Seminario sulla pedofilia
20 Marzo 2006Negli ultimi anni hanno ribadito i relatori che le denunce si sono dimezzate, ma il problema non e? del tutto risolto, anzi e? molto difficile abbatterlo in quanto la maggior parte degli abusi avviene tra le mura domestiche , da parte degli stessi genitori o persone che frequentano la casa del fanciullo.Questi eventi, adesso, con l?era moderna sono emersi quando e? venuta a cadere l?omert??.
La scuola per prima ha fatto emergere il problema attraverso la comunicazione sia verbale che scritta. Gli stessi insegnanti poi valutano a seconda delle risposte o atteggiamenti assunti la gravit? del caso informando le istituzioni.
Un?altra accusa grandissima e? stata fatta alla Pedopornografia informatica. Internet rappresenta un mezzo potentissimo di informazione e comunicazione, ma se non lo si usa in maniera adeguata si ricorre a inconvenienti che sono difficili da gestire soprattutto per i bambini. Per questo affermava la dottoressa Laura Rita Tangorra, vice questore della polizia postale di Bari e? necessario apportare misure di sicurezza, cominciando a modificare e proteggere l?ingresso a internet attraverso una navigazione filtrata.
La pedofilia e? stata considerata anche una malattia psichiatrica oltre che sociale .
La pedofilia e? stata classificata come SM4 dal manuale di psicopatologia clinica. In questa classificazione rientra no gli abusi primari, legati da rapporti di parentela primaria(incesto), mentre quelli secondari cio? considerati occasionali non sono molto rilevanti per la psichiatria.
Nell?ambito extra famigliare il problema va visto non solo sotto l?aspetto patologico, ma e? importante osservare chi sono questi individui che tolgono il sorriso ai bambini e soprattutto chi sono stati in passato?
Un passato orrendo lo hanno vissuto sicuramente perch? chi violenta a sua volta e? stato violentato.
Questo e? sicuramente un elemento da tenere in considerazione ha dichiarato la professoressa Calaprice ,ci deve far riflettere che e? importante capire per agire tempestivamente con una educazione che mira a prevenire questo malessere interiore salvaguardando la propria integrit? interiore.
Questo lo si potrebbe fare benissimo attraverso l?aiuto di un educatore il quale avra? il compito di far tirar fuori al bambino la sua condizione di malessere.
Oggi si pu? dedurre che questa piaga ha subito contorni pi? marcati, con la nascita di imprese ?legali?(SOCIETA?-CRIMINAL LEGALE).
Questi criminali hanno trovato nell?infanzia un enorme Business (materiale pornografico, traffico di organi).
Sappiamo che i pedofili mirano ai bambini perche? rappresentano un piatto appetibile sia dal punto di vista sessuale che economico, si e? isolato il problema afferma Massaro docente all?universit? di Bari, ma occorre cercare di prefissarsi degli obbiettivi,adesso possiamo solamente prevenire il problema informando il bambino ai rischi che va incontro quando e? di fronte al pedofilo innanzitutto sapendolo riconoscere non accettare mai niente dagli sconosciuti e? fondamentale ed e? bene avere un dialogo con i propri genitori per evitare situazioni pericolose insomma il dialogo e? d?obbligo con i propri figli.
Abituiamoci a parlare con nostri figli perch? sar? pi? facile per loro affrontare la vita.
Un soggetto di almeno 16 anni e di almeno 5 anni pi? vecchio della vittima che pratica attivit? sessuale con bambini prepuberi ? definito pedofilo.
Di solito ? espresso da soggetti con et? pi? avanzata da quella della tarda adolescenza.
L'attrazione verso le femmine, che ? la pi? frequente, coinvolge solitamente bambine tra gli 8 ed i 10 anni, mentre quella per i maschi coinvolge ragazzi un po' pi? grandi. Il DSM-IV annota: ” i soggetti con pedofilia che sfogano i propri impulsi con bambini possono limitarsi a spogliare il bambino e a guardarlo, a mostrarsi, a masturbarsi in sua presenza, a toccarlo con delicatezza e a carezzarlo.
Altri, comunque, sottopongono il bambino a fellatio o cunnilingus, o penetrano la vagina, la bocca o l'ano del bambino con le dita, con corpi estranei, o con il pene e usano vari gradi di violenza per fare ci?.
Queste attivit? vengono di solito giustificate o razionalizzate sostenendo che esse hanno valore educativo per il bambino, che egli ne ricava piacere sessuale, o che era sessualmente provocante – argomenti comuni anche nella pornografia pedofilica.
I soggetti possono limitare le attivit? ai propri figli, a figliastri, o a parenti, oppure possono scegliere come vittime bambini al di fuori della propria famiglia.
Alcuni pedofili minacciano il bambino per evitare che parli.
Altri, specie coloro che abusano spesso di bambini, sviluppano complicate tecniche per avere accesso a loro, che possono includere: guadagnare la fiducia della madre, sposare una donna con un bambino attraente, scambiarsi i bambini con altri pedofili o, in casi rari, adottare bambini di paesi sottosviluppati o rapire bambini ad estranei.
Tranne i casi in cui il disturbo ? associato a Sadismo sessuale, il soggetto pu? essere attento ai bisogni del bambino per ottenere l'affetto, l'interesse e la fedelt? del bambino stesso e per evitare che questi riveli l'attivit? sessuale.
ll disturbo inizia di solito nell'adolescenza, sebbene alcuni pedofili riferiscano di non essere stati eccitati dai bambini fino alla mezza et?.
La frequenza del comportamento pedofilico varia spesso a seconda dello stress psico-sociale.
Il decorso ? di solito cronico, specie in coloro che sono attratti dai maschi.
Il tasso di recidive dei soggetti con Pedofilia con preferenze per i maschi ? all'incirca doppio rispetto a coloro che preferiscono le femmine.