Ricordare per non dimenticare!
6 Luglio 2004Si è tenuta a Palagiano una cerimonia per il conferimento dell’Onorificenza Comunale al Sottocapo Carmine Tancorra, marinaio impegnato in Iraq con il contingente italiano e ferito a Nassiriya, unitamente alla consegna dell’Attestato di Riconoscenza ai volontari, militari, vigili del fuoco, forze dell’ordine e associazioni, che con grande spirito di abnegazione hanno dato il proprio contributo nei giorni dell’alluvione dell’8 settembre 2003.
Le ore 18, in questa stagione, con il sole ancora alto nel cielo, è un’ora un po’ insolita per tenere una cerimonia all’aperto, ma la folta presenza di pubblico ha dimostrato di trascurare il fattore ambientale, segno evidente che la manifestazione era molto sentita. Palagiano è un paese che non dimentica chi le ha dato una mano per risollevarsi dalla terribile alluvione che devastò il nostro territorio, lasciando ferite ancora dure da rimarginarsi. C’era aria di festa, ma di una festa non fine a se stessa, ma giusto omaggio verso coloro che con spirito di sacrificio lavorarono incessantemente per riportare il paese alla normalità, e segno di riconoscenza per Carmine Tancorra, un figlio della nostra terra. Ricordare per non dimenticare, quindi, per tenere sempre vivo un problema che, seppur mitigato dagli interventi che hanno visto coinvolto attivamente anche l’Amministrazione comunale, mostra ancora evidenti tracce di una devastazione che qualcuno cerca colpevolmente di dimenticare.
Alla cerimonia erano presenti le massime autorità cittadine, oltre ai Prefetti Ingrao e Capriolo, S.E.R. Mons. Pietro Maria Fragnelli, e numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni umanitarie.
Il Sindaco di Palagiano dott. Ressa, aprendo gli interventi e facendo gli onori di casa ai numerosi ospiti, si è detto onorato di condividere con i presenti questo momento importante per il nostro paese, esprimendo sincera riconoscenza per chi ha dato il proprio significativo contributo per far risollevare il paese e portare sollievo a coloro che sono stati colpiti dall’alluvione. Con voce rotta dall’emozione, ha ricordato che molte sono le ferite ancora aperte a cui va data urgente soluzione, ma questo non deve mettere in secondo piano chi si adoperò attivamente in quei giorni. “Non dimenticheremo mai quei giorni – ha proseguito – in quanto il paese, anche se nella tragedia, ha vissuto uno dei momenti più belli della sua storia, perché c’è stata condivisione nella sofferenza. Grazie a voi cittadini, uomini e donne dalla scorza dura, abituati a lavorare!”. Rivolgendosi poi a tutti coloro che si prodigarono nei giorni dell’alluvione, ha detto:”Grazie, Dio ve ne renda merito, per quello che avete fatto per noi”. Parlando infine di Tancorra, il militare ferito a Nassiriya da colpi di mortaio, ha concluso: ”Questa sera Palagiano lo onora, così come lui ha onorato il nostro paese e la sua gente. Onoriamo con lui anche tutti i militari del nostro paese che hanno partecipato a missioni di pace. Carmine Tancorra, militari impegnati in missioni di pace, la nostra terra vi ringrazia e vi ricorda con riconoscenza!”.
Subito dopo ha preso la parola il Prefetto di Taranto dott. Ingrao, che ha voluto anche lui ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nella fase di emergenza causata dall’alluvione.”Sono ancora vivi in noi quei momenti – ha detto – ma è anche vivo il ricordo di coloro, forze dell’ordine e associazioni di volontariato, che si sono prontamente adoperati per ripristinare i servizi pubblici essenziali. Ringrazio l’Amministrazione comunale per l’iniziativa di questa sera e, il fatto che cittadini aiutino altri cittadini in difficoltà, è la conferma assoluta che le comunità locali sanno affrontare le emergenze aspettando i soccorsi esterni. Uguale gratitudine va a Tancorra, ferito mentre compiva il suo dovere”.
Il Vescovo Fragnelli ha infine concluso la serie dei pochi ma significativi interventi, ricordando una sua riflessione fatta al mattino:” Che cosa significa la cerimonia per me uomo? Da ragazzo scoprii una ferita sulla gamba di mio padre, una ferita che ricordava la sua guerra, ed ho pensato che ogni figlio che conosce le ferite da guerra del suo genitore o della propria comunità, deve farsi promotore di pace. Oggi è anche la festa di S. Tommaso, che volle toccare con mano le ferite di Gesù, e il Cristo risorto ci ha fatto toccare con mano le ferite di Palagiano, dandoci una spinta affinchè le tante ferite instaurino relazioni nuove, una crescita della fiducia e della fede, e per questo ho pregato e prego. Preghiamo insieme, perchè le ferite diventino feritoie di una umanità nuova “. C’è poi stato un minuto di raccoglimento in onore dei caduti, mentre la banda della Marina Militare suonava il Silenzio.
La cerimonia è poi proseguita con la consegna dell’Onorificenza Comunale al Sottocapo Carmine Tancorra, e con la consegna dell’Attestato di Riconoscenza a quanti, volontari, militari, vigili del fuoco e forze dell’ordine, diedero una mano per far risollevare il nostro paese dalla drammatica alluvione.
Bene hanno fatto il Sindaco e le numerose autorità presenti a fare appello ed elogiare il coraggio della nostra gente, dimostrando che il nostro popolo non si adagia passivamente su un assistenzialismo di bossiana memoria, ma sa reagire con grande forza, dignità, coraggio ed orgoglio quando viene colpita duramente nei suoi valori umani e materiali, però non bisogna dimenticare che le parole di elogio vanno bene e ci gratificano, ma ci sentiamo oltraggiati da coloro che potendo e volendo, dopo aver fatto passerella nei giorni dell’alluvione, ora ci voltano colpevolmente le spalle.
Ricordare per non dimenticare, signori che potete e non fate, che dovreste ricordare e non ricordate, che dovreste intervenire e non intervenite: il Sindaco ha giustamente detto che siamo gente dalla scorza dura, ma quando viene meno la speranza, cosa rimane?
Le ore 18, in questa stagione, con il sole ancora alto nel cielo, è un’ora un po’ insolita per tenere una cerimonia all’aperto, ma la folta presenza di pubblico ha dimostrato di trascurare il fattore ambientale, segno evidente che la manifestazione era molto sentita. Palagiano è un paese che non dimentica chi le ha dato una mano per risollevarsi dalla terribile alluvione che devastò il nostro territorio, lasciando ferite ancora dure da rimarginarsi. C’era aria di festa, ma di una festa non fine a se stessa, ma giusto omaggio verso coloro che con spirito di sacrificio lavorarono incessantemente per riportare il paese alla normalità, e segno di riconoscenza per Carmine Tancorra, un figlio della nostra terra. Ricordare per non dimenticare, quindi, per tenere sempre vivo un problema che, seppur mitigato dagli interventi che hanno visto coinvolto attivamente anche l’Amministrazione comunale, mostra ancora evidenti tracce di una devastazione che qualcuno cerca colpevolmente di dimenticare.
Alla cerimonia erano presenti le massime autorità cittadine, oltre ai Prefetti Ingrao e Capriolo, S.E.R. Mons. Pietro Maria Fragnelli, e numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni umanitarie.
Il Sindaco di Palagiano dott. Ressa, aprendo gli interventi e facendo gli onori di casa ai numerosi ospiti, si è detto onorato di condividere con i presenti questo momento importante per il nostro paese, esprimendo sincera riconoscenza per chi ha dato il proprio significativo contributo per far risollevare il paese e portare sollievo a coloro che sono stati colpiti dall’alluvione. Con voce rotta dall’emozione, ha ricordato che molte sono le ferite ancora aperte a cui va data urgente soluzione, ma questo non deve mettere in secondo piano chi si adoperò attivamente in quei giorni. “Non dimenticheremo mai quei giorni – ha proseguito – in quanto il paese, anche se nella tragedia, ha vissuto uno dei momenti più belli della sua storia, perché c’è stata condivisione nella sofferenza. Grazie a voi cittadini, uomini e donne dalla scorza dura, abituati a lavorare!”. Rivolgendosi poi a tutti coloro che si prodigarono nei giorni dell’alluvione, ha detto:”Grazie, Dio ve ne renda merito, per quello che avete fatto per noi”. Parlando infine di Tancorra, il militare ferito a Nassiriya da colpi di mortaio, ha concluso: ”Questa sera Palagiano lo onora, così come lui ha onorato il nostro paese e la sua gente. Onoriamo con lui anche tutti i militari del nostro paese che hanno partecipato a missioni di pace. Carmine Tancorra, militari impegnati in missioni di pace, la nostra terra vi ringrazia e vi ricorda con riconoscenza!”.
Subito dopo ha preso la parola il Prefetto di Taranto dott. Ingrao, che ha voluto anche lui ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nella fase di emergenza causata dall’alluvione.”Sono ancora vivi in noi quei momenti – ha detto – ma è anche vivo il ricordo di coloro, forze dell’ordine e associazioni di volontariato, che si sono prontamente adoperati per ripristinare i servizi pubblici essenziali. Ringrazio l’Amministrazione comunale per l’iniziativa di questa sera e, il fatto che cittadini aiutino altri cittadini in difficoltà, è la conferma assoluta che le comunità locali sanno affrontare le emergenze aspettando i soccorsi esterni. Uguale gratitudine va a Tancorra, ferito mentre compiva il suo dovere”.
Il Vescovo Fragnelli ha infine concluso la serie dei pochi ma significativi interventi, ricordando una sua riflessione fatta al mattino:” Che cosa significa la cerimonia per me uomo? Da ragazzo scoprii una ferita sulla gamba di mio padre, una ferita che ricordava la sua guerra, ed ho pensato che ogni figlio che conosce le ferite da guerra del suo genitore o della propria comunità, deve farsi promotore di pace. Oggi è anche la festa di S. Tommaso, che volle toccare con mano le ferite di Gesù, e il Cristo risorto ci ha fatto toccare con mano le ferite di Palagiano, dandoci una spinta affinchè le tante ferite instaurino relazioni nuove, una crescita della fiducia e della fede, e per questo ho pregato e prego. Preghiamo insieme, perchè le ferite diventino feritoie di una umanità nuova “. C’è poi stato un minuto di raccoglimento in onore dei caduti, mentre la banda della Marina Militare suonava il Silenzio.
La cerimonia è poi proseguita con la consegna dell’Onorificenza Comunale al Sottocapo Carmine Tancorra, e con la consegna dell’Attestato di Riconoscenza a quanti, volontari, militari, vigili del fuoco e forze dell’ordine, diedero una mano per far risollevare il nostro paese dalla drammatica alluvione.
Bene hanno fatto il Sindaco e le numerose autorità presenti a fare appello ed elogiare il coraggio della nostra gente, dimostrando che il nostro popolo non si adagia passivamente su un assistenzialismo di bossiana memoria, ma sa reagire con grande forza, dignità, coraggio ed orgoglio quando viene colpita duramente nei suoi valori umani e materiali, però non bisogna dimenticare che le parole di elogio vanno bene e ci gratificano, ma ci sentiamo oltraggiati da coloro che potendo e volendo, dopo aver fatto passerella nei giorni dell’alluvione, ora ci voltano colpevolmente le spalle.
Ricordare per non dimenticare, signori che potete e non fate, che dovreste ricordare e non ricordate, che dovreste intervenire e non intervenite: il Sindaco ha giustamente detto che siamo gente dalla scorza dura, ma quando viene meno la speranza, cosa rimane?
Giuseppe Favale
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