Qualche dato, ragionato, sulla differenziata
16 Novembre 2013L’assessore Amatulli, che sembra ormai svolgere il ruolo di delegato al servizio d’igiene urbana al posto del consigliere Nardelli, il quale forse già si prepara a succedere al consigliere Cirillo come presidente dell’Assise comunale, ci informa (sul profilo FaceBook “Tarasco sindaco”) circa i dati relativi all’andamento della differenziata nel nostro Comune nell’anno in corso.
La fonte dei “numeri” è quella solita che avete nel tempo imparato a conoscere, il sito dedicato dalla Regione Puglia alla raccolta di tali dati. Su detto sito sono ormai disponibili i dati relativi anche al mese di Ottobre e quindi si possono trarre le prime conclusioni circa l’anno che sta per concludersi.
Partiamo dal dato che maggiormente ci interessa, la percentuale di differenziata raggiunta. Da questo dato infatti potrebbe dipendere un ulteriore aggravio dei già salati costi che sosteniamo per il servizio di raccolta in generale. Laddove il dato dovesse posizionarsi al di sotto della mitica soglia del 65%, si andrebbe incontro all’applicazione di una delle nuove aliquote previste dalla Legge regionale n. 38 del 30 Dicembre 2011. Il rischio insomma a suo tempo paventato da Ressa e dal quale assicurò, tramite manifesti murali pagati dal Comune, di averci messo “al riparo”, grazie ai salutari effetti che la nuova gara di raccolta promossa dalla sua Amministrazione non avrebbe mancato di determinare.
Bene, anzi male, ho da darvi una prima pessima notizia. Il dato relativo alla differenziata non solo è ancora ben distante dal 65%, ma non è neppure sufficientemente vicino al 40%. Precisamente, siamo fermi al 36,4%.
Perché avrei introdotto questa nuova soglia del 40%? Per una ragione molto semplice: la legge citata, all’art. 9, recita in questo modo:
“L’aliquota massima (aliquota di prima fascia) è applicata ai Comuni che non raggiungono, nel periodo di riferimento 1° settembre – 31 agosto di ciascuna annualità, il 40 per cento di raccolta differenziata.” (enfatizzazione in neretto mia).
Quindi Amatulli, se proprio voleva risultare efficace nell’informare i cittadini, avrebbe potuto senz’altro anticipare le sue comunicazioni di un paio di mesi e corredarle con il seguente commento: “Cari concittadini, nonostante le rassicurazioni fornite a suo tempo da Ressa, siamo rimasti fregati!”
Purtroppo però le cattive notizie non si esauriscono con questa. Leggete attentamente quanto dichiarato da Ressa in occasione del congresso cittadino del PD, sempre a proposito del servizio di raccolta. L’ho trascritto per voi, ma potete ascoltarlo di persona a partire dal minuto 16, a questo indirizzo:
“… non è possibile che il Partito Democratico e il suo sindaco, di allora, debba sorbirsi le critiche del fatto che decise di fare una gara, moderna, per portare la differenziata dal 5% al 70%. Il problema non è quel progetto, il problema è: quel progetto non funziona, e bisogna capire perché quel progetto non funziona. Perché se noi abbiamo lasciato, con la nostra amministrazione, la raccolta differenziata al 50%, ed anziché andare al 70 va al 30, ebbe’ qualche problema ci sarà! Chiedo: Si è capito qual è il problema? Sappiamo come affrontarlo? Dobbiamo mantenerci a tutti i costi una ditta, o ci sono dei sistemi per mandarla via?!”
In pratica, Ressa, provando a “lavarsi le mani” da responsabilità che sono soltanto sue, accusa l’attuale Amministrazione dei disservizi presenti nel servizio di raccolta e paventa un altro rischio: staremmo rischiando di ritornare a livelli di differenziata a una cifra (5%).
Questa volta siamo noi a rassicurare Ressa. Si metta l’animo in pace: non si corre alcun rischio di tornare al 5%. Intanto perché quel 5% appartiene alla mitologia; anche negli anni in cui non c’era ancora il “porta-a-porta”, le percentuali medie di differenziata a Palagiano sono sempre state intorno al 10%. Anno 2008: 10,4%, 2009: 9,9%, 2010: 7,4%, 2011: 9,9%. Le uniche volte che sulla ruota di Palagiano sono apparsi numeri parenti del 5 è stato nei mesi di Gennaio (4,4%) e Febbraio (6,9%) 2012, e il motivo è facilmente intuibile: la Serveco stava smobilitando per far posto alla TeknoService.
Ma esiste pure un’altra ragione che ci consente di restare abbastanza tranquilli circa l’impossibilità di “tornare” al 5%: l’andamento osservato dei dati mensili relativi al periodo in cui è operativo il “porta-a-porta” ci suggerisce qualcosa di sconcertante banalità: la media mensile risulta aggirarsi intorno al 37% tanto nel 2012 quanto nel 2013. Segno evidente del fatto che quella è la potenzialità resa possibile dal “porta-a-porta” rivendicato e voluto dall’amministrazione Ressa, e che solo il realizzarsi di un miracolo potrebbe condurre a risultati per noi più favorevoli.
Rassegniamoci, il 40% annuo, laddove dovesse mai realizzarsi, costituirebbe il limite massimo cui poter aspirare con l’attuale servizio. E solo qualche pazzo, che a Palagiano forse non manca, potrebbe affermare che è possibile ottenere risultati migliori. Rassegniamoci quindi all’idea di dover pagare la prima delle aliquote previste (la più salata tra tutte) dalla nuova legge regionale anche per i prossimi anni.
Mimmo Forleo
A questo punto l’ex sindaco dovrebbe fare solo un mea culpa. Purtroppo in questo paese non cambierà nulla. Questi pseudi MITI, compreso il grande vecchio, quello che realmente governa questo comune, possono rivendicare di essere stati in grado di aver pensato solo a ai propri interessi. E’ sotto gli occhi di tutti. Alla sottoscritta questo va bene. Ma una richiesta fatemela passare:”SIGNORI, NON VI CHIEDIAMO DI FARE DEL BENE PER QUESTO PAESE, perchè siamo consci della vostra impossibilità, ma vi prego, NON AFFAMATECI ULTERIORMENTE. CI AVETE LASCIATO SOLO LE MUTANDE.
Con la elezione del nuovo sindaco si credeva che il VENTO fosse CAMBIATO. Invece… Io non credo nella giustizia terrena (vedi Palagiano), ovviamente ripongo tutta la mia speranza nella giustizia divina. CARI SIGNORI, ricordatevi che i beni che accumulate, a me non interessa sapere come….., non li potrete trasportare nell’aldilà.
ADANEGRO
Gentile ADANEGRO, debbo confessarle che faccio veramente fatica a comprendere a cosa mai potrebbe servire un mea culpa reso da Ressa. Ci restituirebbe forse i danari di troppo (circa 500.000 euro l’anno) che versiamo per un servizio rivelatosi incapace di evitarci l’onta del pagamento dell’aliquota massima prevista dalla nuova Ecotassa? Ci restituirebbe forse un paese un po’ meno sporco, quale era ai tempi del vecchio servizio?
Del resto, a dover rendere il mea culpa dovrebbero essere in tanti, oltre Ressa. Dovrebbero renderlo i vecchi consiglieri e assessori – con l’unica eccezione costituita da Catucci – colpevoli di essersi “addormentati” (è l’espressione che io e Giacomo Di Pietro adottammo tre anni fa per descrivere il loro comportamento); dovrebbe renderlo il PD, l’unico partito – che io sappia – all’interno del quale vi fu qualcuno (io stesso) che provò ad aprire una discussione sulla questione; dovrebbe renderlo l’assessore Amatulli, che all’epoca si diceva perplesso circa la bontà del nuovo istituendo servizio, per poi passare a battere le mani a un candidato sindaco che leggeva dai palchi comiziali le veline sull’argomento che gli passava Ressa; dovrebbero renderlo gli attuali amministratori, dei quali abbiamo forse dimenticato troppo in fretta le bugie profuse a tutto spiano per convincere i palagianesi che la Tariffa non stava affatto crescendo (pur in presenza di numeri che affermavano l’esatto contrario) e che il servizio sarebbe sicuramente migliorato (quando era sotto gli occhi di chiunque il suo evidente peggioramento), dopo un “normale periodo di rodaggio”.
Non comprendo neppure la sua richiesta dolente: “NON AFFAMATECI ULTERIORMENTE”, atteso che l’ulteriore nostro “affamamento” è già scritto nei numeri. Il bilancio chiusosi il 31 Agosto scorso dice chiaramente e senza possibilità alcuna di equivoco che dovremo far fronte anche all’Ecotassa; ci siamo piazzati sotto la soglia del 40% e adesso a nessuno dovrebbe essere consentito di provare a ripetere che la colpa è dei cittadini “che non fanno il porta-a-porta”. Palagiano è forse l’unico Comune in Italia ad essersi dotato del porta-a-porta senza raggiungere da subito la soglia del 60%, che altrove è considerata la soglia normalmente raggiungibile con quel metodo di raccolta. Fosse vero che la responsabilità è da far ricadere in testa ai cittadini, cosa aspettano sindaco e assessori a convocare torme di psichiatri, per far studiare loro un caso unico in Italia e forse al mondo?
Mimmo Forleo
“Domenica ci sarà una ciclo-passeggiata per sensibilizzare, ancora una volta, sulla raccolta differenziata e per invitare quei cittadini che stanno invadendo le nostre periferie di rifiuti, a fare una corretta raccolta differenziata.
Perché questo è nell’interesse generale di tutta la comunità in quanto, a partire dal 1° Gennaio 2014, per tutti quei Comuni che non avranno raggiunto il 40% di raccolta differenziata, oltre al danno ci sarà la beffa; nel senso che quei Comuni che non raggiungeranno quella percentuale saranno costretti a pagare alla Regione Puglia un’Ecotassa.
Noi, sicuramente, staremo oltre quella percentuale … per cui non la pagheremo. Però, questo non significa che non [non] dobbiamo aumentare fortemente la raccolta differenziata. Perché l’obiettivo è quello di andare verso i rifiuti zero.”
(Questo è l’estratto di una breve intervista rilasciata a Pinuccio Favale dall’assessore Amatulli nei giorni scorsi, e pubblicata da Pinuccio nella giornata di ieri sul suo sito. Allego qui il link: http://www.palagianonline.it/web25/index.php?option=com_content&view=article&id=2594:settimana-riduzione-rifiuti&catid=173&Itemid=156)
A questo punto non mi resta che augurare all’assessore di concludere quanto prima il mitico viaggio che ci condurrà verso l’altrettanto mitica meta dei “rifiuti zero”, pregandolo però, nel frattempo, di non perdere troppo di vista l’interpretazione corretta dell’italiano reso in forma scritta. Atteso che spesso a farne le spese, come in questo caso, è l’esatta interpretazione dei testi di legge.
Mimmo Forleo