Serra candidato Sindaco – L’unica, vera, proposta politica!
12 Marzo 2012La candidatura di Francesco Serra, in arte Ciccio, rappresenta una di quelle circostanze che fanno ben sperare una Comunità.
Dico questo perché, evidentemente, una delle parti politiche può vantare un parterre di giovani capaci di competere al massimo ruolo istituzionale di una Cittadina, pescando all’interno del loro gruppo e senza la necessità di andare a scomodare persone che, almeno sino al momento della candidatura, con la politica poco o nulla avevano a che fare.
Tale candidatura, inoltre, rappresenta un segno di speranza perché, in maniera chiara, dice che a Palagiano c’è qualcuno che fa politica, il gruppo dirigente del PDL, e la fa in modo serio e coerente con le attese dei cittadini.
Sulle altre candidature, quella del dott. Tarasco e del dott. Cervellera, si è detto molto ma è la candidatura di Francesco Serra che, al momento, rappresenta l’unica operazione realmente politica presente sul tappeto.
Innanzitutto, il PDL è l’unica forza politica che realmente ha perseguito e persegue un progetto di rinnovamento, reale e non solo verbale, della classe Dirigente.
Basti pensare che tale partito è passato da un candidato sindaco di 33 anni ad uno di 25 senza alcun tipo di problema.
In secondo luogo, il PDL ha potuto scegliere al proprio interno senza dover rincorrere personaggi esterni, avulsi alla politica, come ha fatto il binomio PD-UDC e senza dover investire su cavalli di ritorno, come fatto dall’accoppiata SEL-IDV.
Inoltre, il PDL ha avuto un leader, Donatello Borracci, capace di fare un passo di lato, rinunciando a quella che pareva essere l’occasione irripetibile della vita, per consentire alla centro-destra di ritrovare l’unità ed al proprio Partito di appartenenza di competere in maniera seria alle elezioni.
In un periodo di forte personalismo politico, dove si parla di squadra ma si pratica la logica dell’uomo solo al comando, Borracci ha mostrato in maniera chiara cosa significhi essere leader e cosa significhi candidarsi a governare una Comunità.
Significa anche, se non soprattutto, rinunciare a qualche ambizione personale in vista del perseguimento di un obiettivo comune.
Analogo discorso va fatto per quanti, all’interno dei diversi movimenti che compongono la coalizione di centro-destra avrebbero potuto avere legittime ambizioni di candidatura e che, invece, hanno deciso di individuare una soluzione unitaria per dare a Palagiano una reale alternativa al centro-sinistra.
Quante altre forze, a Palagiano, oggi possono rivendicare una conquista del genere?
Sicuramente, da ora, Francesco Serra dovrà dimostrare di essere capace di intercettare i bisogni e le aspettative della cittadinanza che si candida a governare.
Personalmente, considerando da sempre la politica un qualcosa di complesso e non improvvisabile, ritengo che tra i Candidati sia quello fornito delle armi migliori.
Il fatto di avere dimestichezza con le vicende amministrative, a differenza del dott. Tarasco, mette Serra in una condizione di obiettivo vantaggio, potendo meglio affrontare le tematiche e le questioni che saranno oggetto della campagna elettorale prossimo ventura.
Così, il fatto di poter contare su almeno 7 liste a suo sostegno lo pone a distanza siderale dall’esigua pattuglia SEL-IDV.
Vi è un’ulteriore annotazione.
Sia Tarasco che Cervellera, al momento, a differenza di Francesco Serra non presentano una lista del Sindaco che possa dirsi realmente tale.
Il che è evidente sinonimo di debolezza delle candidature.
Serra, invece, già dal momento dell’investitura aveva pronto il simbolo “Palagiano nel cuore – Serra Sindaco”.
Rumors interni dicono che tale simbolo fosse stato preparato per Borracci.
La rapidità con cui il leader del PDL ha messo i suoi strumenti a disposizione del compagno di Partito dimostra che, in questa competizione elettorale, l’unica vera squadra risiede nel centro-destra!
Andrea G.
Non sono proprio daccordo.Vorrei specificare che noon sono un’abituèè di questa pagina web ma che l’ho scoperta da poco e che scrivo da umile cittadino non invischiato nelle torbide vicende politiche (per mia fortuna)di questo allegro paesello.,al contrario della maggioranza dei visitatori e commentatori di questa,che spero non si offendano,data la loro irascibilità ,per il “torbide”.(ma l’agressività è una caratteristica tipica del palagianese medio).A parte la melensa letterina sull’amore per Palagiano,non ho ben capito quali siano i contenuti del programma politico ,vorrei sottolineare che non ho nulla contro Francesco Serra ,anzi nonostante la sola sigla pdl mi faccia rabbrividire,ritengo sia il male minore rispetto agli altri due candidati:quanto meno è un ragazzo giovane,laureato,competente e senza una professione già ben retribuita alle spalle nostalgica,nonostante la mia giovane età, di quando la politica era un mestiere e non un hobby per mangioni.Comunque i motivi per cui non condivido l’amore per Palagiano credo siano sentiti dalla maggior parte di chi come me dopo esperienze in altre CIVILI città ritorna nell’allegro paesello,nel mio caso per necessità,e si sente completamente alienato per la totale mancanza di legalità e civiltà,siamo ai livelli dell800:le cariche pubbliche o meno attribuite per cooptazione (mi riferisco al fatto che il comune non abbia un’assistente sociale laureato (vd legge 328/2000)ma sia soggiogato allo strapotere delle cooperative)che tutto funzioni per cognome (“a chi appartieni??”)e conoscenze(ciao ciao meritocrazia),anche per semplici gesti come affittare una casa occorre esibire l’albero genealogico;la convivenza di fatto di una coppia è vista come una sordida “amicizia”seguita da un costante chiacchiericcio intollerabile anche per i più pazienti,anche una semplice passeggiata con il proprio cane, anche se forniti di busta e paletta in bella evidenza diventa un incubo poiche alcuni ritengono che non solo la casa sia di loro proprietà ma anche la strada e il marciapiede,l’ostilità verso tutto ciò che è nuovo e diverso(alcuni marocchini vicino casa mia vengono chiamati zingari??????????),la mancanza di opportunità e potrei continuare per ore,ma soprattutto il palagianese proprio non lo vuole capire che i tempi sono cambiati(e se l’ha capito il Papa….).Se è questa la rivoluzione di cui parla Serra allora neanche tutta l’Armata Rossa sarebbe sufficiente.Perciò tanti auguri al candidato sindaco,mi auguro che i decenni che ci separano dalla civiltà vera siano quantomeno dimezzati.
Trovo questo post decisamente malinconico, triste,amaro…duro.
Ma reale.
Distaccarsi da “vincoli” di appartenenza e’ ormai cosa rara in questo portale.
Mi hai dato un po’ di ossigeno.
Benvenuto.
Life.
Prima di tirare le conclusioni aspettiamo di vedere i programmi, e non solo quello della coalizione di Serra.
Cosa sarà mai un programma, se non l’ennesima collezione di promesse da non mantenere? Questa è la domanda che probabilmente Life si porrà prima di sprofondare ancor di più nell’amarezza e nella malinconia.
Se riflettiamo su quanto accaduto negli ultimi cinque anni è difficile dargli torto. Ma vale forse la pena provare a “leggere” la realtà palagianese con lenti diverse. Se continuiamo a credere che il problema sia “culturale” (o forse, più precisamente, antropologico) rischiamo di rimanere avviluppati in un circolo vizioso dal quale non se ne esce.
Palagiano non è dissimile dal resto del Paese; è l’Italia tutta ad aver imboccato un tunnel senza via di fuga. Il problema vero, a mio modo di vedere, è aspettarsi che la soluzione dei nostri guai possa e debba arrivare dalla politica. Non è affatto così, l’Italia sta soffocando di troppa politica. E se è la politica ad averci inguaiati, mai detto è stato più efficace del vecchio ma sempre valido: Da’lu ‘sp’del vu’ akkiann ‘a salut’?
La soluzione, allora, è nell’esatto opposto: ridurre fortemente lo spazio della politica (nel senso di meno governo) e aprirsi alla libera iniziativa dei cittadini. Non diciamo forse di essere il popolo più creativo della Terra? Bene, è giunto il momento di verificare anche questa “verità”.
Posso anticipare, per quel che riguarda il centro-destra, che il suo programma proverà a rispettare fino in fondo questa esigenza. Non saprei dire per gli altri, ma forse qualche previsione è possibile farla sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai loro “leader”.
Lo schieramento che vede insieme IDV e SEL sembra tenere solo al nome della defunta “Insieme per Palagiano”. Basta visitare il sito “portavoce” del candidato Cervellera per accorgersi che non è rimasto quasi nulla dei tre principi ispiratori il vecchio programma: taglio e ottimizzazione della spesa pubblica, miglioramento dei servizi e riduzione della pressione fiscale.
Se vogliamo dar retta alle affermazioni di Ressa, il programma della coalizione del candidato Tarasco dovrebbe avvertire i tre principi appena ricordati come fumo negli occhi. Fastidiosi o, per usare l’esatta definizione ressiana, addirittura “errati”. A meno di sorprese – che non mi sembrano del tutto inverosimili, atteso che finora il PD si è contraddistinto unicamente per la sua incoerenza – quel programma dovrebbe mantenersi fedele ai principi opposti: più spesa pubblica, nessun miglioramento dei servizi (promettere il contrario significherebbe darsi la classica zappa sui piedi), riduzione della pressione fiscale vista come o peggio di una bestemmia.
Aspettiamo dunque i programmi e auguriamoci che non siano vuote declamazioni di cose “da fare”. Oltre al da farsi, nell’individuare il quale son capaci tutti, sarà bene prestare attenzione anche alle “ricette” pensate per ottenerlo. È riguardo a quest’ultimo aspetto che nutro forti dubbi circa la capacità di molti.
Mimmo Forleo
Caro Mimmo, io invece penso che la “trovata” del programma,in politica, sia la madre di tutte le bugie. A cosa serve un qualsiasi libro dei sogni? Che valore ha?
Sai bene che se un candidato sindaco mi promette il castello della regina e se per qualsiasi motivo,giusto o sbagliato che sia, non potra’ costruirlo nei prossimi 5 anni, nulla potro’ fare per ottenere un “rimborso” per il mio voto caduto nel vuoto!
Prova a pensare ad una eventuale penale pecuniaria per chi non riuscisse ad ottenere l’ottanta per cento del programma presentato in campagna elettorale, credi che i programmi sarebbero cosi’ gonfi di proposte?
Il programma, secondo me, e’ la prima cosa che dovrebbero eliminare nelle amministrative.
E’ la persona da votare che importa. E piu’ di tutto la “squadra” che si propone con lui.
Partiamo da qui. Dalle cose semplici.
Life.
che bel commento!!! life lo posso copiare???? ma chi è che ha scritto tutto questo in un modo così elegante ma allo stesso tempo pungente realistico e riflessivo!!! chi????
Vorrei inserirmi nel vostro dibattito con una riflessione che riguarda la “letterina” allegata al volantino elettorale(per me illegale),lasciata dal candidato sindaco del centro-destra.Nulla da eccepire sulle motivazioni e i melensi discorsi sull’amore del proprio paese,ma ciò che maggiormente si evince secondo me,è il riferimento più volte ribadito agli “amici” e il loro lavoro di convincimento nei suoi riguardi.Voi cosa ne pensate?
premesso che il circolo vizioso a mio parere è piuttosto generato dall’atteggiamento della governance locale (se così possiamo chiamarla)di accondiscendenza verso la ottusa mentalità della maggior parte dei palagianesi con promesse di posti di lavoro a figli e nipoti,il tutto per una manciata di miserabili voti,daccordo che a volte il compromesso salva dalla catastrofe come è storicamente comprovato ma il compromesso in questione deve essere tra le istituzioni che dovrebbero rappresentarci e non tra istituzioni e cittadini con le prime che si genuflettono davanti ai contadini e ai loro meschini pezzettini di terra o a chiunque paventi un maggior numero di componenti del nucleo familiare.Non sono daccordo con mimmo forleo perchè se non si parte dal sociale ,dall’educazione alla legalità,dal cambiamento di mentalità,di quale rinnovamento parliamo??sono daccordo con life per quanto riguarda il programma,la mia personale lettura di programma politico ideale è quello di rispondere alle esigenze reali dei cittadini ,quotidiane,concrete ..appunto le cose semplici. Per quanto riguarda la persona e la squadra bah bisognerebbe conoscerli o meglio che si facessero conoscere ma per le loro competenze e non per il cognome che portano.E dato che amo tutto ciò che è costruttivo è inutile mimmo perdersi nello screditare gli altri programmi politici ,così si fomentano le malelingue e sì che si crea un circolo vizioso.
Forse è il caso di far notare a Peppino e a Life qualcosa che non ho, colpevolmente, rimarcato a sufficienza nel commento precedente: in politica le valutazioni morali hanno un valore relativo, servono forse per attirarsi le simpatie di qualche elettore ma non conducono a un miglioramento generale del “clima” politico. Tangentopoli e il nulla che ne è seguito avrebbero dovuto insegnarcelo da tempo.
Non parliamo poi dell’utilità che possono avere le valutazioni a sfondo razziale. Sì, cari Life e Peppino, le vostre analisi si fondano su pregiudizi di tipo razziale, in quanto hanno come unico presupposto l’asserita diversità del palagianese medio dal tipo umano medio (quello che vivrebbe in realtà più “civili” della nostra). Mi fate la cortesia di produrre qualche prova in proposito?
In attesa delle prove, tento di rimodulare quanto ho già detto in maniera forse poco comprensibile.
La politica funziona alla pari di un qualsiasi altro mercato: c’è chi offre un “prodotto”, che sarebbero le idee o i programmi, e chi si dispone ad “acquistarlo” attraverso il voto. Anche Life e Peppino si comportano allo stesso modo: sono offerenti quando affermano la necessità di educare i palagianesi (al mio paese mi hanno abituato a considerare offerta ideologica ogni proposta tesa a uniformare l’altrui pensiero a quello che frulla nelle nostre teste); sono acquirenti quando, anche al di là del mero istante del voto, intavolano una discussione sulle proposte che il mercato politico offre in un dato momento.
Anche Mimmo è allo stesso tempo venditore e acquirente come Life e Peppino. La differenza tra Mimmo e Life & Peppino è data dal fatto che forse Mimmo ha meglio inquadrato le esigenze avanzate dagli altri due.
Mimmo non si limita a sostenere che bisognerebbe valutare gli uomini; dichiara apertamente che tale valutazione può darsi unicamente analizzando i programmi. Badate bene: una competizione amministrativa non può e non deve risolversi nella scelta degli uomini in quanto tali, perché questo significherebbe che si è in regime di monopolio politico (dittatura, detto altrimenti) e che non è consentito confrontare idee diverse da quelle gradite a Life e a Peppino.
Solo i programmi allora, seppur in maniera imprecisa, possono dirci cosa si “nasconde” dietro la facciata di una proposta politica. Un programma ben fatto magari non coglierà perfettamente l’origine di tutti i problemi e non azzeccherà tutte le soluzioni necessarie, ma è di sicuro preferibile a un programma presentate unicamente una lista di promesse. Inoltre, se sappiamo leggerlo, saprà fornirci un sacco di informazioni a proposito dei suoi proponenti; informazioni che non è possibile attingere attraverso altre vie.
Per concludere, sono convinto che analizzando dei programmi non si corre assolutamente il rischio di screditare qualcuno. Rischio che è invece perennemente in agguato quando il giudizio politico prova a prescindere dall’analisi dei programmi e si affida ai pregiudizi, morali o razziali che siano.
Mimmo Forleo
Che io sia razzista e’ nuova.
Ma se vogliamo seguire il ragionamento di Mimmo puo’ anche essere.
Non credo ai programmi politici, ai libri dei sogni.
Quindi, sono razzista.
Accidenti.
Life.
Life, credo di essere stato abbastanza chiaro nel mio ragionamento. Neanche sforzando al massimo grado la fantasia è possibile sostenere che avrei stabilito una equazione tra la mancata credenza nei programmi e il razzismo.
Rileggi invece questi passaggi:
Peppino dice: “Comunque i motivi per cui non condivido l’amore per Palagiano credo siano sentiti dalla maggior parte di chi come me dopo esperienze in altre CIVILI città ritorna nell’allegro paesello,nel mio caso per necessità,e si sente completamente alienato per la totale mancanza di legalità e civiltà,siamo ai livelli dell800”.
Life replica: “Trovo questo post decisamente malinconico, triste,amaro…duro. Ma reale.”
Mimmo Forleo
La frase che hai quotato vanno ben oltre la tua analisi,Mimmo.
Non mi va di analizzarla perche’, con un po’ di attenzione, chiunque riuscirebbe a leggere tutto l’amore per la propria terra.
Life.
L’amore per la propria terra non esclude necessariamente la volontà di “liberarla” da quanti sono considerati “abusivi” nell’occuparla, anzi la rafforza.
È esattamente questa l’essenza del razzismo: difesa fanatica dei propri convincimenti, spacciata come sentimento di amore per la propria terra e per il proprio popolo, nella misura in cui si dice d’accordo con le nostre convinzioni.
Mimmo Forleo
non capisco proprio il nesso con il razzismo,pur apprezzando le tue doti di oratore ti chiederei di spiegarti meglio:se esprimere il proprio disagio,senza che io abbia affermato la diversità del palagianese da altri,senza neppur aver azzardato qualsiasi confronto,o qualsivoglia teoria biologica di inferiorità (questo sì sarebbe razzismo),l’alienazione a cui mi riferivo e’derivata da un semplice confronto di civiltà un disagio che noi giovani sentiamo a differenza di Ciccio Serra che proclama a gran voce il suo amore per Palagiano ,io no.,allora se io sono razzista tu limiti la mia libertà e ancora una volta il semplice confronto diventa offesa.quindi alla fine non mi sbagliavo sui palagianesi.
Il confronto l’hai fatto ed è sfavorevole ai palagianesi, da te considerati fermi a livelli ottocenteschi.
Comprendo che potrebbe anche non trattarsi di razzismo, ma mi fanno pensare il contrario la tua fede cieca nel potere civilizzante della politica (in Africa Orientale gli italiani utilizzarono la medesima motivazione per “spiegare” la loro presenza lì) e la convinzione con cui sostieni che i palagianesi non sarebbero disponibili a “capire che i tempi sono cambiati” (glielo facciamo capire con la forza?).
Mimmo Forleo
La discussione e il confronto rischia di contorcersi con incomprensioni fuori luogo. In questi casi c’e’ sempre la necessita’ di discussioni “live”.
Passo.
Life.
Parlare di razzismo mi sembra fuori luogo,perchè anch’io ho lavorato al “Nord” e ho provato sulla mia pelle che vuol dire il razzismo e il falso perbenismo di persone benpensanti che nascondono dentro di sè l’intolleranza nei confronti di tutto ciò che non appartiene alla “propria terra”.Ritornando al mio paese ci ho impiegato un pò a riconoscerlo,in quanto quando si è “fuori” si tende inevitabilmente ad idealizzare il proprio “luogo natìo”,però non mi sento di disprezzare nè Palagiano nè i palagianesi,perchè così facendo disprezzerei me stesso.Nello stesso tempo però capisco anke le parole di Peppino,in quanto traspare non razzismo ma disillusione e rabbia nei confronti dell’attuale status quo e nei confronti di un modo di pensare e comportarsi tipico dei “provincialotti” capaci di difendere a spada tratta sempre e comunque il proprio paese,le proprie tradizioni,la propria chiusura mentale.Con questo lungi da me la volontà di offendere nessuno,il mondo è bello perchè è vario e bisogna apprendere da chiunque si abbia difronte perchè ognuno nel bene e nel male ha dentro di sè qualcosa da insegnare.
Chiudo, per quel che mi riguarda, questa discussione affermando che mi scuso con chi si è sentito offeso. Non era mia intenzione farlo, ma nel “caldo” di una polemica l’offesa può scapparci.
Ho voluto semplicemente mettere in guardia contro l’atteggiamento repressivo, considerato risolutore di tutti i mali e bisognevole di un punto di vista ritenuto “superiore” in senso civile e culturale. Il razzismo non è necessariamente di tipo biologico, spesso si annida dentro una presunta superiorità culturale.
I “vizi” di cui soffre anche il palagianese medio non vanno disconosciuti, ma non bisogna neppure sostenere che costituirebbero una sua esclusività. La cronaca nazionale è piena di episodi riguardanti il malcostume tangentizio e concussivo, che si danno al nord come al sud.
La risposta a questo malcostume non può consistere, a mio parere, solo nella repressione o nella presunzione di poter sottoporre gli “altri” a processi educativi. Andrebbero invece drasticamente ridotte le fonti che occasionano gli episodi di malcostume. Tale riduzione può darsi unicamente riducendo il potere di intervento della politica, alla quale stoltamente riconosciamo il diritto di impicciarsi di tutto e di tutti.
Un esempio calzante, circa il potere di intervento che la politica si attribuisce, è costituito dalle “riforme” intraprese dal governo Monti. Presentate come misure liberalizzatrici, hanno via via dimostrato la loro vera natura: un nuovo giro di misure regolatrici e soffocanti la libertà dei cittadini, con l’aggravante di considerarli soggetti criminogeni a priori.
Mimmo Forleo