Nasce Multimedica Palagiano, associazione di medici di base
2 Novembre 2010
Poche sere fa il varo ufficiale di Multimedica Palagiano, la prima associazione cittadina di medici di base, pionieri della Medicina di Gruppo nella nostra comunità. Tra i fini statutari, facilitare il rapporto tra cittadino e medico di libera scelta, garantire un più elevato livello qualitativo e una maggiore appropriatezza delle prestazioni erogate, anche attraverso l’attivazione di ambulatori dedicati al monitoraggio di patologie croniche ad alta prevalenza, oltre a realizzare adeguate forme di continuità dell’assistenza e delle cure anche attraverso l’integrazione professionale tra i medici. Il team sanitario è composto da medici di medicina generale: Pasquale Favale (specialista in Dermatologia), Vincenzo Mottola (specialista in Chirurgia vascolare), Cosimo Motola (specialista Formazione specifica in Medicina Generale).
Nel suo discorso inaugurale, Favale ha spiegato che per Medicina di Gruppo “si intende un gruppo di medici che si associano e realizzano la loro attività in un’unica struttura, eliminando quello che era precedentemente il disagio degli assistiti, di doversi spostare in cerca dello studio del medico associato, quando il proprio medico era assente. Noi diamo qui una continuità assistenziale, lo studio è aperto dalle 08.00 alle 12.00, e dalle 16.00 alle 20.00. Non saremo presenti contemporaneamente, ma ci saranno degli orari prestabiliti in cui i pazienti potranno incontrare il proprio medico. Nel caso di una urgenza sarà sempre presente un medico nella struttura”. Si realizzano così forme di maggiore fruibilità ed accessibilità da parte dei cittadini, dei servizi e delle attività dei medici di medicina generale, prevedendo la presenza di uno studio nel quale i medici del team svolgono a rotazione attività concordate. Per Mottola si tratta di “una novità per Palagiano, ma non per l’ Italia, visto che le medicine di gruppo sono già attive nei paesi limitrofi. Pensiamo di dare a Palagiano un servizio nuovo, inizia una nuova era per la medicina di base nel nostro Comune”, mentre Motola, il più giovane dei tre, pone l’accento su “una occasione di crescita sia professionale che umana, una forma di rottura con l’individualismo che contraddistingue noi medici”.
Don Salvatore Casamassima ha voluto sottolineare come l’esercizio del medico sia una “missione e non un mestiere, perché quando tutte le nostre storie diventano mestiere, perdiamo l’anima. Dobbiamo imparare a fare i medici, i genitori, i preti, guardando le persone negli occhi”.
Come una “risposta di altissima qualità per l’ammalato”, ha infine parlato il Vice Sindaco Franco Di Pierro. Sulla bocca e nei cuori di tutti, un commento e un augurio: nella casa che fu dell’indimenticabile signorina Pavone, in Corso Lenne n. 63, un messaggio di solidarietà sociale ed umana, che si rinnova e si rafforza.
Giuseppe Favale