PALAGIANELLO (TA). Con l’associazione ‘Bocche del Vento’ al via il progetto ‘Semina’ per rivivere il territorio con emozione
15 Novembre 2017
PALAGIANELLO (TA). Studenti in piazza Giovanni Paolo II con l’artista romana Guendalina Salini, per un laboratorio d’arte partecipata. Lunedì mattina, partendo dall’analisi collettiva di testi letterari e poesie legate al territorio, sono stati realizzati degli elaborati, “opere fragili” da custodire.
Dalla lettura alle suggestioni emotive, scaturite attraverso la scelta di parole condivise che potessero, in qualche modo, portare gli studenti verso “un’esplorazione emozionale” del territorio di Palagianello.
E’ stata l‘occasione per raccontare il paese attraverso diversi punti di vista, ma anche per seminare parole, emozioni, desideri e speranze. “Semina fragile”, questo il titolo dell’iniziativa, si è consumata sotto la guida attenta della Salini, all’attivo diverse mostre nazionali ed internazionali. Ha messo a disposizione del laboratorio partecipato le sue idee, la sua esperienza e la sua maestria nella ricerca, per la quale utilizza l’installazione come il video, il collage come il disegno e la fotografia.
“Semina fragile” è stata solo una delle tappe del progetto “Semina”, realizzato dall’associazione culturale “Bocche del Vento”, nata nel marzo 2011, dopo essere risultata vincitrice del bando regionale “Principi Attivi 2010”. Come spiegato dal presidente dell’associazione Lilia Carucci “il progetto nasce dal desiderio di restituire i luoghi alla bellezza, alla memoria e al futuro, di creare spazi di sperimentazione e riflessione, con la consapevolezza del valore del paesaggio, delle tradizioni – innovazioni e del vivere in comune”.
In altri termini, “una sorta di laboratorio di rigenerazione, attivato con e per le comunità locali, in collaborazione con artisti visivi, poeti, registi, attori, musicisti, sociologi, illustratori, al fine di ri-abitare i luoghi con maggiore consapevolezza e di rieducare le persone alla cultura del bello dell’arte e della partecipazione”.
Tale esperienza si realizza in modo da far incontrare il punto di vista degli abitanti di Palagianello con il punto di vista di chi, in questi luoghi, non abita. “In tal modo, si genera uno scambio di punti di vista che – come riferisce la segretaria Valentina Maggi – è possibile grazie a due elementi: la presenza di un hub, il Coworking Open Strories, presso il castello di Palagianello, dove artisti e cittadini possono riunirsi per discutere e progettare; la presenza stessa di artisti, in modo da favorire uno scambio reciproco di storie, suggestioni ed esperienze”. Ecco spiegata la presenza di Guendalina Salini.
L’idea parte dall’incendio del 13 agosto scorso, che ha “annerito” la gravina, mandando in fumo il 75% del patrimonio naturalistico. “Quella data – ha aggiunto la Carucci – rappresenta per noi l’anno zero da cui ripartire. Vogliamo trasformare un evento così distruttivo e azzerante in un’occasione di ricostruzione di una comunità con cui seminare bellezza, riflessione, partecipazione”.