Subdole strategie per adescare i bambini in rete

23 Novembre 2005 Off Di Life

“Topolino”, “Minnie”, “Pocahontas”: si celano dietro nomi legati a un personaggio dei fumetti o dei cartoni animati, i pedofili che adescano bambini via Internet. Soprannomi virtuali allegri e fantasiosi, in gergo elettronico “nickname”, che il mondo dei pi? piccoli conosce bene e, per questo, estremamente adatti a carpire con pi? facilit? la loro fiducia.

Individuarli nella rete non ? un compito facile perch? i pedofili cambiano spesso le loro tecniche di adescamento. Lo sa bene la polizia postale impegnata ogni giorno nella lotta alla pedofilia via Internet le cui indagini partono proprio dall'analisi dei nomi virtuali.

Gli agenti hanno scoperto e imparato che se per adescare un bambino i pedofili scelgono nomi tratti da fumetti o cartoni animati, per riconoscersi fra di loro invece utilizzano un “nickname”di tipo diverso.

La “caccia” da parte della Postale avviene in fasce orarie diversificate secondo la tipologia del pedofilo. Nel tardo pomeriggio, ad esempio, navigano in rete ragazzi tra i venti e i trenta anni in cerca di ragazzine da sedurre o coetanei con i quali scambiare fotografie. Restano connessi in genere fino alla prima parte della serata quando poi approdano sul web persone pi? grandi, prevalentemente single a caccia di bambine da poter incontrare di persona tramite appuntamento.

Ma ? solo di notte che lo scenario diventa pi? delicato e l'identikit del pedofilo che naviga in rete assume connotati inquietanti. Spesso, infatti, dietro nomi apparentemente innocui si nascondono adulti di 40 anni, appartenenti a una classe sociale medio-alta e incensurati. Sentendosi al sicuro dietro l'anonimato elettronico si abbandonano alle proprie perversioni alla ricerca di “loro simili” con i quali scambiare materiale pedo-pornografico.


OCCHIO RAGAZZI!!

fonte Poliziadistato.it

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