Prodi e il tronchetto della felicit

22 Marzo 2006 Off Di Life

Sopravvissuto al fallimento dell?IRI e riciclato dalla politica per le prossime elezioni, non pu? far altro che sentirsi felice.
Da manager dell?IRI negli anni ottanta fini anche nel mirino dell?irreprensibile A. Di Pietro, suo attuale alleato politico, nel corso delle indagini per accertare le responsabilit? del dissesto finanziario scoperto nel pi? grande complesso poli ? industriale pubblico italiano e che comprendeva tra le tante aziende pure: Alitalia ? Finmeccanica ? Ilva – Sip ecc.

Naturalmente non se ne fece niente e per tutti i responsabili ci fu una sorta di assoluzione morale da parte dello Stato!
Infatti, alla vigilia di tangentopoli, il Tesoro, serbatoio inesauribile del socialismo assistenziale all?italiana, emetteva ormai 70.000 titoli di stato al mese(fonte istat). L?intervento della magistratura avrebbe provocato sicuramente la catastrofe finanziaria di??Azienda Italia?.
Per salvare il salvabile alla Ragioneria di Stato non rest? altro da fare che dichiarare l?IRI vittima illustre di una gestione allegra dei conti pubblici.
Qualche anno dopo, i pezzi pregiati  decotti dell?IRI furono messi all?asta dal Commissario liquidatore; a pagare gli errori commessi anche da Romano Prodi fu solo il suo successore: Franco Nobili.
Sempre negli anni ottanta a capo dell?IRI, venne indagato e poi assolto dall?accusa di aver favorito, attraverso ?strane? richieste di consulenza esterna, la societ? bolognese Nomisma di cui Prodi era il fondatore. I motivi che ne giustificarono l?assoluzione furono dovuti al fatto che nessuna delle richieste commissionate dall?IRI portava la firma del povero professore bens? quella dei suoi stretti collaboratori.
Un fortunato quanto grottesco cavillo burocratico che ancora una volta fece felice Romano Prodi.

In politica, maturato culturarmente nella corrente demitiana della vecchia DC, in quasi trenta anni, Prodi ha ricoperto diversi ruoli Istituzionali( altro che nuovo!). Una lunga carriera coronata nel 1996 con la vittoria dell?Ulivo alle elezioni politiche e che lo portano a diventare il  nuovo Presidente del Consiglio . Un? esperienza di governo brevissima. Infatti dopo appena 876 giorni, durante una seduta tragicomica del Parlamento, venne sfiduciato per un solo voto dalla sua maggioranza. Un incidente provocato, non tanto dall?ammutinamento del Partito Comunista per le note vicende legate  all?intervento militare italiano nei balcani, quanto dall?asse D?Alema ? Cossiga. I due, ritenendo conclusa la stagione ulivista favorirono la capitolazione del governo e come buona uscita offrirono al professore( forse per farsi perdonare) la poltrona della Presidenza della Commissione Europea.

A distanza di tanti anni i suoi aguzzini di sinistra, alle prese con la difficile scelta di individuare un candidato ideale per guidare il Centro ? sinistra alla vittoria delle politiche 2006 ed in grado di tenere insieme una coalizione oggettivamente molto eterogenea e divisa, ne ha riesumato la salma. Prodi esponente Dossettiano di quella democrazia cristiana di sinistra , cresciuto nella greppia cattocomunista di Bologna, citt? che ha il peggior intreccio eticopolitico tra partito, Comune, volontariato cattolico e cooperative era l?unico candidato possibile per rappresentare l?Unione. Per questi e mille altri motivi il leader ulivista, capace di attraversare le torbide acque dei governi e sottogoverni della Prima Repubblica e di riemergere poi incolume sugli altari della seconda pu? sentirsi legittimamente pronto ad insegnare a tutti gli italiani i segreti che portano alla felicit?.

Rispettosamente, barracuda