NOI CI SIAMO, NON SEI SOLA: L’APPELLO DEL CENTRO ANTIVIOLENZA ROMPIAMO IL SILENZIO
21 Marzo 2021All’indomani del duplice femminicidio che ha portato alla morte Carla – e sua madre Bruna – per mano del marito, tutta l’Equipe del Centro Antiviolenza Rompiamo il Silenzio ricorda a tutte le donne che subiscono violenza – ma anche a tutte/i coloro che sono a conoscenza di storie di violenza – che una strada per salvarsi c’è e che i CAV continuano ad operare, nonostante le zone rosse, le restrizioni e i nuovi dpcm.
Con la morte di Carla e Bruna le vittime di femminicidio salgono a 16 dall’inizio dell’anno: una ogni tre giorni, come ormai tristemente tutti sanno. Una emergenza che riguarda tutte e tutti, dal nord al sud del paese, e che non conosce stato sociale, religione, provenienza geografica. Un’emergenza che ha colpito anche Massafra, il comune capofila dell’Ambito territoriale in cui il CAV Rompiamo il Silenzio opera dal 2015. Ma nonostante questa terribile storia e questi dati allarmanti – che devono portare a prese di posizione politiche e civili più significative – è importante ricordare che dalla violenza si può uscire.
Il femminicidio è l’epilogo, nella maggior parte dei casi, di lunghe storie di violenza intrafamiliare, consumate nelle mura domestiche. Molto spesso gli spintoni, gli schiaffi, le mani al collo non arrivano mai: al loro posto ci sono i ricatti, i silenzi, l’isolamento, le urla, il controllo, la svalutazione continua, la gelosia ingiustificata, gli insulti, le minacce. Perché la violenza di genere può assumere molteplici forme: non solo quella fisica, la più evidente, ma anche psicologica, economica, sessuale, assistita.
A tutte queste donne vogliamo lanciare un messaggio di speranza attraverso le storie delle 135 donne che abbiamo sostenuto dal 2015 a oggi nell’Ambito Territoriale di Massafra: non siete sole, insieme è possibile immaginare nuove possibilità. Le operatrici del CAV Rompiamo il Silenzio sono reperibili h24 al numero telefonico: 331/7443573. È possibile chiamare, scrivere un messaggio whatsapp, mandare un messaggio sulla pagina Facebook, fissare un incontro – previo appuntamento telefonico – presso la sede sita in Viale Magna 105. È a disposizione un’equipe composta da operatrici di prima accoglienza, psicologhe, assistenti sociali e avvocate che offrono, in maniera riservata e gratuita, supporto psicologico, sostegno sociale e consulenza legale. Inoltre, le donne possono rivolgersi, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, al numero nazionale antiviolenza e antistalking 1522 (che reindirizzerà al Centro antiviolenza più vicino).
È importante ricordare che in caso di pericolo è necessario rivolgersi alle Forze dell’Ordine chiamando il 113.
Liberarsi dalla violenza è possibile se tutte e tutti ci assumiamo la nostra parte di responsabilità: la violenza sulle donne non è un problema privato, ma riguarda l’intera comunità. Decidere di segnalare un caso di violenza o attivarsi per aiutare una donna che riversa in una situazione difficile è un primo passo per rompere il silenzio.