Nell? Italietta della politica salvo solo Bossi
4 Novembre 2006Parliamo ovviamente di Umberto Bossi, l?unico e autentico ?Riformatore? che il panorama politico italiano ha espresso negli ultimi 15 anni.
Nonostante il suo linguaggio rozzo e primitivo condito anche da una buona dose di insano antimeridionalismo, i riti pagani dell?ampolla riempita con l?acqua della foce del fiume Po, l?esaltazione guerriera dei riti celtici e similari, il ?Senatur? col suo federalismo in tutti questi anni ? riuscito a sedurre tutti. Senza Bossi, l?Italia non avrebbe mai ottenuto nemmeno quel pizzico di federalismo pasticciato approvato nel 2001 dalla sinistra. A Berlusconi e ad una CDL non troppo convinta, ha imposto prima la riforma delle pensioni e dopo la riforma federalista bocciata col Referendum Costituzionale. In mezzo ai due governi Berlusconi, la breve ?virata sinistra? della Lega Nord di un inedito Umberto Bossi acclamato da D?Alema e migliaia di militanti durante un congresso DS. Bossi, a dispetto del ?celodurismo e del Roma Ladrona?, slogan che tanto fanno ancora esaltare il senso di virilit? dell?operaio padano, venne ribattezzato ?la costola che mancava alla sinistra?. Se oggi in Puglia si firmano accordi bilaterali con i Paesi balcanici per il corridoio 8 e se il Sindaco di Palagiano sancisce contratti commerciali con l?ambasciatore del Mal?( se ricordo bene) lo si deve soprattutto alla testardaggine del leader leghista. Ci voleva l?imprevedibilit? e l?incoscienza di un politico zotico ed ignorante come lui per spingere il mondo della politica e soprattutto il Polo verso il Riformismo.
Cambia il governo e, come al solito, si azzera tutto; si ritorna a parlare di pensioni ( chiss? se ci arrivo) e federalismo ma le riforme non si faranno nemmeno questa volta. ? sempre la solita storia, la destra si comporta come gli struzzi, a parole sostiene il riformismo per? quando s?? trattato di appoggiare il Referendum federalista ha fatto un passo indietro nascondendo la testa sotto la sabbia. La sinistra, poverina, pu? solo pavoneggiarsi; se parla di riformismo sa di sbattere la testa contro il muro di cemento rappresentato dai comunisti e dai sindacati. Senza i ricatti del vecchio leone ferito, chi si prender? la responsabilit? di promuovere le riforme? Ma non le vedete le facce sgomente di Fassino o Buttiglione quando si discute di pensioni o di federalismo, solo al pensiero di dover affrontare il giudizio dei propri elettori tremano come delle foglie. L?Italietta, continua a rispecchiarsi fedelmente in una classe politica poco coraggiosa ed incapace di approvare quelle riforme strutturali di cui si dice avrebbe tanto bisogno. Forse ? anche colpa nostra! Siamo un popolo di brava gente ma che ama farsi portare per mano anzich? camminare da solo, abbiamo paura dei cambiamenti e ci fidiamo ancora dei consigli di ?mamm??. Al momento, ci resta la fotografia impietosa di un Paese arrugginito e ultimo vagone dell?Europa che molto presto, Berlusconi ? Rutelli – Casini non sono dei fessi, riavr? la sua Democrazia Cristiana( forse il male minore). A Bossi che perlomeno ha provato ad invertire la rotta politica di questo Paese ? giusto concedere quantomeno l?onore delle armi, nel frattempo, siccome sono un? ottimista, aspetter? ancora con ansia un vero Riformista o Liberale che possa farmi cambiare idea.
Rispettosamente, barracuda.