Spagna Marinaleda Un esperimento di utopia
29 Giugno 2010Spagna, Marinaleda:
Un esperimento di utopia In un paesino dell’Andalusia gli abitanti hanno deciso, da anni, di lavorare tutti insieme per un’utopia di pace, uguaglianza e giustizia.
Oggi ci sono lavoro e benessere e da qualche tempo tutti possono avere una casa con un mutuo di 15 euro al mese.
A Marinaleda un paesino nel cuore dell’Andalusa gli abitanti hanno scelto di vivere tutti da ” protagonista”.
Sembra materiale da romanzo, oppure da articolo venato di nostalgia su una qualche comunità di sognatori dei bei tempi andati, eppure quello che accade a Marinaleda è una storia reale e di oggi.
Una storia che gli abitanti di questo paesino-meno di tremila- hanno iniziato a scrivere, con tenacia, alla fine degli anni ’70, dopo la caduta del franchismo.
Una storia che hanno scelto di vivere tutti da protagonisti costruendo in prima persona una democrazia a tutto tondo, non solo politica- ” vado a votare ogni quattro anni, e tanti saluti”- ma sociale ed economica, perché tutti contano allo stesso modo nelle scelte comuni e la ricchezza individuale non è base per discriminazioni.
Si potrebbe cominciare a raccontare questa storia dalle sue ultime battute e meravigliarsi: mentre intorno il resto della Spagna fronteggia la crisi economica e immobiliare, a Marinaleda i cantieri sono in piena attività.
Si costruiscono case. Case per tutti.
La ricetta è questa: sono i cittadini stessi a costruire gli immobili, con 420 giornate di lavoro e contraendo un mutuo di 15 euro al mese per 133 anni; lavorano sotto la direzione di esperti e operai professionisti messi a disposizione del Comune, con materiali forniti dal Comune, su terreno che il Comune ha ceduto gratis, perché sul terreno non si specula, ma lo si mette a disposizione di chi può abitarci, lavorarci e trasformarlo in ricchezza.
In questo modo entro i prossimi tre anni, si prevede, avranno trovato casa cinquecento famiglie. Anche i media hanno scoperto Marinaleda, molti italiani ne hanno sentito parlare recentemente grazie al magazine Mediterraneo del Tg3 e persino il New York Times se ne è occupato.
E, soprattutto, Marinaleda da piccola e bizzarra comunità di nostalgici socialisti libertari si è trasformata in un motivo di riflessione per gli spagnoli tutti, che vivono in un Paese dove gli ultimi quindici anni di speculazione immobiliare hanno lasciato quattro milioni di case vuote e due milioni di persone che un tetto sulla testa ce l’ha a stento.
Articolo tratto fedelmente dal settimanale Umanità Nova del 27 giugno 2010
vitaliano