“PRIMA O POI TROVEREMO LA NOSTRA ITACA”. di Tiziana Cetera.
19 Maggio 2017
Forse in questo momento di fervida campagna elettorale in cui gli animi di molti sono particolarmente sensibili alle tematiche sociali, il mio intervento può apparire come una delle tante polemiche provocatorie o puro esibizionismo distruttivo.
Invece no. Lungi da me queste inutili finalità, premetto che il quadro politico degli aspiranti sindaci e delle loro ricche e variegate liste, non mi dispiace, anzi è un sintomo positivo del fatto che questo Paese vuole a tutti i costi rinnovarsi.
Bene…il problema è quello storico che ormai si trascina da anni: bisogna tutelare, difendere, sostenere le risorse del nostro territorio. La ricchezza di Palagiano viene dall’interno…non da strategie assurde a cui si ricorre per ottenere finanziamenti da enti esterni, sacrificando ciò che ci appartiene.
Così si rischia “l’automutilazione”.
Insomma…quello che voglio dire è che spero in un’amministrazione intelligente, qualunque essa sia, che sappia guardarsi intorno e “curare” le cose belle che Palagiano ha. E non è retorica quando dico che buona parte della bellezza di una comunità è nelle manifestazioni artistiche e culturali di ogni genere che essa propone. Ma affinché queste possano trovare la giusta espressione, oltre all’impegno e alla passione dei singoli cittadini (che per fortuna non mancano), sono necessari “supporti che vengano dall’alto”…
Abbiamo un complesso bandistico che dignitosamente porta fuori (provincia e regione) il nome di Palagiano.
Non si chiede nulla se non l’opportunità di consentire alla banda di “lavorare” e crescere per il bene della collettività.
Ad oggi, sebbene si riconosca che in taluni casi c’è stata accoglienza da diverse parti (comunali e parrocchiali), la banda G. Paisiello, non ha un luogo dove alloggiare e organizzare la sua attività.
Detto questo…non sto qui ad elemosinare promesse, semplicemente lascio a chi di dovere uno spunto di riflessione.
(Tiziana Cetera)