PALAGIANELLO (TA). Il prefetto e il questore di Taranto ai festeggiamenti per i 110 anni di autonomia del Comune
13 Giugno 2017PALAGIANELLO (TA). Il 2017 segna i 110 anni di autonomia del comune. Di qui, la tavola rotonda, tenutasi al castello Caracciolo, che ha visto relazionare sull’argomento il prof. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei e cittadino onorario di Palagianello, peraltro figlio di un palagianellese e cugino di un già sindaco della città.
Fonseca ha ricordato come “la storia di Palagianello cominci nell’anno Mille, quando Palagianello esprimeva un senso comunitario nelle chiese rupestri, che sono nella fascia centrale, che va dalla masseria più lontana alle pendici di Mottola e giunge nella gravina, dove si forma il primo casale”.
Il suo excursus storico ha, così, toccato tre punti: l’insediamento dell’anno Mille in gravina, l’infeudazione del territorio e il percorso verso l’autonomia politica, ottenuta il 6 giugno del 1907, grazie anche all’alto senso civico di cui, allora, diede prova il comune di Palagiano, da cui Palagianello (che aveva una rappresentanza di sei consiglieri su venti), voleva staccarsi. Inizialmente, però, Palagiano volle facilitare l’annessione di Palagianello al comune di Mottola, con cui c’erano molte somiglianze anche linguistiche. Processo, che si consolidò con l’unità nazionale.
L’autonomia arrivò grazie ad un deputato pugliese, nato a Toritto, ma trasferitosi a Trani, l’on. Giuseppe Alberto Pugliese, che presentò il relativo disegno di legge. E, alla base degli atti esecutivi dell’autonomia ci fu anche il senatore del Regno Pietro D’Ayala Valva di Valverde. A firmare il Decreto di costituzione del comune di Palagianello furono il presidente del Consiglio dei Ministri Giovanni Giolitti e il guarda sigilli Vittorio Emanuele Orlando.
Diversi gli interventi istituzionali, che hanno preceduto la relazione di Fonseca. Il sindaco Michele Labalestra ha voluto ricordare la Palagianello di ieri e quella di oggi. “Laddove c’era la ferrovia, oggi c’è una grande piazza dedicata a Giovanni Paolo II; al posto dei binari sorge una pista ciclo – pedonale; dove c’era il deposito ferroviario e la casa del sorvegliante, oggi c’è un centro di educazione ambientale, l’ufficio turistico e la Polizia locale. Ed, ancora, dove c’era un’area adibita al pascolo, c’è una struttura socio – assistenziale, una casa della salute; dove c’era un castello, oggi c’è un contenitore culturale e del gusto; al posto della cava di tufo, oggi sorge un anfiteatro, senza dimenticare la pineta con il suo parco attrezzato e il percorso naturalistico”.
Il commissario prefettizio di Palagiano, Michele Lastella ha voluto apprezzare la cittadina di Palagianello, servita da stimolo amministrativo a crescere”. Un cenno, poi, all’autonomia, “che non viene violata anzi rafforzata quando i comuni lavorano in rete”.
Per l’occasione, per la prima volta, a Palagianello è anche giunto il prefetto di Taranto Donato Giovanni Cafagna. “110 anni servono per guardarsi dentro per capire, senza mai rinnegare il passato, come la comunità si è evoluta, con il contributo dei singoli e della collettività, nel solco della coesione sociale”.
Presenti anche il vescovo monsignor Claudio Maniago, il questore di Taranto Stanislao Schimera e il comandante provinciale dei Carabinieri Andrea Intermite. La serata è proseguita con l’inaugurazione di una mostra documentaria a tema, a cura del Museo del Territorio di Palagianello ed un’apericena offerta dall’istituto “Mauro Perrone” di Castellaneta.