SINDACI IN RIVOLTA
31 Dicembre 2013
Ai sensi dell’art. 54 del d.lgs. 267/2000, il Sindaco è Ufficiale del Governo.
Consapevoli della importanza di tale ruolo, rispettosi delle prerogative di Legge, i Sindaci dei Comuni della Provincia di Taranto, in maniera unitaria e trasversale, manifestano il proprio dissenso nei confronti delle scelte operate dallo Stato in materia fiscale.
Il grido di allarme che lanciamo in quanto primi cittadini, ci rende portavoce delle istanze delle nostre Comunità.
Amministrare oggi un Paese, è compito delicato e gravoso.
Instabilità, incertezza ed impossibilità di programmazione, sono la naturale conseguenza della poca chiarezza che i Governi italiani hanno saputo dare nell’ultimo decennio in merito alla politica fiscale.
Non è più tollerabile che il debito pubblico italiano debba gravare così tanto sul contribuente, mettendo nelle condizioni i Sindaci di limitarsi ad espletare l’attività di “agente riscossore” di tributi.
In rappresentanza dei cittadini tutti, consci delle difficoltà dei contribuenti, da oggi porteremo avanti un’azione di informazione e di protesta, finalizzata ad ottenere chiarezza ed un alleggerimento del carico fiscale sui contribuenti.
Mario de Marco
Giovanni Gugliotti
Vito Egidio Ippolito
Domenico Sgobba
Lino Andrisano
Vito De Palma
Ciro Alabrese
Gianfranco Lopane
Vito Di Taranto
Dario Macripò
Roberto Leonardo Massafra
Francesco Ancona
Alberto Chimienti
Martino Carmelo Tamburrano
Salvatore Prete
Vito Antonio Punzi
Cosimo Birardi
Luigi Pinto
Antonio Tarasco
Michele Labalestra
Giuseppe Ecclesia
Maria Giovanna Iacca
Giorgio Grimaldi
Giuseppe Tarantino
Dario Iaia
Angelo Miccoli
Ippazio Stefano
Emidio De Pascale
Qualcuno, per favore, spieghi a Tarasco che anche il ridicolo dovrebbe avere un limite.
Mi va a mettere la sua firma sotto un documento che recita:
“Non è più tollerabile che il debito pubblico italiano debba gravare così tanto sul contribuente, mettendo nelle condizioni i Sindaci di limitarsi ad espletare l’attività di “agente riscossore” di tributi.”
Ora. A parte il fatto che di quel debito non possono certo farsene carico i tedeschi o magari i marziani (anche se mi viene il dubbio che nel fantastico mondo di Tarasco pure una cosa simile sembri verosimile), ciò che appare davvero grave è che il nostro sindaco si definisca semplice “agente riscossore”. Proprio lui che ha saputo fare la “cresta” sulle tasche dei suoi concittadini!
Forse l’avrà dimenticato (anche se è più probabile che non l’abbia affatto compreso), ma uno dei bilanci che ha fatto approvare alla “sua” maggioranza prevedeva una cosa del genere:
a fronte di una riduzione di trasferimenti statali pari a circa 780.000 euro, lo Stato gli consentì di rifarsi, tramite l’IMU, della stessa somma. Lui cosa fece? Aumentò l’importo di oltre 300.000 euro, facendo raggiungere alla “compensazione” il tetto di 1.100.000 euro.
Insomma, si è comportato esattamente come quelle serve che facevano aumentare quotidianamente il prezzo delle uova o del latte pur di spillare quattrini alle loro padrone. E adesso ha pure il coraggio di definirsi “agente riscossore”!
Mimmo Forleo