Studi dottore, studi
10 Settembre 2012Mettiamo momentaneamente da parte alcune false affermazioni fatte da Tarasco nel Consiglio comunale del 5 agosto scorso, che proprio non tengono né sotto il profilo logico né sotto quello temporale – mi sto riferendo a questa affermazione:
“viene sottoposto all’esame e all’approvazione del Consiglio comunale il Bilancio consuntivo dell’esercizio 2011, seppure oltre il termine di approvazione previsto dalla normativa vigente, che è il 30 Aprile. Ritardo causato dalla scadenza del mandato elettorale del quinquennio appena trascorso, e quindi delle intervenute elezioni amministrative, tenutesi nel Maggio scorso.”
(il dottore dimentica, o forse non sa proprio, che durante le amministrazioni Ressa era divenuta consuetudine mancare qualsiasi scadenza che avesse a che fare con i bilanci)
e a questa:
“L’odierna convocazione dell’Assemblea consiliare costituisce la prima adunanza utile per l’approvazione del rendiconto 2011, tenuto conto della intervenuta costituzione delle commissioni consiliari e dell’esame da parte delle stesse degli che oggi si sottopongono al vostro esame, ai fini della loro approvazione.”
(in questo caso Tarasco sa, ma finge di non sapere, che il Consiglio era già stato convocato in data precedente e si era risolto in un fiasco in quanto qualcuno – il solo Presidente del Consiglio? – s’era clamorosamente dimenticato che dette commissioni andavano appunto costituite),
e concentriamoci su quest’altra:
“emerge dalla lettura degli atti che si esamina che il rigoroso risanamento dei conti dell’ente, effettuato da un’Amministrazione uscente nell’ultimo triennio, ha generato la messa in sicurezza degli stessi, pur nella consapevolezza che l’anticipazione della spending review palagianese, rispetto a quella nazionale, ci vede costretti ad avere quasi il 10% della spesa corrente bloccata per adempiere alle obbligazioni assunte per il pagamento delle rate dei debiti fuori bilancio già riconosciuti. Per altro verso, in un’ottica di lungo periodo, l’aver anticipato il periodo di austerità ci sta permettendo di affrontare gli attuali tagli di bilancio con più serenità.”
Ho già dimostrato nel precedente articolo come gli effetti dovuti ai tagli di bilancio voluti dal governo Monti a Palagiano siano stati brillantemente neutralizzati attraverso l’aumento (e che aumento!) delle aliquote IMU. In pratica ho dimostrato come, nonostante i tagli del governo (pari a circa € 750.000,00), l’attuale amministrazione non abbia rinunciato a nulla in termini di possibilità di spesa; anzi, è riuscita persino ad accrescere il volume della stessa (passato dai circa € 18.100.000,00 del 2011 ai circa € 18.600.000,00 del 2012, comportante un aumento di € 500.000,00 quantificabile in un bel +2,76%).
In questo ulteriore articolo mi rimane ben poco altro da dimostrare se non la profonda ignoranza dalla quale sembra pervaso Tarasco, o chi per lui, quando si tratta di affrontare concetti economico-finanziari tutto sommato anche abbastanza semplici da trattare.
Secondo Tarasco, o secondo chi avrebbe scritto la relazione da lui letta nel Consiglio comunale tenutosi il 5 agosto, a Palagiano negli anni scorsi avremmo addirittura assistito a una “anticipazione della spending review”. Qui le cose sono due, o Tarasco non sa cosa si deve intendere per spending review oppure, il che fa lo stesso, la confonde col consolidamento del debito. Dimostriamolo.
Intendendo il termine spending review in maniera rigorosa, neppure nel caso dei tagli voluti da Monti, e abbattutisi sugli enti locali, si potrebbe parlare di revisione della spesa. Infatti, i tagli di Monti si limitano ad abbattere i trasferimenti operati dal governo centrale, ma lasciano potenzialmente intatta la possibilità concessa agli enti locali di spendere come meglio credono; è sufficiente, come nel caso di Palagiano, che l’ente locale deliberi un incremento della tassazione perché i tagli si risolvano in una bolla di sapone.
In altre parole, è come se Monti avesse detto agli enti locali: “Smettetela di chiedere al governo di aumentare la tassazione, ché la cosa lo rende impopolare, e arrangiatevi da soli d’ora in poi.”
A Palagiano pare che qualcuno sia riuscito ad arrangiarsi meglio di altri. Tutto qui. Ma da qui a pretendere di essere additati addirittura come dei virtuosi ante litteram ci vuole parecchia faccia tosta o, ripeto che fa lo stesso, tanta ma tanta ignoranza.
L’Amministrazione passata è stata semplicemente costretta a dover affrontare l’esplosivo problema dei debiti fuori bilancio (che si usa chiamare correttamente consolidamento del debito), colpevolmente lasciato irrisolto anche dalla prima amministrazione Ressa, ma sarebbe opera vana cercare nel suo operato più di quel che è possibile trovarvi. I debiti fuori bilancio si pagano solo in un modo, con la spesa corrente, e proprio sulla spesa corrente ha dovuto agire l’amministrazione; vincolandone una parte, il 10% di cui parla Tarasco, appunto per quello scopo.
Non dobbiamo però dimenticare che, nonostante quel vincolo, la restante parte di spesa è stata perlopiù sperperata, come dimostrano ad abbondanza le spese folli sostenute per semplici interventi di potatura o le iniziative “editoriali” volte unicamente a raccogliere voti, che non sono mai venuti.
Per concludere, la “serenità” a cui fa riferimento Tarasco, non è dovuta a chissà quale intervento anticipatore di revisioni di spesa inesistenti, ma semplicemente al fatto che l’attuale Amministrazione, ritrovandosi per le mani una nuova arma, l’IMU, ha deciso di utilizzarla manco si trattasse di un mitra con relativa licenza di uccidere chi gli pare.
Mimmo Forleo