diverse assoggettandole senza rispetto ai propri fini economici, senza eliminare la miseria, l?ignoranza, la disoccupazione.
Gli esseri umani per neutralizzare la violenza hanno inventato i diritti   che sono essenzialmente elaborati e produzione culturale occidentali con la pretesa assurda di avere valore universale.
Quando un popolo sente di perdere la propria identit?, la propria storia, diventa facile preda di argomentazioni fondamentaliste, Q
uando sei disperato non hai casa, un lavoro, non sei riconosciuto nella tua umanit?, allora l?atto terroristico diviene missione necessaria,< ?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

La componente ideologica soverchia quella emotiva anche con il sacrificio della propria vita pur di distruggere il nemico. Il sacrificio di se come fedelt? al proprio gruppo per una causa socialmente o religiosamente ritenuta rilevante e questo ai danni di persone percepite come una minaccia al proprio gruppo etnico o della propria religione.
Quando La Fallaci in uno dei suoi ultimi scritti dice a proposito degli Islamici ?di smetterla di stare sempre col sedere in aria a pregare?non riconosce l?umanit? dell?altro.    
Negando l?umanit? dell?altro che ci accomuna e la cui identificazione  come simile a noi inibisce la violenza e ci vieta di fare ad altri ci? che non vorremmo fosse fatto a noi, oggettivando e deumanizzando l?altro si consente un duplice risultato, di non abdicare al principio morale che vieta di uccidere il proprio simile e allo stesso tempo violarlo senza sentirsi in colpa.
Il disimpegno morale che ci permette di agire contro i nostri valori etici mantenendo una positiva immagine di s?.

Si parla di ?azione di pace ?sventolando la bandiera dei diritti umani violati, come per tante altre guerre dimenticate e che non esistono, perch? il potere mediatico non ne parla, giustifichiamo la guerra ai danni del popolo iracheno in nome della loro  libert? e li si uccide dimentichi che i presupposti dell?11 Settembre vanno cercati nella storia passata, e che sicuramente l?america con i suoi pozzi di petrolio in Texas, in Alasca ne trae grandi vantaggi economici, prima della guerra mi pare ricordare, un barile di petrolio  costava 30 $ ora ha superato i 60 $ Da sempre le guerre sono state fatte per interessi economici creando  slogan di facile attecchimento nei qualunquisti, a spese e sulla pelle della gente.
Concludo citando un passo dal Gattopardo; di Tomasi di Lampedusa.

? del morto non si era parlato pi?, infatti; ed alla fin dei conti, i soldati sono soldati appunto per morire in difesa del Re ?

pacificamente Loredana Favale