PERSONAGGI DEL NOVECENTO a Palagiano

19 Maggio 2004 Off Di Life

E? attraversata da due lame, la Lama di Lenne e la Lama d?Uva di Vite.
Una volta era terra di paludi e di malsani acquitrini, con numerose contrade utili solo al pascolo, col tempo e l?avvento delle tecniche di bonifica, il terreno ? stato reso quanto mai produttivo e oggi all?occhio dell?osservatore si mostra con le sue vaste discese di agrumeti, di uliveti e di vigneti a ceppo e a tendoni.
La storia ci d? notizia che Palagiano in epoca romana veniva interessata dal passaggio, nel suo territorio della via Appia ?regina varium? in particolare ? documentata la presenza di uno statio e una mansio (Parete Pinto la prima e la mansio ad casale la seconda) oggi Bar Laterza e Piazza Vittorio Veneto.
In et? medioevale Palagiano diventa terra di signorie: da Roberto il Guiscardo a Riccardo Senescalco, seguito dalla signoria dei Dapifero poi acquistata dai Casamassima, passata poi ai Pappacoda e ai Carmignano.
Infine ai Principi di Cursi, i Romanazzi baroni da Putignano e al figlio Guglielmo marchese e poi principe padrone dei vasti terreni di recente incorporati nella Riforma Fondiaria e assegnati gratuitamente ai nostri agricoltori capaci e bisognosi.
[pagebreak]

L?indagine ci porta cos? al Contemporaneo, ai giorni nostri. La popolazione intanto ? cresciuta dai duemila abitanti all?epoche delle signorie ? giunta a quasi sedicimila presenze domiciliari.
Emergono, in questo Novecento fra altri cittadini resisi notabili e perch? hanno onorato la terra dove sono nati con la probit? della loro vita e lo splendore delle loro opere e nella vita civile e militare e diplomatica e perch? hanno raggiunto, per virt? propria, livelli di cultura e d?impegno professionale non comuni.
 
Sono stati ripetuti, con evidente piacere di tutti e apprezzati perch? degni di ammirazione e a nostro vanto, primo fra altri don Rocco Natale, illuminato magistrato della Corte d?Assise e poi della Corte di Cassazione e membro del Consiglio Superiore della Magistratura a Roma.
Personaggio di grande equilibrio e sapienza, cittadino integerrimo, signorile e popolare ad un tempo.
E? sulla bocca di tutti, un sacerdote che ha raggiunto quel cielo che non ha tramonti: don Giovanni Masella colto ed aperto a tutti e della sua cultura fece dono a tanti, valido contributo alla formazione culturale e religiosa del suo paese.
Fu sacerdote per quaranta anni.
Quaranta anni nerovestito, illuminato mediatore di Dio nel dare innocenza battesimale, benedire nozze celebrare l?Eucarestia, in un confessionale a medicare occulte ferite, al capezzale di un morente a schiudergli i cieli eterni.
Partecip? alla prima guerra mondiale. Non si risparmi?, in trincea port? aiuto e conforto a tutti e merit? la medaglia d?argento e l?onorificenza della Croce di guerra.
Durante la seconda guerra mondiale Palagiano ospit? tre battaglioni di Artiglieria e tanti sfollati provenienti da Taranto, citt? pi? esposta al pericolo dei bombardamenti.
In questo stesso periodo ci furono anche soldati polacchi.  

                                 
                                                         Militari del contingente polacco a Palagiano

Con tutti don Giovanni instaur? rapporti di convivenza fraterna ed affettuosa.

[pagebreak]
 
Al pari si ammirano, a nostro prestigio, tre fratelli, tre nostri cittadini che arricchiscono di storia questo paese e non solo.
Sono i fratelli Buttiglione, Giovanni Giuseppe e Pasquale, generale di corpo d?armata il primo degli Alpini  e il secondo della Guardia di Finanza. Il terzo Pasquale fu questore ed ? padre dell?onorevole Rocco Bottiglione Ministro nell?attuale Governo, professore universitario, precettore dell?Accademia internazionale del Liechtestein e collaboratore di numerosi periodici e riviste.
 
Questi sono nomi che ci riempiono di orgoglio e onorano veramente il ?Natio Borgo?.
Uomini cos? meritano il rispetto e e l?imperinatura riconoscenza non solo da noi concittadini.
Non ? neppure iperbolico affermare infine, che come Leopardi glorifica Recanati con il suo nome, cos? i nostri nominati danno titolo a questo nostro modesto e caro paese. 

                                                  Prof.Carmine Gravina