A PROPOSITO DI MENSA SCOLASTICA.
25 Luglio 2012
Mi servo anche di questo mezzo per informare i Genitori, sperando che tutti confermino l’iscrizione alla mensa.
Ieri mattina c’è stato il previsto incontro tra una (folta) delegazione di genitori, insegnanti e dirigente scolastico con Sindaco, e altri amministratori e funzionari comunali. Dopo 2 ore di discussione (salto i particolari!) si è trovato un accordo su questi punti:
1) bisogna innanzitutto raggiungere l’obiettivo di far rimanere a mensa tutti i bambini (e sono 391 tra scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria) privilegiando così la qualità dell’offerta formativa;
2) ipotizzando che il nuovo appalto si collochi intorno a 5 € a pasto e che l’Amm.ne. si limiti a coprire al massimo il 36% dell’importo con il contributo delle famiglie, viene fissato un contributo per ogni pasto di max 2 € (purtroppo, contro il mio parere, i genitori presenti hanno a maggioranza optato per il costo uguale per tutti e non differenziate per fasce di reddito!);
3) sono però esenti le famiglie con reddito fino a 3.500 € annui (da dimostrare con ISEE) e di questi si fa carico l’amministrazione;
4) l’Amm.ne si impegna a individuare (quando avrà dati di calcolo più precisi) una possibile agevolazione per le famiglie che hanno più di un figlio a mensa;
5) i genitori si impegnano a presentare la domanda di conferma della mensa entro il 30 luglio all’ufficio P.I. del Comune.
Preneste Anzolin
Purtroppo,con vera amarezza, leggo che le fasce di reddito non sono piu’ accettate.
E’ davvero un “brutto” segnale!
Un frettoloso ritorno al medioevo?
Mha’!
Life.
Caro Life,
condivido il tuo commento.
L’assenza della suddivisione per fasce di reddito è un brutto segnale sotto un duplice profilo:
1) Tra i cittadini inizia a venir meno lo spirito di solidarietà cui quei meccanismi sono ispirati;
2) L’Amministrazione, almeno al momento, non esiste!
Non esiste perché rinuncia ad effettuare una scelta politica, confacente al suo proclamarsi di centro-sinistra, decidendo di adeguarsi alle indicazioni dei cittadini.
Da domani ogni “gruppo di pressione” potrà sentirsi legittimato ad imporre la propria agenda e le proprie scelte sapendo che l’Amministrazione, per non avere problemi, non darà alcun peso a quella che dovrebbe essere la propria autonomia decisionale.
Davvero brutti segnali.
Un saluto
Donato Piccoli
Prendiamo atto del passo in avanti fatto dall’amministrazione riguardo a questa situazione. Ci rincuora il fatto che sia stata aperta al confronto e sia venuta incontro alle esigenze dei cittadini (nonostante tutti gli intoppi)…per questo oggi ci sentiamo meno indignati!
Consentiteci però di fare alcune precisazioni.
Abbiamo appreso dall’audio integrale del consiglio comunale, che si sarebbe considerata quale fascia esente quella da 0,00 a 5.000,00 € ed invece apprendiamo a malincuore che viene ridotta a 3.500,00€, per cui l’impegno preso non è stato mantenuto appieno.
Per quanto riguarda i genitori, invece, ci sentiamo di sostenere che non sia del tutto corretto, in una battaglia intrapresa, lottare per portare l’acqua solo al proprio mulino.
Cari genitori, sarà pur vera l’evasione di cui parlate ma, come abbiamo già detto alla sig.ra w la mamma, gente con redditi bassissimi ce n’è, ed è davvero tanta.
Il rispetto delle fasce di reddito ha una sua logica che non può essere non considerata a tutela solo di interessi personali. Quando si vuole ottenere qualcosa e a combattere la battaglia sia anche un singolo individuo, lo si fa cercando di tutelare tutti coloro che ne siano coinvolti: forti, deboli e menefreghisti!
Se per voi, con 4,00 € circa, sarebbe stato difficile arrivare a fine mese, allora provate ad immaginare quanto lo possa essere per chi ogni mattina si alza e prega Dio di riuscire a raccimolare almeno la somma per poter far mangiare i propri figli.
La realtà palagianese non è tutta rose e fiori e spesso (come in questo caso), volutamente, dimentichiamo gli altri peccando di puro egoismo!!!
________________gli indignati
La povertà aumenta, ed i ricchi ci godono sopra…..
Mi permetto di dissentire dai pareri espressi tanto da Life quanto da Donato, che da gli Indignati.
Un servizio a domanda individuale non può costituire materia in cui esercitare il cosiddetto principio di progressività fiscale. È come se, per fare un esempio, recandoci dal concessionario per acquistare un automobile, il concessionario ci facesse il prezzo a seconda dei nostri rispettivi redditi.
La soluzione individuata, se non ho compreso male, mi pare in linea con quella già adottata in diversi comuni. Essa prevede l’acquisto anticipato di un certo numero di voucher (il cui costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 3 euro) che l’utente potrà utilizzare a sua discrezione.
Il “basso” costo del voucher è reso possibile dalla compartecipazione ai costi da parte del Comune. Questo mi pare bastante per definire l’amministrazione non solo di centro-sinistra, ma propriamente di sinistra.
Mimmo Forleo
Purtroppo Mimmo, non e’ cosi’.
Ho “diversi” figli ( in paesi diversi!) e so bene come funziona…
o dovrebbe funzionare.
Se le famiglie con basso reddito non iscrivessero i loro figli,la quota dei “rimanenti” si alzerebbe fino a rendere inutile la protesta dei “ricchi”.
Un buco nell’acqua, insomma!
Vabbe’…!
Life
Life, non ho sostenuto che è dappertutto così; ho invece detto che in diversi altri comuni ci si regola allo stesso modo. Tra l’altro, posso fornire l’esempio riguardante i miei due nipoti, risiedenti a Turi, che “pagano” (attraverso il sistema dei voucher) 2 euro per pasto.
Inoltre, rivolgo sia a te che ad altri l’invito a voler riflettere su quanto prevede la nostra socialista costituzione. Essa non prevede il diritto alla mensa ma solamente quello allo studio. Poi ci si è ingegnati a renderla ancor più socialista nella sua applicazione, introducendo il fantastico miglioramento della “qualità dell’offerta formativa” (come se non si trattasse di un obbligo), sul quale si sofferma l’estensore dell’articolo. Definisco “fantastica” la cosiddetta “offerta formativa” in quanto i risultati della scuola italiana sono sotto gli occhi del mondo intero.
Se poi dovesse rimanere del tempo da dedicare ad ulteriori riflessioni, ci sarebbe anche da considerare che il servizio mensa a Palagiano ha subito un aumento dei costi derivante dall’introduzione del “biologico”.
Di più sinistro di così, credo ci sia solo la morte.
Mimmo Forleo
scusate…mi sono persa qualcosa….vorrei fare una domanda: “i ricchi dove sono?”
questa è la guerra dei poveriii…
e poi vorrei ricordare che si è passati da euro 1,60 che la fascia di reddito più bassa avrebbe dovuto pagare a 2 euro per tutti, non mi sembra che le fascie basse abbiano avuto grande disagio e nello stesso tempo abbiamo dato la possipità anche ai “ricchi” di partecipare alla mensa.
ah vorrei puntualizzare che i “poveri” hanno avuto l’esenzione…
scusate l’errore volevo dire- possibilità…-
Se una persona guadagna cinquanta mila euro all’anno paga come chi ne guadagna cinque mila. Non mi sembra per niente equa la cosa.
Cosi viene a mancare la solidarietà che dovrebbe essere cosa normale nelle società avanzate, dove esistono le fasce di reddito nelle mense scolastiche e non solo.
Provo rabbia e disgusto vedendo tanto egoismo e menefreghismo nel mio paese.
Aramis, rispetto il tuo punto di vista, ma il problema è che non fai altrettanto con quello altrui.
Nelle cosiddette “società avanzate” (avanzate rispetto a chi o a cosa?) la solidarietà viene imposta con la forza e non ci vuole molto a capirne la ragione: ottenere che tutti si adeguino alle decisioni che qualche “illuminato” prende in nome di tutti.
Purtroppo però, tale sistema è quanto di più simile possa darsi ai sistemi che definiamo “selvaggi” o “primitivi” e che, con ogni probabilità, anche tu prendi a riferimento per definire “avanzata” la nostra società.
Mimmo Forleo
Forse intervengo con un pò di ritardo sull’argomento “mensa scolastica”.Vorrei esprimere la mia opinione al riguardo: ritengo che nelle comunità più civili,sempre e al di sopra degli interessi personali o di categoria, i più abbienti devono prendersi cura dei meno abbienti.
Questo fatto che tutti devono pagare la stessa cifra per mandare i figli a mensa (che tra l’altro sarebbe un momento fortemente educativo)non è giusta e mi dispiace che le mamme,che per estensione dovrebbero avere a cuore la sorte di tutti i bambini, si siano imposte in questo senso.
Spero che tutti facciamo una profonda riflessione sui valori educativi e morali che la famiglia,la scuola e la comunità tutta devono perseguire.
Una mamma…!
I meno abbienti, non tutti chiaramente, hanno la casa popolare, hanno gli alimenti passati dal Comune, dalla chiesa, sovvenzioni su acqua , gas, luce, fumano, bevono, comprano, e le buste della spesa sono piu’ gonfie delle famiglie di operai che magari adesso con la chiusura dell’ilva non avranno nemmeno piu’…!Gente povera ce nè, e va sostenuta, ma in questo gruppetto di poveri c’è sempre il furbo di turno, a cui piace vivere da assistito….Quindi qualche mamma delusa che non vuole pagare per gli alri non ha poi tutti i torti sulla questione….Diciamocelo!