“PuliAmo Palagiano”
18 Ottobre 2012“PuliAmo Palagiano”
L’Amministrazione Comunale di Palagiano organizza per Sabato 20 ottobre 2012 alle ore 07,00 con partenza dal Palazzo di Città, una giornata di pulizia straordinaria delle strade di periferia dai rifiuti.
A tal fine invita tutti i cittadini e le associazioni presenti sul territorio a partecipare a tale iniziativa al fine di sensibilizzare quella piccola parte di nostri concittadini che negli ultimi mesi ha invaso le nostre campagne di rifiuti.
Un territorio più pulito e vivibile è anche il biglietto da visita di una comunità.
Dalla Residenza Municipale, 18.10.2012
A dire il vero, la “sensibilizzazione” dei cittadini costituisce una precisa voce di spesa nel contratto sottoscritto dal Comune di Palagiano e dalla TeknoService. Sa dirci l’anonimo che scrive dalla Residenza Municipale quale uso si sta facendo di quel denaro?
Inoltre, sempre lo stesso contratto prevede che la pulizia del territorio circostante l’abitato, quindi anche le campagne, è competenza della Ditta e non prevede affatto giornate “di pulizia straordinaria delle strade di periferia”.
In buona sostanza, quanto tempo dobbiamo aspettare ancora prima che almeno uno degli amministratori (magari il delegato all’ambiente) decida che è giunta l’ora di leggersi quel benedetto contratto?
Mimmo Forleo
…………………………..Ci risiamo,
questa è la seconda volta che l’Amministrazione per dare la senzazione che esista ricorre a questi escamotage, ritengo questo espediente la riprova della loro insipienza sul problema servizio netterza urbana.
Un’amministratore dovrebbe documentarsi ed elaborare soluzioni al problema e non organizzare passerelle.
Mi rivolgo al Consigliere Nardelli, che a quanto pare (forse)risulta essere delegato all’ambiente?
Vincenzo il tuo compito è quello di far rispettare il capitolato d’appalti e l’offerta progetto presentata dalla Teckoservice ( se ti servisse basta dirlo e te ne darò una copia), e laddove ci siano manchevolezze richiamare e sanzionare la ditta, colgo l’occasione per farti notare che nel capitolato è prevista la pulizia della piazza e di Corso Vittorio Emanuele, di norma il lavaggio viene effettuato in prossimità delle feste, come mai la ditta non lava la piazza? ti consiglio di farti una passeggiata vicino il monumento dei caduti, in piazza e lungo il marciapiede, la sporcizia e il sudiciume è sotto gli occhi di tutti, violazione del capitolato.
La pulizia dei cassonetti dei condominii non viene mai fatta, violando il capitolato.
Le violazioni sono tante, per adesso mi limito a farvi osservare che la pulizia e la “raccolta dei rifiuti abbandonati abusivamente lungo le strade, le periferie e le aree pubbliche ” E’ COMPITO DELLA TECKOSERVICE COSI COME PREVISTO DAL CAPITOLATO ART. 5 – TIPOLOGIA DI SERVIZIO – COMMA 10, OPPURE L’ART. 27 – RACCOLTA DEI RIFIUTI ABBANDONATI ABUSIVAMENTE – L’APPALTATORE ESPLETERA’ IL SERVIZIO DI PRELIEVO ED IL CONFERIMENTO IN DISCARICA DEI RIFIUTI NON PERICOLOSI ASSIMILABILI AGLI URBANI, ANCHE DI MATERIALE PROVENIENTE DA DEMOLIZIONI EDILI, ABBANDONATI ABUSIVAMENTE LUNGO LE STRADE E LE AREE PUBBLICHE SU ACCERTAMENTO PROPRIO O SU SEGNALAZIONE ED A RICHIESTA DELL’AMMINISTRAZIONE.
Quindi smettetela con queste passerelle mediatiche, i cittadini sono stufi della vostra insipienza e lassismo.
Fate gli amministratori facendo rispettare i capitolati, denunciando la ditta per le sue violazioni, ricortadevi che il servizio alla ditta lo pagano i cittadini oltre a pagare le vostre indennità, non certo per fare un lavoro che devono fare altri.
E’ arrivato il momento di denunciare tutto agli organi competenti, visto che a voi piace esibirvi solamente davanti la telecamera di Pinuccio e nulla più :).
Come al solito vi saluto.
Au revoir
bhe, paghiamo la spazzatura, da anni piu alta di tutti i comuni limitrofi, ora, NOI cittadini aiutiamo noi stessi , il comune, e la teckoser……….. con la famosa ed affannata differenziata, ed ora dobbiamo pulire il paese NOI? bhe direi pagare, differenziare e AIUTARE chi PAGHIAMO?
ps se ho recepito male il concetto iniziale porgo le scuse anticipate, se dovesse essere il contrario spiegatemi.
Sig.ri amministratori, avete rotto le scatole con queste iniziative probagantistiche…(per nascondere la vostra incapacità nel risolvere il problema)…..leggetevi il capitolato d’appalto e fatelo rispettare………se non lo fate, vorrà dire che c’è qualcosa sotto che non quadra……..a buon intenditore poche parole!!!!
Ok Signori, la Teckoservice deve pulire le strade dai rifiuti abbandonati, ma chi è che li butta? C’è un’immonnezzaio per le strade di campagna, terreni che vengono inquinati, gli stessi terreni che portano il pane nelle case dei palagianesi. Quindi smettiamola di puntare sempre il dito contro qualcuno solo perchè ci stanno sulle balle le iniziative che fa.. Il problema è un altro: come far capire alle persone che bisogna fare correttamente la differenziata senza abbandonare ed inquinare la propria terra? Anzichè dire “tanto devono pulire loro per il capitolato…” diciamo e facciamo capire ai nostri conoscenti che abbandonano che è sbagliato farlo! Poi arriva tutto il resto
Caro Giuseppe M., mi sapresti spiegare perché, visto che dell’opera di sensibilizzazione, a dire tuo e degli amministratori, potrebbero farsene carico direttamente i cittadini, è stata prevista nel Capitolato una voce che ne quantifica il costo? Costo che, ve lo rammento nel caso l’abbiate dimenticato, grava già sulle tasche degli stessi.
Inoltre, sommando alla mancata sensibilizzazione l’omessa di pulizia del circondario, per non dire dei cassonetti targati Alessandria, sarebbero per ora già due gli obblighi a cui la Ditta si è sottratta. Avete forse bisogno che si neghi totalmente anche al servizio di raccolta per cominciare a pensare che qualcosa non ritorna?
Mimmo Forleo
“SACCO VUOTO NON STA IN PIEDI”….Quindi, io non mi aspetto nessun resto. Au revoir
E PULI-AMO la Giunta no?
Ma sigg. Assessori, Voi che della morale in campagna elettorale vi siete fatti abiti che indossavate tutti i giorni, Voi che ormai avete raggiunto l’autonomia di criticare e condannare i comportamenti più o meno sconci dei politici della tv, anche se provengono dai Vostri partiti, come Vi ponete sulla questione morale che pesa come un macigno sulla Vostra serissima ed inappuntabile GIUNTA COMUNALE?
….ED ORA CAVOLO, R I S P O N D E T E…….O K ?????
mariob
Caro Mimmo Forleo se leggi bene le mie righe non ho detto quello che dici. Che la ditta sia obbligata per contratto a fare certi lavori è assodato e non dico il contrario; sto dicendo che c’è ancora troppa gente a Palagiano che non vuole fare la differenziata e,anzi, piuttosto che farla getta i rifiuti lungo le campagne intorno al Paese. Quindi il punto non è chi deve pulire cosa ma risolvere il problema alla radice: la differenziata bisogna farla per evitare la costruzione di nuovi inceneritori, leggesi inquinamento, leggesi cancro nei territori circostanti!!! Tornando a quanto scritto, smettiamola di attaccare qualsiasi iniziativa del partito a noi poco simpatico e piuttosto chiediamo al comune di aumentare le multe (e i controlli) a chi viene beccato ad abbandonare i rifiuti perchè questo è un atteggiamento criminale.
Giuseppe M., anche buttare cicche per strada o abbandonare bottiglie vuote su panchine e marciapiedi, secondo la legge, è un crimine. Mi sai dire perché la Ditta continua a ripulire strade, panchine e marciapiedi senza appellarsi alla maleducazione della gente per evitarselo?
Che il problema dei rifiuti abbandonati nelle strade di campagna sia da risolvere è pacifico, ma questo è un problema presentatosi in tutte le realtà in cui si è optato per il porta-a-porta. Abbiamo forse dimenticato i tempi in cui erano i Palagianellesi a fare altrettanto?
Il porta-a-porta, per sua natura, comporta che nei primi tempi dalla sua introduzione vi sia un forte aumento dei volumi di rifiuti abbandonati nelle strade periferiche. Proprio per questa ragione nel Capitolato di gara era stato previsto che la Ditta dovesse occuparsi anche delle strade di campagna. Mica per altro.
Io e Giacomo denunciammo prim’ancora che il servizio iniziasse l’insufficienza del numero di operatori previsto per il porta-a-porta. Come si può pretendere adesso che un numero tanto risicato oltre a svolgere (male) il porta-a-porta, possa anche occuparsi delle strade di campagna?
Prevedemmo anche che il porta-a-porta sarebbe fallito e ci saremmo ritrovati, come si usa dire, “cornuti e mazziati”, in quanto il costo del servizio, stabilito a circa 1.500.000 € annui, risultava insufficiente per avere un buon porta-a-porta ma esageratamente alto per la stradale, modalità che avrebbe preso il posto del porta-a-porta allorquando “l’esperimento” sarebbe stato dichiarato infruttuoso.
Ti dirò di più. Al tempo in cui sollevammo quest’ultima questione non eravamo i soli a pensarla così. Leggi un po’ cosa scriveva al Sindaco un consigliere di opposizione (destinato a rimanere tale ancora per poco):
“Mi sembra di ascoltare una persona che è Sindaco da ieri mattina, forse non si rende conto che Lei è Sindaco dal 2002.
Allora bisognava osare di più e cioè occorreva eliminare del tutto i cassonetti dalle strade ed avviare la raccolta porta a porta su tutto il territorio comunale, con la consegna a tutte le utenze degli strumenti per effettuare la raccolta differenziata, così hanno fatto a Capannori (LU) che con tale sistema hanno superato la percentuale del 80%, stiamo parlando di risparmi notevoli che si sarebbero ottenuti per la ns. Comunità, al contrario di quello che accadrà con il bando che avete predisposto.” (https://www.palagiano.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=7725&mode=thread&order=0&thold=0)
Parole di Michele Amatulli, che a Dicembre 2010 si diceva convinto che il nuovo bando non avrebbe comportato risparmi, anzi, e che da qualche tempo in qua (insieme a SEL, che diceva più o meno le stesse cose, e al resto della “maggioranza”) sottoscrive documenti in cui si afferma il contrario. Rifiutandosi, ovviamente, di spiegare perché avrebbe cambiato idea.
Mimmo Forleo
P.S. Che la differenziata possa contribuire a tenere basso il numero degli inceneritori e di conseguenza il numero dei casi di cancro, è tutto da dimostrare. Quando vorrai cimentarti con tale dimostrazione sarò lì a leggerti o ad ascoltarti.
Mi sembra una di quelle frasi dette dal rappresentante politico di turno che ci guadagna qualcosa smentendo le tragiche notizie legate agli inceneritori… Senza offesa, non sto dicendo che hai il tuo guadagno a dire ciò ma queste affermazioni le sento troppe volte. Che l’inceneritore fa male e causa malattie croniche e degenerative è più che assodato, studi medici ed epidemiologici lo dimostrano chiaramente.Basta fare una semplice ricerca e si trovano centinaia di studi e testimonianze. La raccolta differenziata riduce il numero degli inceneritori? La risposta è logica: SI! Se si differenziano più rifiuti, e quindi reciclano, avremo in discarica meno rifiuti da bruciare con l’inceneritore e quindi meno inceneritori da utilizzare o costruire. La dimostrazione di quanto ti dico è quello che sta succedendo in Emilia Romagna dove stanno spegnendo impianti di incenerimento rifiuti date le alte percentuali di raccolta differenziata. Ovviamente si dovrebbe lavorare all’origine dando delle agevolazione a chi produce imballaggi compostabili o chi vende il prodotto 100% reciclabile. Esistono tuttavia alternative agli inceneritori come il trattamento bio-meccanico che non inquina. Basterebbe togliere l’incentivo CIP6 che ognuno paga in bolletta per finanziare questi mostri e smetterebbero di costruirli!
Io invece, Giuseppe, HO LA CERTEZZA che tu sappia solo confondere la parte col tutto. Mi spiego.
Questione scientifica. La comunità scientifica è solo apparentemente divisa sul giudizio riguardante il grado (basso) di pericolosità degli inceneritori. Al suo interno, è vero, esiste una minoranza che ipotizza una maggiore elevatezza di tale rischio, ma, poiché la scienza si basa sui fatti e non sulle opinioni, quella minoranza, non essendo stata in grado di confermare l’ipotesi, si è finora distinta solo per il “rumore” politico di cui è capace.
Questione differenziata. La differenziata in teoria dovrebbe limitare l’uso degli inceneritori, purtroppo però la realtà smentisce ciò che la teoria vorrebbe fosse pacifico. Osservando l’intera filiera del rifiuto, infatti, si scopre che gran parte del differenziato finisce comunque negli inceneritori poiché non esiste ancora un mercato capace di smaltirlo per intero.
Questione Emilia Romagna. È l’unico punto che mi sono preso la briga di verificare, atteso che per i restanti toccava a te farlo ma hai sbrigativamente preferito ripetere i sentito dire.
Su questo punto hai preso una di quelle cantonate che si possono definire colossali. Hai infatti affermato:
“in Emilia Romagna […] stanno spegnendo impianti di incenerimento rifiuti date le alte percentuali di raccolta differenziata.”
Devo purtroppo annunciarti che tali spegnimenti stanno avendo luogo solo nella fantasia tua o di qualche “informatore” (http://www.zeroemission.eu/portal/news/topic/Rifiuti/id/19023/Emilia-Romagna-finita-lepoca-degli-inceneritori) incapace di distinguere tra una dichiarazione d’intenti e un concreto programma operativo.
Il “fraintendimento” è stato originato dalla seguente dichiarazione rilasciata da Sabrina Freda (assessore all’ambiente): «Lo smaltimento in discarica e negli inceneritori dovrà diventare un’opzione sempre più residuale».
Tale dichiarazione, che una mente semplice potrebbe scambiare per un serio programma, non trova riscontro nella lettera che Confeservizi ha voluto indirizzare al presidente Vasco Errani:
“Per quanto attiene ai termovalorizzatori gli stessi sono presenti, come già evidenziato, nelle sole località e dimensioni richieste e si potrà immaginarne una riconsiderazione, oggi non compatibile con le condizioni di mercato, solo quando la pianificazione economica di tali investimenti avrà trovato il necessario riscontro temporale.”
Come vedi, caro Giuseppe M., il mercato torna prepotentemente a smentire le fantasie coltivate dalle menti semplici. Come pensi abbia potuto rispondere, a quel punto, Vasco Errani?
Eccoti servito:
“Il percorso di costruzione del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti si fonda sui contenuti definiti con la delibera n° 1147 del 30 luglio 2011. In quell’atto che definisce i riferimenti fondamentali del Governo regionale, sono indicate le proposte utili a costruire il nuovo piano attraverso un percorso di consultazione con tutti gli attori che ne arricchirà i contenuti. E’ dunque con questo metodo, già avviato, che sarà possibile realizzare, con il contributo vostro e di tutti i protagonisti del settore, un piano innovativo e condiviso.”
In pratica, come ha ben compreso Giovanni Stinco de “il Fatto Quotidiano”, la “preoccupazione” espressa da Confservizi “è stata accolta in pieno dal numero uno della giunta emiliano romagnola, che con la sua risposta ha stroncato sul nascere la proposta dell’assessore all’ambiente Freda.”
Mimmo Forleo
P.S. Allego per completezza i link degli altri due articoli da me utilizzati:
http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=113714
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/15/inceneritori-errani-smentisce-lassessore-allambiente-scelte-condivise-con-hera-e/382710/
Mi sembra lo stesso discorso che si faceva fino a poco tempo fa per l’Ilva: “non fa male, ma che dite”, “siete dei terroristi”… Ci vivresti seranamente a fianco di un inceneritore respirando polveri sottili (PM2,5) che non vengono filtrate? Non credo proprio.
Cosa poteva dire Errani dato che fa parte del PD, lo stesso partito azionista e cliente della IREN? La realtà è un’altra, l’Europa ha imposto che non sarà più possibile incenerire rifiuti differenziabili (direttiva europea 20 aprile 2012) e gli inceneritori, come hai detto, vivono di rifiuti della raccolta differenziata perchè devono bruciare un certo numero di quintali per ricevere i finanziamenti del CIP6 pagati da noi in bolletta, senza di questi non vivrebbero. Con le nuove direttive europee l’Emilia Romagna si trova a gestire troppi inceneritori che brucerebbero pochi rifiuti grazie alla raccolta differenziata. E di qui la dichiarazione di Freda con smentita di Errani per proteggere la Iren. La soluzione quindi è quella di creare un corretto ciclo del rifiuto che va da un imballaggio nullo o differenziabile fino, come ultimo anello, ad un trattamento meccanico biologico non inquinante. Germania e Olanda utilizzano già questi sistemi e prendono rifiuti dalla Campania guadagnandoci anche. L’inceneritore costa in termini di salute e di costi alla comunità, la raccolta differenziata porta a porta è un primo passo (a mio parere da far gestire a società locali e non del nord italia come succede a Palagiano), poi ci vorrebbe un buon ecocentro per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti e pericolosi ed un centro per il recupero del materiale a livello territoriale che porterebbe lavoro e risorse per il territorio (vedi Vedelago http://www.centroriciclo.eu/). Purtroppo di queste cose nessuno ne discute in comune e non credo succederà a breve.
Giuse’, di grazia, la vuoi smettere una buona volta di accumulare fregnacce su fregnacce? Non ti bastano le magre figure che hai collezionato finora?
Ci mancava giusto la “direttiva europea” nella discussione; niente paura!, ci pensa Giuseppe M., cui non difetta il dono della fantasia. Possibile che tu non conosca neppure la differenza che passa tra “risoluzione” e “direttiva”?
Sperando che tu sappia colmare da solo almeno questa lacuna, nel frattempo ti informo che il Parlamento europeo, in vista del riesame degli obiettivi UE in materia di rifiuti, previsto per il 2014 (pensa un po’ tu!), ha approvato una risoluzione con la quale invita la Commissione a voler tener conto della possibilità di incentivare il riciclaggio dei rifiuti.
Detto in altro modo, constatato che buona parte della differenziata non trova sbocco sul mercato, si chiede se non sia il caso di introdurre delle premialità a favore della differenziata. Detti incentivi possono agire in due modi: 1) attraverso la corresponsione di contributi a favore, in modo da renderla più “appetibile” al mercato (la qual cosa è difficile che possa avvenire, visto lo stato di conclamata crisi fiscale attuale); 2) inasprendo il già pesante giogo fiscale ricadente su discariche e inceneritori (se non possiamo far sì che la differenziata diventi più competitiva, rendiamo meno competitivi i suoi concorrenti).
Adesso te la pongo io una domanda. Poiché anche tu ti sei iscritto al club di quelli che credono nei miracoli (vedi quello di Vedelago), mi spieghi perché la vicina Treviso non conferisce i propri rifiuti in quel centro?
Mimmo Forleo
Ho parlato di direttiva infatti e non di risoluzione se non sbaglio, conosco la differenza come conosco la direttiva in questione. Lavoro in giro per il Nord Italia da decenni è ho visto tante realtà (piccole e grandi) in cui la raccolta differenziata funziona alla grande (da decenni) tra cui alcuni comuni toscani e il centro di Vedelago (che lavora con tutte le scuole del trevigiano per la raccolta dei rifiuti). Non è il club dei miracoli, semplicemente realtà esistenti in Italia e in Europa, fuori dai confini di Palagiano e provincia.
Perchè Treviso non porta tutti i suoi rifiuti? Per tutti i tuoi stessi motivi: il discorso è sempre politico, mai dalla parte dei cittadini e della propria salute. Le soluzioni ci sono ma tanto chi non vuole vedere e sentire gira la testa dall’altra parte sostenendo progetti inutili e dannosi come gli inceneritori solo per il proprio guadagno e tornaconto elettorale (e facendo credere che non fanno male, anzi “producono energia”, spendendone di più di quanto ne producono).
Che nel 2000 si pensi ancora che sia sano e normale bruciare rifiuti di ogni tipo senza nessuna conseguenza mi sembra assurdo e insensato, fuori da ogni logica e legge fisica esistente. Se anche un solo medico o studioso sostiene che fanno male bisogna procedere con accurati controlli indipendenti per verificare!
Tutto il resto son chiacchiere da comizi elettorali con tante belle parole ma pochi fatti.
Ti saluto
Giuseppe
P.s. Qualche volta ti conviene scendere dal piedistallo del politichese e discutere da cittadino in modo costruttivo, la maggior parte dei post che scrivi sono sempre “contro” qualcosa o qualcuno. Così fai la parte di chi ha voglia solo di lamentarsi senza dimostrare davvero le proprie idee. E quando qualcuno ti dice le proprie opinioni per te son fregnacce perchè solo la tua è quella giusta…
Commento per l’ultima volta, giusto per soddisfare l’eventuale voglia di saperne di più sull’argomento di qualche lettore.
La “direttiva europea del 20 Aprile” esiste soltanto in quella sorta di realtà parallela a cui pare faccia riferimento Giuseppe M. Al momento, e parlo del nostro universo, abbiamo una risoluzione adottata dal Parlamento Europeo che potrebbe essere convertita in direttiva non prima del 2014, data in cui secondo il calendario dei lavori la Commissione Europea dovrebbe emanare la revisione del 6° PAA (Programma di azione ambientale).
Una direttiva, al contrario delle risoluzioni, ha natura vincolante per gli stati aderenti all’UE; in pratica è assimilabile ad una legge. Una direttiva, per essere tale, ha bisogno dell’adozione congiunta da parte di Parlamento e Commissione. Una risoluzione, pertanto, è paragonabile a una proposta di legge.
Perché ho definito “miracolo” quello di Vedelago? Perché un tale centro ha bisogno di essere rifornito di materiali rivenienti da raccolta differenziata talmente spinta da renderne improponibile un suo uso generalizzato per via di due ottime ragioni, una di natura economica e l’altra ambientale: 1) l’altissimo costo economico raggiunto dal porta a porta spinto in città aventi la dimensione di Treviso (che non è propriamente una metropoli; figurarsi allora quanto costerebbe in città come Napoli o Milano); 2) è stato verificato che un porta a porta spinto inquina né più né meno di un inceneritore (a che pro quindi evitarsi le emissioni di un inceneritore e tenersi quelle del porta a porta?, che tra l’altro costa pure di più in termini economici rispetto all’inceneritore).
Per completare il quadro, non bisogna dimenticare un altro paio di cosucce: 1) anche un centro come quello di Vedelago, alla fine del ciclo industriale, residua materiale inerte che deve essere mandato in discarica o all’inceneritore; per non dire dei tanti materiali recuperati che non trovando sbocco sul mercato vengono riclassificati come rifiuti speciali e mandati in giro per l’Italia, legalmente, per smaltirli come rifiuti industriali; 2) determinati processi di riciclaggio, si pensi a quello della carta, sono a loro volta responsabili di emissioni nocive quanto e forse più degli inceneritori.
Riflessione finale in forma di domanda: Perché gli “ambientalisti” stendono una pesante coltre di indifferenza ogni qualvolta si debbono affrontare problemi connessi alle emissioni nocive che non riguardino esclusivamente gli inceneritori?
Mimmo Forleo
Ok si tratta di una risoluzione, mea culpa, ma ciò non cambia il testo approvato in larga maggioranza dal parlamento europeo:
31. ritiene che il settimo PAA debba favorire l’introduzione di incentivi volti a sostenere la domanda di materiali riciclati, in particolare se incorporati nel prodotto finale;
32. è del parere che il settimo PAA debba prevedere la piena attuazione della legislazione sui rifiuti, in particolare il rispetto della gerarchia, garantendo coerenza con le altre politiche dell’UE; ritiene che esso debba fissare obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati, con riferimento alla gerarchia prevista nella direttiva quadro sui rifiuti e un divieto rigoroso di smaltimento in discarica dei rifiuti raccolti separatamente, nonché obbiettivi settoriali per l’efficacia delle risorse e parametri per l’efficienza dei processi; ricorda che i rifiuti costituiscono, inoltre, una risorsa che spesso può essere riutilizzata, assicurando un impiego efficiente delle risorse; invita la Commissione a studiare come migliorare l’efficacia della raccolta dei rifiuti provenienti dai prodotti di consumo grazie a un’espansione dell’applicazione del principio della responsabilità estesa del produttore, nonché mediante orientamenti riguardanti la gestione dei sistemi di recupero, raccolta e riciclaggio; sottolinea la necessità di investire nel riciclaggio delle materie prime e delle terre rare, in quanto i processi di estrazione, raffinazione e riciclaggio delle terre rare possono avere gravi conseguenze per l’ambiente se non vengono gestiti correttamente;
33. ritiene che gli obiettivi già definiti in varie direttive in relazione alla raccolta e alla separazione dei rifiuti debbano essere ulteriormente elaborati e impostati in modo da ottenere il massimo e il miglior recupero di materiali in termini di qualità in ciascuna delle fasi del riciclaggio, vale a dire raccolta, smaltimento, pretrattamento e riciclaggio/raffinazione; (…)
Anche se deve essere discussa entro il 2014 ciò non toglie che l’unione europea va su una strada completamente diversa da quella che si sta prendendo in Italia e così facendo si sprecheranno solo soldi per la costruzione di ulteriori inceneritori che col tempo saranno inutili.
Per quanto riguarda Vedelago: mi sembra ovvio che un solo centro non può trattare tutti i rifiuti di una provincia ma quello è un esempio di come trattare e reciclare i rifiuti. Per eliminare del tutto o quasi gli inceneritori, come ho già detto, bisogna ripensare il ciclo intero di produzione e scarto dei materiali nell’ottica del Rifiuto Zero incentivando (come dice la risoluzione UE) chi non usa scarti da imballaggio o chi usa quelli reciclati e allo stesso tempo far pagare chi non è “virtuoso” nella produzione dato che il costo dello smaltimento è sulle tasche dei cittadini.
Il porta a porta quindi secondo te costa più di un inceneritore? In media, vado a memoria, un quintale di rifiuto bruciato costa circa 100€ (a Parma costerà molto più grazie all’IREN) + CIP6 di finanziamento + soldi della sanità per curare gli abitanti prossimi agli inceneritori… Quanto costa il porta a porta se si mette in piedi un sistema virtuoso di produzione, raccolta e reciclo del rifiuto (vendendo alle stesse aziende locali la materia reciclata)? Ma questo è difficile farlo capire ai poteri politici che pensano solo ad un tornaconto economico… Per l’inquinamento dovuto alla raccolta porta a porta: dove sto io in questo momento, in Piemonte, gli operatori ecologici utilizzano i mezzi elettrici… senza inquinare (Unico neo è che non li senti arrivare perchè sono silenziosi…)!
A me sembra che gli ambientalisti sono attenti anche ad altri temi, non solo agli inceneritori, dal bike sharing alle ztl, dalla gestione di nuove aree verdi alle giornate a piedi… non capisco a cosa ti riferisci.
Notizia di questi giorni: Andria è stata premiata a livello nazionale per avere portato la raccolta differenziata al 68% in un solo mese, coinvolgento circa 42.000 utenze (100.000 cittadini).
“Questo riconoscimento – ha commentato il Sindaco Giorgino – premia sia il coraggio dell’Amministrazione comunale nell’avviare un significativo e rivoluzionario cambiamento, che i cittadini andriesi per l’intelligenza ed il senso civico mostrati nel modificare delle cattive abitudini che si erano radicate nel tempo. Ritengo che tutti dobbiamo essere fieri di questo riconoscimento e dei risultati che stiamo raggiungendo, apprezzati anche a livello nazionale”.
Sindaco Giorgino fa parte della coalizione del centrodestra (PDL) e non è certo un ambientalista…
Tornando al fulcro di tutta questa discussione: quali provvedimenti secondo te bisogna prendere per il trattamento dei rifiuti? Tornare ai cassonetti per strada e bruciare tutto per la gioia della Marcegaglia che è pronta a costruire un altro inceneritore a Massafra? O mettere in piedi un sistema più virtuoso, locale, che con il tempo porterà lavoro e benefici per tutti?