Sinistra nuova e linguaggio vecchio.

26 Settembre 2005 Off Di Life
Forse ho di fronte un messaggio in ?codice??
O, magari, sono le mie facolt? ?interpretative? che hanno affrontato una loro personale ?Waterloo? senza che io ne abbia avuto il minimo sentore? Comunque, non demordo e leggo il ?documento? fino alla fine.
Scopro cos?, grazie alla citazione della fonte fatta dal webmaster, che non si tratta di farina del sacco di detta Associazione bens? della traslazione di un ?commento? apparso su http://italy.indymedia.org.

Mi chiedo, a chi giova un comunicato cos? impostato?

Non certo a l?Ass. Ya Basta!, dato che l?impressione che se ne ricava ? tutt?altro che un impressione di chiarezza. Detto tra noi, se l?intento ? quello di informare che i movimenti no-global hanno un loro candidato alle primarie del centrosinistra, era proprio necessario tirar fuori tutta st? ?prosopopea??

Non credo neppure che possa servire al candidato stesso o, meglio, alla candidata. Dubito fortemente che un tal minestrone di presentazione possa procurarle qualche voto.

Ma non finisce qui. Credo, infatti, che il danno maggiore venga procurato proprio ai ?movimenti?. I quali sono, nonostante nel loro seno vengano a volte concepiti documenti del tenore di quello appena citato, una cosa seria, molto seria. Cos? come altrettanto seri si possono definire i ?motivi? che li informano.

L?importanza di tali motivi ? tale che, paradossalmente, ne viene serbata traccia persino nel documento, ad alto contenuto di confusione espositiva, di cui andiamo parlando. Ne cito tre:
1) l?evidente anacronismo del concetto di ?Stato-nazione?, di rivenienza ottocentesca;
2) la conclamata inadeguatezza dell?istituto della ?democrazia rappresentativa?, con i connessi problemi riguardanti lo ?status civitatis? ? ovvero: cosa si deve  intendere oggi per ?cittadinanza??;
3) l?incapacit? manifesta della politica di ripensarsi alla luce di quel vero e proprio spartiacque epocale costituito dall?avvento dell??era atomica?; avvento che inaugura, tra l?altro, l?inizio di qualcosa che successivamente abbiamo imparato a conoscere col nome di ?globalizzazione?.

Mi pare che il solo fatto di citarli riesca a dare un?idea, seppure sommaria, dell?immane ginepraio di problemi col quale siamo giornalmente costretti a convivere. Problemi di fronte ai quali le tradizionali categorie della politica non sembrano pi? bastanti.

Come aggredire, allora, tali problemi? Non certo con slogan banali del tipo ?? il desiderio diviene forza, la forza diviene decisione, la decisione diviene affermazione concreta?.
A sinistra, ancora facciamo fatica a liberarci delle antiche tautologie, figurarsi se ? il caso di aggiungerne delle nuove?

Mimmo Forleo