TARANTO: MORTE ANNUCIATA IN CARCERE.A denunciare la vicenda Annarita Digiorgio

14 Ottobre 2010 0 Di Life

Oltre a Michele Misseri, reo confesso dell’omicidio di Sara Scazzi,che ha minacciiato il suicidio ed è stato a sua volta minacciato daglialtri detenuti, nell’istituto penitenziario di Taranto, anche se sconosciuto alle telecamere vi è un altro caso di morte annunciata.

Christian Bianchini, un detenuto di 28 anni, è da tempo affetto da tumore al fegato.

Agli inizi di settembre, il magistrato di Sorveglianza gli ha concesso la detenzione in ospedale e ne ha ordinato l’immediato trasferimento a Palermo per essere ricoverato al centro clinico Ismet la cui direzione sanitaria si è detta disponibile ad accoglierlo e sottoporlo ad intervento chirurgico per l’asportazione del tumore; incredibilmente è però accaduto che l’ordinanza del Magistrato di Sorveglianza non abbia trovato esecuzione nonostante l’immediata notifica alla direzione della casa circondariale e per conoscenza alla Corte d’Appello di Catania.

A denunciare la vicenda Annarita Digiorgio, membro del comitato nazionale di Radicali Italiani e cordinatrice dell’iniziativa Ferragosto in Carcere.

“Le ispezioni di massa da me organizzate per Ferragosto – dichiara la giovane esponente radicale- la più grande visita ispettiva mai realizzata in Italia, hanno avuto il merito di portare all’attenzione di 300 parlamentari il dramma carcerario italiano e il suo stato di illegalità. Ora, pare tutto si sia di nuovo fermato. Neanche il tanto annunciato e inutile piano svuota carceri sono riusciti a varare.

E nel frattempo i detenuti stipati nelle carceri italiane raggiungono la quota di 70 mila a fronte dei 45 mila posti a disposizione.

Così,tra un ministro immobile, sindacati di polizia penitenziaria che protestano, detenuti e politici in lotta non violenta come quella che anche per questa ragione sta conducendo da 8 giorni Marco Pannella, il macabro bilancio va ogni giorno peggiorando: da inizio anno 53 suicidi in cella, e 130 morti di carcere.

Annarita Digiorgio si augura a questi non si aggiunga anche Cristian Bianchini.

Le condizioni del detenuto si sono ulteriormente aggravate: da una settimana continua ripetutamente a sputare sangue e rifiuta il cibo che gli passa la mensa carceraria.

Per questo trattamento disumano e la omessa attuazione del provvedimento del Magistrato di Sorveglianza, l’avvocato ha gia inoltrato una diffida sia al direttore della casa circondariale di Taranto che ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, trasmettendone una copia al Magistrato di Sorveglianza.

I motivi della mancata osservanza dell’ordinanza sarebbero da ricercare nella carenza di risorse finanziarie per sostenere i costi di traduzione del detenuto da Taranto a Palermo.

Ma anche se così fosse, si chiedono i genitori: “per soldi lo Stato può fare morire un

giovane di appena 28 anni?”

Come per tutti i 130 detenuti morti dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane, che sono veri e proprio ‘omicidi di Stato’.

Così aggiunge Annarita Digiorgio, invitando il direttore di Taranto a provvedere immediatamente alla traduzione e annunciando l’interrogazione su questa vicenda già presentata dall’on. radicale Rita Bernardini al Ministro della Giustizia Alfano, “ma a Taranto non c’è un Pm che intravede in tale condotta un reato?” “Torno a ricordare- conclude- che la pena per Costituzione non può essere disumana. E’ che è responsabilità dello Stato vigilare sulla vita di Christian, Michele, e tutte le persone come loro private della libertà personale.”

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Annarita Digiorgio

Comitato Nazionale Radicali Italiani

3406683741