Lo Stadio comunale intitolato a Marco Stea
7 Gennaio 2011Commemorare per non disperdere il ricordo di chi ha lasciato un segno tangibile nella storia del nostro paese. Questo il senso della recente cerimonia di intitolazione dello stadio comunale a Marco Stea, che segue di pochi giorni l’attribuzione in Consiglio comunale delle Cittadinanze Onorarie e dei Simboli d’Onore, in particolare a due cittadini che nello sport si sono distinti, organizzando lo sport calcistico a Palagiano, raggiungendo anche traguardi ambiziosi.
Nel suo discorso, Pinuccio Stea, figlio di Marco, ha subito voluto rispondere ad un giovane che su un portale web locale, palagiano.net, si è chiesto chi fosse Marco Stea.
“Questa domanda, ha commentato, segnala un elemento sul quale si stà intervenendo, nel senso che colgo positivamente l’azione qui intrapresa, come il recupero delle proprie radici. In una comunità, è importante avere sempre il ricordo di quello che c’è stato, il ricordo delle persone che alla comunità hanno dato qualcosa, ed è giusto che quel ragazzo si ponga questa domanda”.
Ha poi parlato del ruolo di maestro elementare del padre, e della sua passione per il calcio, con un accenno al ruolo significativo che ebbe nella vita politica.
“Nella prima partita della storia del Palagiano, ha ricordato, nel 1949, a terzino giocava mio padre, nonostante il suo ruolo fosse quello del portiere. Ho scoperto che allora si giocava come capitava, nel senso che c’era il portiere e mio padre a giocava a terzino, e qualche volta all’ala destra. Nel 1957 fondò la Polisportiva Palagiano, e negli anni ’60 fu presidente della Gabetto, la prima squadra che vinse un campionato a Palagiano”.
Anche Liliana, figlia di Marco, si è detta felice dell’intitolazione dello Stadio a suo padre, “che di meriti ne ha avuti molti, portando qui le lotte sindacali e il riconoscimento delle ore di lavoro, oltre a questa piccola grande opportunità per i ragazzi di allora di giocare a pallone, e di consumare così le loro energie in modo sano e positivo”.
“Pinuccio Stea merita un riconoscimento di per sé, ha poi sostenuto Rocco Ressa, Sindaco di Palagiano, perché ha scritto molto sul nostro paese. Da anni avevamo assunto come amministrazione l’impegno dell’intitolazione di questo stadio a suo padre. Riteniamo che bisogna emulare e onorare, quelle personalità che soprattutto in tempi lontani, quando si pativa anche un po’ di fame, siano riuscite a finanziare una squadra di calcio, a far crescere i giovani, ad aggregare, a socializzare, ad aiutarli ad educarsi meglio”.
Alla cerimonia erano presenti anche Arcangelo Lenoci, Presidente Acquaviva Calcio (“Sono fiero ed orgoglioso di essere qui”), Leonardo Mastrorocco, Vice-Sindaco Acquaviva, città natale di Marco (“E’ buona cosa intitolare uno stadio ad una persona che si è distinta nel territorio”), Vito Tisci, Presidente Regionale LND/FIGC (“Sono doppiamente felice perché, a parte il mio dovere di essere qui, sono cittadino di Acquaviva, e si è scelto la squadra della mia città per questa cerimonia di intitolazione dello Stadio”), e Michele Mastillone, assessore allo Sport (“Sono stato subito favorevole a questa decisione di intitolare lo stadio a Marco Stea”).
“Vorrei strappare una promessa al Sindaco, un campo in erba sintetica”, è stata infine la richiesta di Carmine Castiglia, responsabile settore giovanile Calcio Palagiano. Subito dopo la cerimonia, si è proceduto alla premiazione di giovani talenti del calcio locale, in particolare di Carmine d’Aloia – portiere, Giuseppe Altamura – terzino destro, Pietro Carrieri – centrocampista, Michele Castiglia – difensore centrale.
A chiusura, l’incontro di calcio amichevole tra la squadra di calcio del Palagiano, e quella di Acquaviva delle Fonti, conclusasi con il risultato di 1 a 0, rete di Tommaso Montelli. Una novità: tra i componenti della terna arbitrale, figurava una donna.
Giuseppe Favale