Quando a sbagliare è Franceschini
28 Maggio 2009Qualcuno tra lettori di pal.net ricorderà la piccola parentesi polemica, intercorsa tra me e Mary, seguita ad un mio post dal titolo “Lettera a Barbara B.”.
In quel post muovevo un appunto alla figlia del premier: di rendersi in qualche modo complice delle falsità propalate dal padre agli italiani facendosi garante, in quanto figlia, della bontà del suo metodo educativo.
Non ho mai nutrito dubbi in proposito; del resto in base a che cosa avrei potuto sostenere il contrario?
Non è assolutamente detto che uno non sia capace di essere un buon educatore, anche nel caso in cui si dovesse essere tutti d’accordo nel giudicare discutibile la sua condotta di vita.
Diverso è il caso in cui ci si rifà al suo essere ottimo educatore e buon padre per giustificare i suoi comportamenti da uomo pubblico. E’ questo ciò che contestavo a Barbara Berlusconi. Non altro.
Bene avrebbe fatto Franceschini, a mio parere, ad attenersi alla medesima norma di giudizio. Purtroppo così non è stato.
Trovo estremamente infelice, oltre che di dubbio gusto, la domanda che Franceschini ha voluto porre agli italiani: “fareste educare i vostri figli da Berlusconi?”.
In questi casi, credo che indossare i panni del moralista sia l’ultima cosa alla quale pensare.
Berlusconi, in quanto statista, va giudicato per le sue scelte politiche, e non stabilendo indebiti confronti tra l’uomo Berlusconi e la pedagogista Montessori. Semmai, ciò che sarebbe lecito far rilevare, a lui stesso e quanti lo osannano, sono le sue ripetute incongruenze registrabili sul piano etico.
Da una parte Berlusconi è il capo di una coalizione che, se potesse, sarebbe disponibile ad infilare una telecamera tra le lenzuola di tutti gli italiani a scopo di controllo, dall’altra ci fa sapere che delle leggi, che dovrebbero valere per tutti, lui personalmente se ne fotte.
Sarà anche vero che, come sostiene la Chiesa, Berlusconi deve dar conto alla sua coscienza; è anche vero però che la stessa Chiesa si è peritata di ispirare, alla coalizione della quale Berlusconi è il capo, leggi che contraddicono in maniera palese l’assunto che adesso si sforza di abbracciare: sul testamento biologico, per esempio, non mi pare che la Chiesa abbia dimostrato la stessa sensibilità che dimostra oggi per la coscienza di Berlusconi Silvio.
A quelle persone, anzi, mi pare che la Chiesa abbia detto chiaro e tondo che: “la vostra coscienza ci riguarda”.
Mimmo Forleo