Serena contemplazione

4 Febbraio 2006 Off Di Life
Zengetsu, un maestro cinese della dinastia T?ang, scrisse per i suoi allievi i seguenti consigli:

Vivere nel mondo e tuttavia non stringere legami con la polvere del mondo ? la linea di condotta di un vero studente di Zen.
Quando assisti alla buona azione di un altro, esortati a seguire il suo esempio.
Nell?aver notizia dell?errore di un altro, raccomandati di non imitarlo.
Anche da solo in una stanza buia comportati come se avessi di fronte un nobile ospite.
Esprimi i tuoi sentimenti, ma non diventare pi? espansivo di quanto la tua vera natura ti detti.
La povert? ? il tuo tesoro. Non barattarla mai con una vita agiata.
Una persona pu? sembrare sciocca e tuttavia non esserlo.
Pu? darsi che stia solo proteggendo con cura il suo discernimento.
Le virt? sono i frutti dell?autodisciplina e non cadono dal cielo da sole come la pioggia o la neve.
La modestia ? il fondamento di tutte le virt?.
Lascia che i tuoi vicini ti scoprano prima che tu ti sia rivelato.
Un cuore nobile non si mette mai in mostra.
Le sue parole sono come gemme preziose, sfoggiate raramente e di grande valore.
Per uno studente sincero, ogni giorno ? un giorno fortunato. Il tempo passa ma lui non resta mai indietro.
N? la gloria n? l?infamia possono commuoverlo.
Critica te stesso, non criticare mai gli altri.
Non discutere di ci? che ? giusto e di ci? che ? sbagliato.
Alcune cose, bench? giuste, furono considerate sbagliate per intere generazioni.
Poich? ? possibile che il valore del giusto sia riconosciuto dopo molti secoli, non c?? alcun bisogno di pretendere un riconoscimento immediato.
Vivi con un fine e lascia i risultati alla grande legge dell?universo.
Trascorri ogni giorno in serena contemplazione.
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Il grande crocevia
 
 
 
Un giorno una giovane donna nata tra le montagne lasci? la sua casa ed i suoi familiari perch? voleva andare a vedere il mare.
Si mise in cammino e viaggi? per giorni e giorni, fino a che giunse ad un grande crocevia.
La strada che aveva percorso fino a quel momento sembrava fermarsi di fronte ad un massiccio montuoso, per diramarsi in quattro sentieri verso altrettante differenti direzioni.
Ma quale sarebbe stato quello che l'avrebbe condotta al mare?
Nell'indecisione rest? ferma all'incrocio per molti giorni, rifiut? gli inviti di altri viaggiatori che la esortavano ad unirsi a loro per andare in quella certa citt? o in quel certo mercato, fino a che decise di unirsi ad alcuni stranieri che andavano ad aiutare dei contadini per il raccolto.
Stette un po' di tempo con loro, ma poi decise di tornare al crocevia.
And? poi con una donna che le chiese di accompagnarla a vendere la sua mercanzia in un villaggio, ma anche di l? scapp?, per tornare al grande crocevia.
Qui ormai si sentiva come a casa sua. Si mise al suo solito posto e aspett?.
Nel frattempo erano passati molti anni ed i suoi capelli si erano fatti grigi.
Una notte decise di scalare la montagna che le sbarrava il cammino.
Il viaggio fu molto faticoso perch? ad ogni cima raggiunta, scopriva che altre la attendevano.

Fino a che, finalmente, giunse in vetta, stremata.

Qui, sopraffatta dalla bellezza del panorama, vide che le quattro strade che si dividevano davanti alla montagna, la aggiravano, perdendosi in una vasta pianura; poi tornavano ad avvicinarsi fino a riunirsi e continuare il loro viaggio verso il mare, dove sembrava specchiarsi il lontano orizzonte.

Sola l?, in cima alla montagna, cap? che ognuna delle quattro strade l'avrebbe condotta al mare, ma seppe anche che, essendo al limite della sua vita e delle sue forze, non avrebbe mai sentito sulle labbra il suo respiro salato n? la sensazione dell'acqua spumeggiante sul suo corpo.
 
Roland Kubler 

 Fonte: http://www.raccontiepoesie.org