PD Palagiano: ” Non è assolutamente vero che Mimmo Forleo sia vicesegretario: non lo è mai stato, se non nella sua fantasia”
24 Gennaio 2011Ogni Cittadino ha il diritto inalienabile di libertà di pensiero, non perché qualcuno lo autorizza, ma perché la nostra Costituzione lo sancisce, prima ancora dello Statuto del Partito Democratico.
Nessuno, dunque, ha il diritto di mettere il bavaglio a chicchessia, pena la violazione della Costituzione, con tutto ciò che ne consegue.
Premesso questo importante principio, posso senz’altro dire che, come Segretaria del Circolo PD di Palagiano, ho sempre operato, privilegiando i mezzi della moderazione e della diplomazia, perché il mio Partito fosse davvero democratico.
Ho spesso detto che, alla nascita del PD, aver cambiato il termine “sezione” in “circolo” non fosse stato solo un aspetto terminologico, ma sostanziale. Il cerchio non ha vertice, tutti sono protagonisti, tutti sono necessari, nessuno decide per tutti, ognuno propone, discute ed alla fine accetta le decisioni della maggioranza.
Questa è Democrazia. Questa è anche la ragione per cui le riunioni del Coordinamento di Circolo, incontri ben diversi dall’Assemblea degli iscritti, invece che solo al Direttivo eletto sono sempre state aperte anche agli iscritti e non.
Però alla base della vita di un partito, quindi anche del PD, vi devono essere sempre i principi di lealtà, sincerità e fiducia.
Chi non ha una tessera di Partito in tasca può certamente fare e disfare a proprio piacimento, ma chi liberamente decide di aderire ad un partito, qualunque esso sia, è necessario che accetti e condivida delle regole, regole su cui il partito stesso fonda il proprio “stare insieme”.
Ora, se un Dirigente o un Iscritto, anziché accettare o promuovere il confronto interno e democraticamente discutere le questioni politiche o amministrative, privilegia disertare il confronto, offendere ed insultare deliberatamente con supponenza e presunzione chi non la pensa come lui, sparare a zero sul proprio Partito e sulle figure istituzionali che a quel partito aderiscono, senza aver “consumato” la necessaria e fondamentale discussione interna, decidere di unirsi nel dissenso ad avversari politici animati, nell’agire politico, solo da fini assolutamente personali e non riconducibili al fine della politica stessa, allora si devono anche accettarne le conseguenze, senza falsi vittimismi.
Mimmo Forleo è stata, fin dal primo momento, persona di massima fiducia, tanto che, pur non facente parte del Direttivo, perché non eletto, è stato da me indicato, dimostrando appunto la massima fiducia, come facente parte della Segreteria del Circolo di Palagiano.
Questa facoltà, prevista dallo Statuto, è lasciata alla libertà del Segretario, al fine di avere dei collaboratori scelti personalmente per essere coadiuvato nella gestione e nella organizzazione del Partito. La scelta è personale, non elettiva, e dunque sempre modificabile se viene meno il rapporto di fiducia con coloro che sono stati scelti, e che hanno accettato l’incarico.
Per la stessa facoltà precedentemente avevo indicato al Coordinamento un vicesegretario, Mario Caputo, che non è mai stato destituito, è persona di grande fiducia e stima, non solo mia, ma di tutto il coordinamento.
Non è assolutamente vero, quindi, che Mimmo Forleo sia vicesegretario: non lo è mai stato, se non nella sua fantasia.
A Mimmo Forleo nessuno ha mai impedito di parlare, anzi!
E’ vero invece che ha preferito altri luoghi di discussione, evitando completamente il luogo fondamentale del confronto, che per un Iscritto è il Partito.
Si può non condividere questa regola, ma in tal caso non si è obbligati a rimanere, ci si pone immediatamente fuori.
Se un Dirigente o Iscritto ad un Partito partecipa ad incontri ufficiali nei quali si discute di strategie, di programmi, di indirizzi, ma a volte anche di nomi, di situazioni delicate, ecc. e subito dopo queste vengono riferite ai quattro venti, può anche farlo, ma ovviamente perde di fiducia e credibilità.
L’agire di Mimmo Forleo, ha ultimamente limitato la libertà di espressione dei componenti del Direttivo, limando la fiducia nei suoi confronti, tanto da rendere le riunioni poco serene, anche per le continue offese personali ed alle intelligenze dei presenti, con irrispettosi attacchi che, a volte, sono sfociati in sue plateali uscite di scena.
Per tutte queste ragioni, Mimmo Forleo si è posto fuori da solo.
Questo è quanto avvenuto.
Nessuna epurazione, nessuna espulsione, nessuna presunzione di voler tappare la bocca a chicchessia, ma solo l’applicazione delle regole del nostro Partito, regole che valgono per tutti i dirigenti e gli iscritti.
Come Segretaria del PD locale, non avendo più fiducia in Mimmo Forleo e dopo molteplici tentativi di ricomposizione delle fratture dallo stesso provocate, ho accolto la mozione di sfiducia nei suoi confronti, e gli ho comunicato la mia motivata decisione di sostituirlo quale membro della segreteria. Chiedergli di accomodarsi fuori per rendere serena una riunione a cui non era di diritto tra gli invitati, non è stato un sopruso, né un abuso di potere, ma solo un atto di rispetto verso tutti i presenti.
Niente “giochini” inventati, quindi. Soltanto applicazione di buon senso, non condivisibile certo, ma buon senso.
Pensare, come ha fatto Mimmo Forleo, di possedere la verità e la scienza, di essere l’unico a dettare l’agenda politica, di evitare il confronto democratico interno, di non accettare le decisioni di maggioranza, di screditare poi il proprio partito, di condurre battaglie fuori dal partito insieme ad avversari del partito stesso, significa solo una cosa: accettare l’idea di avere un “cavallo di Troia” nella propria casa.
Se dunque non avessi assunto la decisione che democraticamente ho assunto sarebbe stato facile immaginarne le conseguenze.
Bene, sarò pure ancora inesperta nella conduzione di un partito, sarò pure “invisibile”, ritenendo però che “l’essenziale è invisibile agli occhi”, ma sono certa di aver agito nell’interesse del mio Partito, dei Dirigenti e degli iscritti.
Elisabetta Di Sarno
segretaria Circolo PD Palagiano